Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona, indice di vecchiaia: prima in Italia
mortalità da primato con l’alessandrino
E sfogliando le percentuali Covid in Liguria


Savona vista con l’occhio e l’analisi di chi, per una vita, ha convissuto, per lavoro e passione, con la realtà economica, dati, statistiche, previsioni, analisi, confronti, proiezioni, approfondimenti, convegni, tavole rotonde, conferenze stampa. Un personaggio, Sergio Ravera, savonese, già funzionario all’Ente Porto e alla Camera di Commercio, pubblicista.

Sergio Ravera, classe 1938, iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 1978.

Dalla pagina Facebook – Vivere balenando burrasca. Il Covid 19 ci riporta, più di quanto sia dato pensare, ad una realtà che a Savona sa di futuro. Prolungamento della vita e natalità in continua flessione raffigurano la società del domani, una comunità di persone anziane.

I dati Istat 2019 confermano questa leadership, laddove il 29,1 per cento dei residenti rappresenta la classe degli oltre 65enni  in confronto all’11 per cento dei giovanissimi. Cifre che non possono non trovare conferma nell’indice di vecchiaia, laddove Savona  eccelle su tutte le province italiane con un 29,1, seguita da Biella e Trieste. Primato non invidiabile che si ripercuote negativamente sulla stessa struttura economica fortemente terziarizzata, quindi non particolarmente presente  in settori a produzione diretta di valore aggiunto.
La Liguria non dista molto lontana da questa serie di indici. Prova ne sia il quoziente di mortalità della popolazione nel suo insieme che si pone su 14,3, lasciando a Savona, non solo nel contesto regionale con  14,6/14,7, un primato che su scala nazionale si posiziona in valori analoghi al limitrofo territorio alessandrino.
Si avverte in questo discorso una concatenazione di dati che si rispecchiano nella presenza stessa del coronavirus. Qui, è il Ponente ligure a segnalare le difficoltà di chiusura delle porte ad un morbo penalizzante in ogni campo.
Abbiamo ultimamente avuto conferma, al di là di sparuti sussulti, del buon andamento nella nostra regione degli “Ospedalizzati” e  connessi confinati in terapia intensiva. Ma guardando il 23 aprile scorso allo scenario di quest’ultima decade,  balza evidente come nel totale dei “Pazienti positivi” non solo il dato regionale ha registrato un 11,5%  in più di ricoveri, ma preoccupante si presenta il balzo in avanti dell’Imperiese (25%) e del Savonese (18%), peraltro accomunati a Genova stessa (17%); cifre pesanti confrontate alla Spezia addirittura in controtendenza (-22%).
Situazione da cui è inevitabilmente disceso un aumento dei Positivi Covid 19 rispetto ai residenti, sebbene tuttora il nostro territorio rimanga lontano da quell’ 1% che minaccerebbe il terribile ritorno ad una consistente  presenza del coronavirus.  Al 23 di aprile, il “tasso di positività” era dello 0,27 a Savona, dello 0,43 a Imperia, dello 0,33 a Genova e dello 0,18 a La Spezia, unica provincia quest’ultima a segnare una flessione.
Presenza tale da richiamare Governo centrale e regionale ad interventi di sostegno sociale ed assistenziale. A me stesso, già provato da uno oscuro, sfuggente quanto terribile mostro, il richiamo al Caldarelli dei gabbiani: “ … E come forse anch’essi amo la quiete, la gran quiete marina; ma il mio destino è vivere balenando in burrasca.”
Sergio Ravera

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