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Liguria e Basso Piemonte

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Pietra Ligure, l’Imu e le frustate di Carrara


“L’8 maggio, in risposta alla nostra mozione in cui chiedevamo, in considerazione della situazione di profonda difficoltà economica in cui versano molte famiglie dopo la catastrofe Coronavirus, di ridurre le imposte e le tasse comunali, ci veniva comunicato che decisioni sarebbero state prese dal Comune solo “dopo” che il Governo avesse emanato disposizioni in merito”. E ora ? Brutte notizie per i contribuenti pietresi.

Al Presidente del Consiglio Comunale  –    Mozione Consiliare

A Pietra Ligure, nonostante la crisi devastante e le forti difficoltà economiche delle famiglie, l’IMU non diminuisce, l’IMU non viene rinviata: tutto resta come se non fosse successo nulla: un Sindaco di stile “tributario” e un’Amministrazione di tipo “fiscalista” mirano solo a far cassa: anche sulle difficoltà della gente.

Con la risoluzione 5/DF, del MEF dello scorso 8 Giugno, quelle disposizioni ci sono, ma, nonostante questo,  in vista, ormai, dell’imminente scadenza DELL’IMU,  prevista per il 16 Giugno, il Comune di Pietra Ligure non ha deciso nulla.

L’IMU é un’imposta “odiosa”, che “punisce” per il solo fatto di avere un immobile in più: non importa se frutto di un investimento di risparmi, se ereditato, se comprato con la liquidazione, per le vacanze;  a Pietra Ligure é un’imposta ancora più odiosa perché é un’imposta a livelli quasi “di rapina”, cioè il massimo possibile degli aumenti consentiti: 10,60×1000, più lo 0,80×1000 dell’ex TASI; risultato: l’11,40×1000.

Considerato che,  per quanto riguarda le seconde case, concerne un “bene” che per mesi non si é potuto godere per le restrizioni ai movimenti delle persone, “confinate” nelle loro residenze, quest’imposta, oltre che “odiosa” e quasi di “rapina”, diviene pure massimamente “ingiusta ed iniqua” perché il suo pagamento viene “preteso” su base annuale. Ma c’è davvero da chiedersi: “ma perché,  con che faccia, si può richiedere di avere in pagamento un’imposta calcolata su un uso del bene tassato per 12 mesi, se si é potuto usare quello stesso bene, per imposizione del governo, solo per 9”?

A Pietra Ligure, al riguardo, il Sindaco e la sua Amministrazione, pur essendosi impegnati, a parole, a farlo nell’ultimo consiglio Comunale, non hanno deciso niente. Né una riduzione e nemmeno la concessione di un RINVIO del  pagamento dell’imposta. Nulla.

E dire che le condizioni per concedere l’uno e l’altro ci sono,  visto che molta gente si troverà in difficoltà ben maggiore a dover pagare anche questo tributo,  dopo esser già nella difficoltà economica della vita quotidiana per i mancati incassi di oltre tre mesi di inattività.

Questo Sindaco non prende neanche spunto da decisioni prese da altri comuni: ad esempio, Andora ha disposto il rinvio del pagamento dell’IMU al 16 Settembre (ma là il Sindaco e’ di centrodestra e può rappresentare un esempio da non seguire); a Finale Ligure, il rinvio é  stato concesso al 31 Agosto (e qui,  invece,  il sindaco é di “area centrosinistra”; ma, forse non abbastanza “schierato” per essere tenuto in considerazione non essendo targato così “di sinistra”, come lo é il Sindaco PD di Pietra Ligure).

E non é neanche vero che,  in ogni caso, una quota dell’imposta riscossa debba, in ogni caso, essere corrisposta allo Stato, perché ciò é vero solo per gli immobili a destinazione speciale -produttiva- della categoria “D”, non per le case! Quindi, dire che, comunque, una parte dell’IMU vada allo Stato é vero solo per quella categoria di immobili, la “D”; per le case di civile abitazione “normali”, invece, il Comune si tiene tutto l’incasso: quindi, il Comune può decidere di quanto “ridurre” l’imposta o se non ridurla; e, dopo il provvedimento del governo dell’8 Giugno scorso,  anche a “quando”, eventualmente, spostarne il rinvio del pagamento.

A Pietra Ligure, invece, il Comune dell’Amministrazione di De Vincenzi Luigi, PD, vuole tutto e subito: come se le cose, in questi mesi,  alla gente, alle famiglie fossero andate tutte bene e non fosse successo niente.

Un rinvio, se l’Amministrazione non aveva bene le idee chiare su che fare, poteva concederlo, così che, nel frattempo, avesse ancora tempo di pensarci.

L’esigenza di ridurre “l’odioso” tributo c’è: qui si paga il “massimo del massimo”; la possibilità di compensare gli eventuali mancati introiti dall’imposta, anche: sono mesi che il Comune non fa manutenzioni, non spende soldi o molti di meno per riscaldamenti, energia elettrica, pulizia di scuole, uffici  e servizi; non ha effettuato manifestazioni teatrali, cinematografiche; né manifestazioni all’aperto per evitare assembramenti, né potrà farle nel prossimo futuro, quindi il Comune sta risparmiando e risparmierà ingenti somme. Perché, quindi, ostinarsi a voler vessare e tassare i cittadini come se stessero vivendo un tempo normale e di prosperità?

É per tutto questo che reiteriamo la richiesta di un provvedimento di riduzione dell’imposta IMU e/o di un suo rinvio, preordinato quest’ultimo, però, ad una riduzione, secondo il dispositivo nel testo che segue:

Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure impegna il Sindaco e la Giunta a procedere ad una consistente riduzione dell’aliquota dell’IMU e/o al rinvio del termine di pagamento della stessa dal 16 Giugno ad altra data posticipata, ritenuta congrua *, per dare modo all’amministrazione stessa di studiare ulteriormente i termini di una riduzione dell’imposta medesima. Ciò, visti i tempi ristretti, anche tramite una delibera della Giunta municipale, da ratificarsi successivamente in Consiglio Comunale, come previsto dal medesimo provvedimento del MEF dell’8 Giugno 2020, surrichiamato.

* meno gli immobili a destinazione produttiva della categoria “D”.

12 Giugno 2020.   Mario Carrara, consigliere comunale

IMMOBILI A DESTINAZIONE SPECIALE – GRUPPO D

D/1        Opifici

D/2        Alberghi e pensioni (con fine di lucro)

D/3        Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di lucro)

D/4        Case di cura ed ospedali (con fine di lucro)

D/5        Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)

D/6        Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro)

D/7        Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni.

D/8        Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni.

D/9        Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati soggetti a pedaggio.

D/10      Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.


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