Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Le due Monesi e quel fantasma…!
Eppur si muove. Dopo i Bagni Marini
qui si invoca anche la ‘grazia Toti- Scajola’
La Ely Galleani ‘diva e story’, la sua Alassio


Monesi non ha più bisogno di annunci ballerini, di spot avveniristici, di carezze, pacche sulle spalle agli amici degli amici. Ha bisogno urgente di un vero ‘piano Marshall’ e di essere guardato in modo diverso dalla Regione, dallo Stato, dalla Provincia. Non ha bisogno di essere raccontato con i suoi “bei tempi” ! L’attenzione della politica non basta più. A Monesi di Triora che negli anni ha subito anche l’opera di ‘ladroni’,  servono ormai provvedimenti speciali. Liguria e Piemonte devono creare un consorzio, un ente per acquistare la montagna in vendita e che ospita una potenziale industria turistica invernale ed estiva, com’era ai bei tempi appunto !

Monesi che ha avuto personaggi e tra questi l’attrice Ely De Galleani. Lontana ormai dai riflettori e dalla cronaca rosa, trascorre la terza età ad Alassio. Con il conforto e la forza della fede. E di una famiglia che l’ha sempre accolta e rincuorata, i Melgrati.

Efisio Pastorelli per anni fac totum du Monesi

Non sono pochi coloro che possono testimoniare: noi c’eravamo quando Monesi, nata nel 1954, contava 4 -5 residenti, non di più. Negli anni Marinella Lanteri, Franca Tadorni, Ingo De Galleani, ed una Capurro pare figlia di un medico. I fratelli e cugini Lanteri (Guido, Roberto, Armando) erano invece residenti a Briga Alta.

E chi ricorda quel cittadino onorario di Monesi, in un certo senso, Nino Manfredi, con il suo meraviglioso ‘rustico’ alle Navette.  Un paradiso della natura. Nino è il nome con cui era noto Sebastiano Manfredi, impresario e fratello dell’onorevole democristiano di Pieve di Teco che è stato anche sottosegretario di Stato, oltre che presidente della provincia di Imperia. E qualche opera pubblica si è vista, soprattutto nell’entroterra.

Per lo più era Nino che faceva gli onori di casa, con la moglie Renza, nella tenuta- riserva di caccia privata delle Navette, vicino allo splendido laghetto. Nino lo si incontrava  ai raduni davanti alla maestosa e storica statua del Redentore. Molti amici che non dimenticano hanno potuto godere della sua amicizia ed ospitalità. Il custode della ‘casa montanara’ e guardiacaccia era un mendaighino,  simpaticissima persona, rimasto scapolo, viveva con la sorella nubile.

Imperdonabile sarebbe non citare una memoria storica, quale Elisio Pastorelli, factotum di Monesi, piccolo artigiano, ex titolare di ‘Melaverde sas’.

Per un periodo prese la residenza anche la figlia di Ingo De Galleani, l’inventore e ‘padre nobile’ di Monesi turistica. Federica ha gestito  l’ultima stagione di apertura dell’Albergo Redentore. Una  struttura architetonica caratteristica e all’avanguardia per quei tempi (oggi un rudere) e che da fine anni ’50 ai ’70 era sinonimo di clientela d’élite: imprenditori, soprattutto imperiesi e genovesi, savonesi. La famiglia Scajola con l’allora giovane Claudio, la famiglia Verda, per un paio d’anni  l’allora ministro Paolo Emilio Taviani e famiglia.

Ely De Galleani che dopo la vendita dell’albergo ad un società  imperiese di Parodi e Cozzi, si è ‘rifugiata’ in un’Alassio che è stata un ‘regno economico – finanziario’ della Banca Galleani (con sportelli a Laigueglia ed Albenga). Ely ora la descrivono  devota, molto vicina alla chiesa, alla religione. Sempre in ottimi rapporti con gli anziani genitori del sindaco Marco Melgrati e con loro solita festeggiare Natale e Pasqua. Non è un mistero che l’architetto Melgrati ha  cercato di aiutarla. L’amicizia, la solidarietà, la accomuna ai due figli e al fratello Silvio.

Ely Galleani

Agli alassini delle nuove generazioni è sconosciuta la storia avvincente e tormentata, tra ‘vette e burroni’,  depressioni, di Federica Galleani, gran bella ragazza e di successo da attrice. All’anagrafe Federica Eleonora Maria Luigi De Galleani (nata ad Alassio il 24 aprile 1953, auguri prossimi !). Si era sposata con Carlo Vanzina, regista, produttore cinematografico e sceneggiatore. Nato a Roma il 13 marzo 1951, morto l’8 luglio 2018.

Dalla bioagrafia  di Wikipedia si legge: Federica ( il nonno capostipite era il conte Federico e negli ultimi anni di vita, fino al 1971, ha abitato la ‘casa dei cacciatori’ vedi articolo di Luciano Corrado……), di origini ucraine per parte di madre, è stata protagonista, negli anni settanta, in film di genere poliziesco o della commedia erotica all’italiana. Ha lasciato il sipario con la separazione da Vanzina ed è tornata a vivere ad Alassio, dimenticata dai più. Federica, sorellastra dell’attrice Halina Zalewska, morta prematuramente all’età di 36 anni, il 21 agosto 1976 in un incendio, ha avuto anche interessi in campo editoriale, pubblicando un e-book per l’editore Simonelli.

È stata via via accreditata con gli pseudonimi Ely de Galleani, Elly De Galeani, Edy Gall e Justine Gall.

