Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Provincia di Savona, Garassini ex presidente
‘Era il 9 maggio 1995, mi votano in 95 mila’
Oggi? Serve più onestà e meno tasse
Petizione e 9 promotori: Basta soldi sporchi!


Il post porta la data del 2015 e l’anniversario riproposto in questi giorni. E oggi ?La prima banconota italiana è del 1746 e possiamo diventare, orgogliosamente, il primo grande Paese senza soldi sporchi. L’avv. Alessandro Garassini si fa promotore (con 9 amici) di una petizione. La settima scorsa trucioli.it ha ospitato un intervento dell’ex presidente della Provincia. Lo Stato ha autorizzato, a partire da lunedì 27 aprile, la ripresa nelle tabaccherie del gioco del 10eLotto, a seguire il Lotto e SuperEnalotto, quindi tornare a scommettere e a utilizzare le slot-machine. Ma a Bergamo il sindaco Giorgio Gori ha detto no. E gli altri colleghi ? E la devastante ludopatia ? Fatti e non parole !

di Alessandro Garassini

Esattamente 20 anni or sono, il 09 maggio 1995, grazie ad oltre 95.000 voti di nostri concittadini, 31enne ho iniziato la straordinaria avventura di presidente della Provincia di Savona durata nove anni.

Nel corso di quella decade ho conosciuto ciò che di meglio e peggio offre il genere umano, ho imparato moltissime cose, ho cercato di dare il mio meglio, a volte sbagliando ed a volte facendo bene.
Ho avuto il privilegio di vivere una stagione straordinaria, nella quale sembrava che tutto potesse cambiare in positivo; ciò ha dato a me ed ai miei collaboratori la spinta e l’energia per lavorare, innovare, credere nel futuro. Sperare.
Ringrazio Carlo Giacobbe, Paolo Tealdi, Donatella Ramello, Piero Pesce, Antonello Tabbò, Riccardo Aicardi, Livio Operto ed Alessandro Scarpati che, amici prima che colleghi di giunta, sono stati miei compagni di viaggio.
Ringrazio le nostre segretarie Anna, Silvia ed Antonella che hanno sopportato le mie sfuriate e ritmi di lavoro da incubo, i tanti funzionari competenti dell’Ente che molto hanno contribuito alla realizzazione di opere più o meno importanti. Ringrazio i leali consiglieri provinciali  senza i quali nulla avremmo fatto. Ringrazio le segreterie di partito, prima per avermi scelto come candidato presidente e quindi per il sostegno offerto al nostro lavoro.
Ringrazio tutti quelli che ci hanno criticato, spronandoci a far meglio.Chiedo scusa ai cittadini per gli errori commessi, ricordando che i successi sono della squadra e gli insuccessi del solo capitano,  ringraziandoli per la straordinaria opportunità di crescita umana che mi hanno donato. Ciao a tutti, Alessandro Garassini.
PS: Oggi ho cancellato dalla mia rubrica i numeri di telefono di Roberto Peluffo, compianto ex sindaco di Vado Ligure e buon amico. Sono passati molti anni da quando è mancato, ma cancellarlo mi è pesato perché mi è sembrato di destinare il suo ricordo all’oblio. Mi era già successo con altre persone, e la cosa mi era pesata allo stesso modo. Un abbraccio.
LA PETIZIONE DI OGGI / Basta soldi sporchi!

Le Italiane e gli Italiani meritano onestà e meno tasse.

Stiamo attraversando un tempo pieno di dolore, difficoltà, pericoli. Il dolore della malattia, le difficoltà delle imprese e delle famiglie, i pericoli del contagio. Ma da questo dramma, la peggior sciagura in tempo di pace che l’Italia è chiamata ad affrontare, dobbiamo necessariamente uscire presto e più forti. E per farlo è necessario cambiare.

Cambiare stile di vita, abitudini, modo di lavorare, di relazionarci, il nostro rapporto con l’ambiente; sarà un grande svolta e anche una grande occasione per restituirci benessere, equità, serenità. Fra le tante scelte che possiamo fare ne abbiamo una che, per quanto semplice, avrà il potere di rendere molto migliore la nostra vita e quella del nostro Paese.

Cambiamo il denaro!
I nostri soldi (banconote e monete) sono sicuramente sporchi fuori. Una banconota contiene, secondo uno studio dell’università di Oxford, circa 26mila batteri di almeno 3000 diverse specie. Secondo l’OMS ci sono rischi di trasmissione del Covid-19  anche dalle superfici delle banconote e nessuno è in grado di escluderli.

Ma tutti sappiamo che i soldi (contanti) possono essere anche molto sporchi dentro: di droga, di sangue, di estorsioni e disonestà. Sono quelli che le mafie devono riciclare, ripulire affossando le imprese dell’economia legale per arricchirsi. Sono quelli di ladri, truffatori, rapinatori. Sono quelli dei pubblici amministratori  corrotti. Sono infine quelli frutto dell’evasione fiscale, soldi rubati dai disonesti agli onesti. Parliamo di oltre centodieci miliardi di euro all’anno, quasi duemila euro sottratti ad ogni Italiano.

Ecco quindi che con una scelta relativamente semplice è possibile aggredire e risolvere buona parte degli strumenti delle mafie, dei disonesti, dei ladri, dei corrotti  per poter così ridistribuire più equamente la ricchezza, premiare l’onestà, il senso civico e ridurre le tasse che paghiamo.

