Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Terza puntata/ Da Ceriale in barca per amore
Le nostre avventure nel Mediterraneo. A Port Cros, quel paradiso dove è tutto proibito. E Walter che va a pesca in Grecia senza GPS


Un periodo piacevole, sposini senza figli, ci svegliamo al mattino di domenica e andiamo a pranzare da Tito del Molo ai Viareggio, lire 15000, oppure sulla strada che da San Bernardino porta a Triora, pasto completo salumi  ravioli, coniglio, vino, pane, caffè, totale 800 lire, siamo nel 71.

di Giovanni Cerruti

Vendo il gozzo cabinato , con un camion portiamo alla Marina Tre B, lo aliamo, il porto si trova all’interno dopo l’autostrada , il proprietario, giustamente lo vuole provare, tiro su il picco con la vela, partiamo verso la foce, vedo dei ponti e un pescatore che urla, saluto e sbatto con il picco  che si rompe,sotto il ponte. Ho sempre navigato in mare aperto senza ponti, non ho valutato l’altezza, in porto barche a vela non ce n’erano, dovevo capirlo, pazienza, usciamo in mare facciamo un breve giro e ritorniamo nella Marina , senza picco .

Compro un Dory  ( Foto 1), motoscafo come i Boston Waler, barche a carena ali di gabbiano, vanno bene sui laghi, compro un Envirude da Carlo di 60 cv. , facciamo sci andiamo all’isola , mare mosso, aspetto che parta la Città di Ceriale, mi metto sulla scia per arrivare alla Lega Navale.  Foto 1Alla Lega Navale arriva una canoa africana, lunga 8 metri e pesante 6 ql., un amico di Nan, ufficiale su di una nave commerciale ha trovato la canoa alla foce di un fiume, forse il Niger , caricata a bordo viene riparata e scaricata a Ceriale, con un motore di 6 cv. , del gozzo , andiamo all’isola in metà tempo .
Foto n. 2- Walter, uno dei migliori pescatori di Ceriale, con una lancetta di tre metri e un motore di un generatore di corrente americano, Bhrigton e Stratton , sul vapore con due lenze ed una pietra per ancora , al ritorno smontava quattro bulloni e si portava il motore a casa , poi compra una scialuppa di salvataggio tipo “Lo Squalo”, palamiti , marinai Ciccio e u “Parma” , sulle secche , pesci “abreteu” , acquista un moto-sailer Ferretti ,”Niro” , bella barca , va in Grecia , di notte senza luna , senza GPS , scandaglio spento, sbattono sulla Gorgona, la barca sale su una roccia in discesa , scendono la spingono in mare e ripartono , ritornando dal Pireo trovano vicino a Napoli una tavola a vela , con qualche buco , la porta nel magazzeno di Franco  la vedo, la porto da Sciallino, riparata e verniciata , è una tavola austrica “windglaider” , compro pinna , albero , boma , vele , vado in mare , maledetta vernice , si scivola , scarpe Superga , “patte” da una parte “patte dall’altra” , alla fine metto i nastri antiscivolo e imparo a veleggiare con il surf , uno dei primi a Ceriale. Foto n. 3 – 4 .Mi regalano un Finn, lo porto da Sciallino per sistemarlo, un incendio, bruciato, niente bordi con il Finn.


Foto.3 Foto n. 4- Mentre Esa è incinta, non sapendo cosa fare, faccio l’istruttore alla Lega, gommone con motore Zundap , penso che non abbia insegnato molto , ma ci siamo divertiti un casino , nasce Chiara nel 74 , mia figlia , proprio il giorno della regata della scuola, metto un manifesto , regata sospesa per nascita di Chiara. Nel 76 nasce Elisa, conosco Ennio nel 1980, di Pozzolo Formigaro, praticamente gli ho rovinata la vita , lo porto sul Flyng Junior, lo metto prodiere, senza muta, quando batte i denti rientriamo, lo metto sul surf , sbagliando “apposta” le indicazioni, orza, poggia , quando s’incazza , finiamo la lezione, con Ennio compriamo nel 85 un Brigand 7,50 , Foto n. 5 – 6 – 7 , da Costantino dipendente della Nord Cantieri , aveva ritirato la barca dopo un speronamento da parte di un motoscafo . Una barca sincera , progettata da un inglese , con motore a un cilindro Cuach , piccole crociere , poi parto con Gian Carlo e piano piano arriviamo a Hieres , davanti a noi le Porquerolles , la prima , grande con un bel porto , è la continuazione della penisola di Hieres , dal porto non sembra un’isola, carta alla mano, non c’era il GPS , partiamo , un bel vento al lasco , mare calmo , andiamo , andiamo , andiamo , arriviamo ad un isola , guardo la carta e dico a Gian “questa non è Porquerolles , infatti era Port Cros,che brutta figura .

