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Liguria e Basso Piemonte

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Noli, il fuzionario comunale di Alassio:
‘Onore a Giuseppina Ghersi, sequestrata da partigiani il 25 aprile 1945, stuprata e uccisa”


Chi ha seguito le cronache dell’autunno 2017 ricorderà che a Noli è stata deposta una lapide in ricordo di Giuseppina Ghersi (vedi trucioli.it…..) con uno strascico di polemiche e strumentalizzazioni che forse, pur con i suoi 13 anni, non avrebbe auspicato. Giuseppina vittima innocente della barbarie della guerra civile e di partigiani comunisti,  ‘colpevole’ di essere stata additata quale ‘spia’(forse incolpevole) dei nazifascisti. In occasione del 25 aprile un funzionario del Comune di Alassio, Luigi Tezel, esponente di Fratelli d’Italia, ha postato un ricordo: ‘Onore a Giuseppina….’

Allora erano seguite manifestazioni e veleni, l’ultima in ordine di tempo quando qualcuno (ottobre 2018) danneggiò il ‘leggio’ in marmo che la ricorda sul lungomare di levante della cittadina. Un obiettivo che non era difficile immaginare, ma che era ‘protetto’ dalla telecamera, ben in vista’, installata all’ingresso di una piccola stazione di servizio. Eppure i vandali  colpirono impunemente, ma non fu l’unico danneggiamento (come documenta la foto allora non pubblicata) e che le cronache ignorarono. Si presume dunque non si fosse agito per disprezzo come qualcuno non esitò a sostenere (e di nuovo strumentalizzare). Il crimine è crimine da chiunque parte provenga.

In occasione del 25 aprile c’è chi, come il geom. Luigi Tezel, ex consigliere comunale di minoranza a Laigueglia,  tecnico al Comune di Alassio e ora in forza alla Gesco Srl, seguace di Fratelli d’Italia, ha voluto ricordare Giuseppina. Firmandosi e mettendoci la faccia, si suole dire, visto che non è un personaggio sconosciuto, soprattutto nel ponente. Questo il  messaggio affidato alla sua pagina Facebook e agli ‘amici’. Che come può accadere contiene un errore di età, Giuseppina uccisa aveva 13 e non già a 17 anni, la sostanza non cambia, sia detto.

Onore  a Giuseppina Ghersi!!!
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“Giuseppina Ghersi era una bambina di appena 17 anni quando fu picchiata, stuprata e uccisa dai partigiani con l’accusa di essere al servizio del regime fascista. Studentessa delle magistrali alla “Rossello” di Savona scrisse un tema che la maestra inviò al Duce ottenendone i complimenti: questa la sua colpa.

La mattina del 25 aprile 1945, Giuseppina fu sequestrata da tre partigiani e portata nei locali della Scuola Media “Guido Bono” a Legino, adibito a Campo di Concentramento per i fascisti. Le cosparsero la testa di vernice rossa e le vergarono la emme di Mussolini sulla fronte per essere poi esibita in pubblico come un trofeo di caccia. Fu pestata a sangue e violentata per giorni.
Il 30 aprile fu posto fine al suo martirio con un colpo di pistola alla nuca e il suo corpo gettato, insieme ad altri, su un cumulo di cadaveri davanti al cimitero di Zinola.
Al riconoscimento della piccola partecipa Stelvio Murialdo il quale dà una testimonianza agghiacciante: «…erano terribili le condizioni in cui l’avevano ridotta, evidentemente avevano infierito in maniera brutale su di lei, senza riuscire a cancellare la sua giovane età. Una mano pietosa aveva steso su di lei una sudicia coperta grigia che parzialmente la ricopriva dal collo alle ginocchia. La guerra ci aveva costretto a vedere tanti cadaveri e in verità, la morte concede ai morti una distesa serenità; ma lei, quella sconosciuta ragazza NO!!! L’orrore era rimasto impresso sul suo viso, una maschera di sangue, con un occhio bluastro, tumefatto e l’altro spalancato sull’inferno. Ricordo che non riuscivo, come paralizzato, a staccarmi da quella povera disarticolata marionetta, con un braccio irrigidito verso l’ alto, come a proteggere la fronte, mentre un dito spezzato era piegato verso il dorso della mano” …»
Il bacio della targa in memoria della martire Giuseppina Ghersi da parte del dr. Eraldo Ciangherotti, esponente di spicco di Forza Italia in provincia, ex assessore ad Albenga dove è consigliere di minoranza e consigliere provinciale (foto ripresa da RSVN blog)
Quella stessa notte ignoti vandali presero di mira anche altre ‘targhe’ sul lungomare e recanti ‘leggii’ e illustrazioni storiche e turistiche della cittadina, imbrattando anche con vernice nera

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