Euro elettronici per tutti, per tutto. Come e perchè.
1) Gratuità delle operazioni elettroniche. Il risparmio dei costi di sicurezza per maneggiare il contante – che attrae rapine e  procura costi a banche e attività – coprirebbe insieme ad un parte di incentivo fiscale il costo dei sistemi di pagamento.
2) Semplicità delle operazioni e Sicurezza. I nuovi sistemi contactless e l’uso dello smartphone come strumento di pagamento rendono possibile evitare qualsiasi contatto fisico; sarà estremamente facile, anche per persone poco avvezze al digitale, fare qualsiasi pagamento, col vantaggio che non subiremo più furti.  Se sai fare una telefonata, sei in grado di pagare il giornale ed il caffè senza usare contanti.
3) Mettere in circolo grandi liquidità nascoste.  Vivere in Italia è come aver comprato una casa dove hanno nascosto un tesoro: sotto i materassi, nelle cassette di sicurezza, nei doppifondi giace una enorme quantità di contanti dormienti. Questa enorme quantità di denaro non è sempre  frutto del semplice risparmio, ma è denaro che “non può apparire”. Gli euro elettronici costringono all’emersione  questa grande ricchezza e soprattutto evitano che possa essere ancora nascosta, sottraendo così risorse per il welfare, la sanità, l’equità fiscale.

Immettere oltre centodieci miliardi “veri” nell’economia significa scardinare, di colpo, tutte le fosche previsioni debito/PIL che questa immane crisi rovescia sul presente e sul futuro degli italiani. Significa poter aiutare subito con enorme energia chi si trova in difficoltà. Significa assicurare un futuro ai nostri figli e  permette di poterci presentare ai tavoli internazionali con aumentata credibilità. Significa aggiustare, per sempre, i conti pubblici. Tutto questo passa dalle nostre mani. Da una decisione semplice e possibile.

La prima banconota italiana è del 1746 e oggi possiamo diventare, orgogliosamente, il primo grande Paese senza soldi sporchi.

Sonia Alvisi, Emanuele Cavallaro, Anna Cossetta, Alessandro Garassini, Eliano Omar Lodesani, Agostino Megale, Arrigo Roveda, Alfonso Sabella, Pierluigi Saccardi

ARTICOLO  DE L’AVVENIRE, QUOTIDIANO DELLA CONFERENZA DEI VESCOVI ITALIANI

COMMENTI ALLA PROPOSTA DI CHICCO GARASSINI-

Pierluigi Roncallo – Magari, si ridurrebbero drasticamente furti, spaccio, scippi, pizzo, corruzione, caporalato, lavoro irregolare, gioco d’azzardo, prostituzione, transazioni in nero e tanto, tanto altro, le persone oneste ne trarrebbero solo benefici, i disonesti remano contro naturalmente. Vanno ridotte e posti limiti nei costi alle transazioni bancarie, e azzerate le tasse sotto una cifra, che permetta di lavorare in maniera occasionale esentasse , ma già é così, non servirebbe nemmeno più un sistema fiscale così arcaico come l’attuale, oltre la cifra minima si paga in percentuale su quel che resta, punto. Se penso al mare di soldi depositati sotto i materassi che salterebbero fuori con un condono con mora, non so neanche scrivere il numero talmente é grande, si parla di 8 volte il debito pubblico. Si ridurrebbero le tasse per tutti. Certo andrebbe fatto in maniera comunitaria, purtroppo non esiste una comunità europea all’altezza.

Paolo Gervasi commercialista e capogruppo consiliare di minoranza-  Chicco sono contrario all’eliminazione tout court del contante (pur essendo uno che usa tantissimo carta di credito e bancomat e gira con massimo 50 euro in tasca).
Paolo Frea – Vorrei far notare che, per fare un esempio, in Germania il nero è considerato, entro certi criteri, lubrificante per l’economia. Faccio un esempio che può valere in generale.  Il denaro che viene speso in nero per badanti ed affini, riduce considerevolmente i costi pubblici di mantenimento, all’interno di strutture adeguate, degli anziani.
Per fare un esempio. Se penso all’infanzia invece mi viene in mente robin hood tanto amato da noi bambini perché ridistribuiva al popolo ciò che uno stato predone depredava ai cittadini. Bisogna raggiungere una condizione di equità tra prelievo e servizio reso.
Sergio Orsero – E niente….farci stare a casa come in “guerra” – fatto (covid), farci indebitare fin oltre il possibile – fatto (mes).Toglierci ogni possibile difesa costituzionale – fatto (dpcm). Adesso togliamo il contante…. In nome di non si sa quale difesa del gettito….Mi sento tanto la pecora…Protetta dal lupo, tostata e mangiata dal pastore. Sto iniziando seriamente a pensare di andarmene e restituire il passaporto. Ps. Ovviamente io rientro nella categoria dei disonesti, degli evasori, ecc.
Giovanni Paleologo avvocato – Operazione totalmente inutile e dannosa, i veri e grandi evasori ci metterebbero 5 minuti a trovare alternative, mentre la malavita ci metterebbe ancora meno a trovare il modo di fare circolare valuta alternativa disponibile per la gente. E saremmo veramente ostaggi e pedine di un sistema che ha già dimostrato di non esitare a schiacciare il piccolo con qualsiasi pretesto.

 

 

 


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