Port Cros è il più bel posto che ho conosciuto nella mia vita marinara , piccola, unico parco marino francese nel mediterraneo, è tutto proibito, non si può fumare, campeggiare, accendere fuochi , andare in bicicletta , niente macchine, niente campeggio, non dare da mangiare ai pesci , è visitata da 300.000 persone all’anno.Foto. N.5- Foto n. 6

Foto n. 7A Port Cros , fai il bagno con 200 occhiate, i cefali ti succhiano il dito quando dai il pane da mangiare, al bar una bella birra ghiacciata con anchuade, pepinade, olive piccanti , baguette con jambon e beurre , pan bagnat , nicoise , andiamo a fare il giro dell’Ile du Levant , detto fatto , partiamo e vai e vai e vai .

L’Ile du Levant è quasi tutta militare, con una nave affondata , i francesi puzzoni , hanno fatto un molo , dalla parte di Port Cros nel 36 hanno costruito un villaggio , Eliopolis di nudisti, questi sporcaccioni di “granuilles” , non andiamo a bruciarsi il culo , entriamo a Port Man , una baia di Port Cros, con un castello , molto riparata  un paradiso, in Francia mettono delle piccole boe gialle per indicare il limite di accesso, dove non ci sono è tutto libero , entrando vediamo un Brigand 9,50 , saluti , venite a cena da noi , dovete sapere che i velisti sono persone migliori delle altre , specialmente dei maledetti proprietari di motoscafi , che stirano il mare , fanno le onde , non salutano mai .

I velisti sono persone che amano il vento, il mare, che vanno piano , ecologisti , a loro piace il silenzio , salutano tutti , consumano poco gasolio , costa , dormono in rada , costa niente , amano stare in compagnia; certamente che veniamo a mangiare da voi , parabordi affianchiamo , sono torinesi , due amici con le mogli , pastasciutta ecc , una serata incredibile , la luna , le stelle , tante barche alla fonda , silenzio , ad un certo punto comincia a suonare un sassofono tenore , da pisciarsi addosso , dopo ogni brano tanti applausi , una serata che ti ricordi tutta la vita.

Crociere con le bambine ed Ennio, sempre alle Porquerolles , nella baia des Angoustieres, vediamo un Grand Soleil 35 , un sogno irraggiungibile , partiamo da Lavandou, dopo aver sbarcato le mogli con un maestrale di 20 – 25 nodi, in poppa, filiamo surfando sulla onde, l’andatura in poppa è la più difficile, si può strambare, timona Ennio, io sono vicino al trasto della randa, strambata maledetta si rompe il carrello, mi prende la gamba e mi fa un sbrego, fa niente stasera andiamo a mangiare a Villefrance da la Trinchette e paghi tu , arriviamo ad Antibes, finisce il Mistral , grecale sul muso , bagnati come pulcini, arriviamo in porto di notte, niente moule e soupe de poissons avec rouille, la mattina mettiamo i vestiti ad asciugare al sole, rassettiamo la barca, una coppia di Alassio ci prende per “bulicci” , ci mancava anche questa .

Decidiamo di vendere Camomilla, andiamo in fiera, per farci del male ci fermiamo allo stand del Cantiere del Pardo, hanno un Grand Soleil 35, proprietà di uno del cantiere, che vendono e ci ritirano Camomilla. Nel 86 facciamo il contratto e ce la garantiscono come fosse nuova, aveva tre anni, l’età giusta per comprare una barca, si trova a Cala Galera sull’Argentario: Al primo sabato ci andiamo, la barca ci piace  ritorniamo con amici a prenderla per portarla a Rapallo per alarla e controllare l’osmosi, ci fermiamo all’Elba, tempo pessimo arriviamo a Loano . Foto. 8 – 9
Foto n. 8
Foto n. 9
Foto 10 – 11Siamo a Cannes , siamo stati alle isole Lerins ,ormeggiati ad un pontile , improvvisamente arriva il Maestrale a 40 nodi , spostiamo Giorgione sull’altro lato , scoppiano i parabordi , andiamo a dormire , al mattino presto ,poco vento , partiamo , siamo in quattro abbastanza capaci , dopo qualche miglio , 40 nodi forza 8 , solo genoa terzarolato , ma quando scendiamo dall’onda la barca si traversa ed il genoa dovrebbe essere tangonato , avvolgiamo il genoa , apriamo la randa con due terzaroli , mettiamo una ritenuta , la massima velocità del log è 10 nodi , quando scendiamo sull’onda , quattro metri , la lancetta parte e si ferma sui dieci , penso che abbiamo toccato i 15 , un problema , quando passa l’onda la barca si ferma sulla cresta. Allora accendiamo il motore, riusciamo a non rallentare e ripartiamo subito , siamo soli ritornando in Italia , facciamo un errore davanti a Capo Nero  ci avviciniamo alla costa , quando il fondo sale le onde sono più vicine e più alte , riusciamo ad entrare nel porto vecchio di Sanremo, attracchiamo alla banchina a Sud , il mare passa sopra , andiamo a Portosole , stanchi ma eccitati, non lo faremo mai più , non convien e, bisogna rispettare il mare . Foto 10 – 11- Foto n. 12Si naviga d’inverno dietro l’isola Gallinara.

Foto n. 13 – D’estate a La Napoule, maestrale a 50 nodi , incendio sulle colline verso L’Esterel , sette pompieri restano intrappolati dalle fiamme e bruciano con il camion. Aliamo la barca e riscontriamo l’osmosi , il cantiere per farci il lavoro vuole un locale asciutto e senza polvere, togliamo l’albero , di notte con “u Gein” , portiamo lo scafo nel cantiere di Pietra Ligure , un grande locale dove pitturano le lamiere , arriva un tecnico da Crespellano ed esegue un ottimo lavoro , con le grandi gru del cantiere lo mettono in mare ..

Andiamo in Corsica , di notte , un’esperienza unica , fa fresco , l’equipaggio dorme , pilota automatico , le stelle , la scia fosforescente , ci mettiamo 15 ore per arrivare a Saint Florent ( San Fiorenzo ) , molto bella , belle spiagge , a un’ora Le desert des Agriat , con spiagge di granito , quando siamo arrivati in porto abbiamo trovato barche in doppia fila , mentre arriviamo esce dal pontile una vela e riusciamo a metterci al suo posto , il giorno dopo decidiamo di andare alle spiagge del Desert , il marinaio , tramite congrua mancia , ci tiene il posto fino alle sei , giornata favolosa , mare cristallino , sabbia perfetta , l’equipaggio si ribella , non vuole partire , non m’incazzo mai e dico mai , ma quando ci vuole ci vuole , partiamo in ritardo , arriviamo e il posto c’è ancora.

Attracchiamo al pontile con molte barche davanti all’ancora , a dormire verso le tre le drizze cominciano a sbattere sull’albero, mi sveglio, esco, un marinaio ligure del motoscafo vicino mi vede e mi dice , “in bellu casin” , maestrale di 40 nodi , le barche all’ancora si spostano ammucchiandosi in fondo al porto, vicino a noi un tedesco, con una vela nordica, si mette a prua con il mezzo marinaio mentre un motoscafo francese, i proprietari dormono, ara verso la sua barca, il tedesco picchia sul tendalino con il mezzo marinaio e dice “ non rompete mie palle” , risate, finisce tutto bene. Al mattino andiamo con il tender a fare il bagno, sulla spiaggia un Baglietto a motore di Loano, si era arenato , l’ancora non aveva tenuto, esce il proprietario dico, cosa è successo, indovinate cosa mi ha detto, dopo vari tentativi, con l’aiuto di tutti gli italiani spingiamo la barca fuori dalla duna senza danni.

Giovanni Cerruti

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