Le cronache raccontano Ely Galleani, dal ruolo di attrice a quello attuale di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta e tenace. Amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze con i pittori Mario Schifano, Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all’ultimo respiro… in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più dure.
Entusiasta nell’apprendimento del vivere, viaggia per conoscere, studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie, impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un filo conduttore.
Ama la tavola … ma non ingrassare! Conserva i sapori della vita, gli apprendimenti senza perdere il proprio lato infantile, il desiderio di giocare. Crede nel web, nella possibilità di una nuova forma di comunicazione (Leggi Idee in Movimento di Ely Galleani…..) .

Ha scritto per  On the Web – BlogUna Stella in Rete / Primo Volume, 200 pagine,  Simonelli Editore.

Ecco la Descrizione. “Chi non ricorda è costretto a ripetere gli stessi errori? Ely Galleani lo chiede ai lettori del suo Blog e insieme ripercorrono le avventure di una seducente sedicenne, una vestale trentenne, una appassionata della vita sotto tutte le forme. Un anno di racconti rigorosamente veritieri hanno messo a nudo tante verità scomode, i commenti dei lettori del Blog hanno aiutato la comprensione di una vita mai risparmiata. Un libro scritto a quattro mani con la rete: stupisce la sincerità, l’immediatezza, la costante ricerca della verità e la sua comprensione, spesso non facile!

Ely attinge dalle idee del Web per continuare a raccontare quello che avrebbe voluto scordare, o forse, mai fare! Il non detto ad alcuno è diventato pubblico sul web. Liberatorio! Capire: “perché mi innamoro sempre dei diavoli di questa terra, perché ne sono incredibilmente attratta, forse perché sono angeli che hanno perso le ali o perché hanno un fondo di assoluta verità nel loro essere dannati, una sfida che mi piace combattere…” per poi passare la conoscenza in un battito d’ali, in un clic al fine di migliorare la vita con la condivisione delle idee degli altri nelle nostre.

Gli ideali per Ely sono “Idee con le ali”, complici del nostro progredire, del nostro desiderio di vivere meglio, di fare luce sulle scorciatoie possibili per realizzare una vita migliore, da vivere ora, subito, nell’immediato e unico nostro tempo tangibile: il presente, con gli insegnamenti del passato e i sogni del futuro. Tracce di verità nei simboli antichi, nei geroglifici, nella nostra immagine allo specchio, negli amori vissuti all’ultimo respiro, au Bout de Souffle, con i protagonisti del cinema degli anni 70 e dintorni.” Oggi il suo punto di riferimento  è il cammino della fede vissuta da praticante. Un ultimo inno finale alla vita.

Alassio Ely Galleani (a destra) insieme a Laura Gemser in un fotogramma del film Emanuelle nera – Orient Reportage (1976)

MONESI: QUEL MESE DI GIUGNO QUANDO SI SCRIVEVA SUI MEDIA IMPERIESI: “Finalmente dalla programmazione si è passati ai fatti e i nostri progetti europei Alcotra prendono forma. La settimana scorsa a Pieve di Teco e ieri a Breil il gruppo di lavoro sta tracciando tappe e percorsi sulle antiche vie del sale per trasformare le pratiche outdoors in nuova economia per i nostri territori.”

E I COMMENTI / MASSIMO MELA: ” Una quarantina di posizioni in classifica persi in un trentennio come qualità della vita. Vorrà  dire qualcosa. Questa provincia è più’ che in ginocchio.”

ENRICO MODENA: Concordo con la necessità  del traforo a Cantarana Pieve ma…..quattro anni non sono stati sufficenti a completare i lavori per togliere  IL SEMAFORO che ha fatto fare code  di auto inimmaginabili con dispendio di tempo e inquinamento…. senza che  alcuno di competenza sia intervenuto!!!

IL MESE  GENNAIO 2020 SI LEGGEVA- La Liguria è in ginocchio, isolata, ammaccata. I ritardi storici di programmazione non solo sono evidenti ma, ora, pure dolorosi. Per la nostra gente, la nostra economia, la nostra vita quotidiana. Tutti sono affranti, indignati, arrabbiati. Ora ci sono due strade, come sempre nella vita, continuare a lamentarsi inutilmente o reagire e iniziare a fare qualcosa. Il 19 gennaio a Pieve di Teco ci sarà un importante incontro per sollecitare le regioni Liguria e Piemonte far decollare questo progetto, che è già cantierabile e che insieme al tratto Pontedassio Imperia (autostrada) accorcerebbe i tempi di percorrenza tra il Piemonte è la Riviera Ligure di 20 minuti oltre a consentire un transito più facile. Ora è importante che le istituzioni e le categorie siano presenti in forze per far sentire forte la loro voce. Sarà una piccola cosa rispetto alle grandi necessità della Liguria ( penso soprattutto al raddoppio ferroviario Andora – Finale Ligure) ma è un qualcosa che può dare speranza a un territorio, come quello del ponente in grande difficoltà.”

IL 27 GENNAIO 2020 UN REPORTAGE DELL’INVIATO SPECIALE DEL SECOLO XIX, MARCO MENDUNI

Monesi, ha scritto, che ‘cerca la ripartenza’ (da 27 anni ndr). Definitivamente  azzoppatala dal 2016, con la frana che ha interrotto la strada provinciale e bloccato i collegamenti, per un periodo anche verso l’altro accesso da Piaggia (Briga Alta), Upega, Viozene, Ormea. “Monesi condannato ad essere  un paese fantasma dopo un passato  sfavillante da piccola Svizzera”.

Miracolo che interessava anche Bardineto, savonese, quando era sindaco Secondo Olimpio, giornalista professionista e capo dell’ufficio al ministero dell’Interno quando Paolo Emilio Taviani reggeva quel dicastero. Più in ufficio che in giro per l’Italia, solito spostarsi solo un paio di fine settimane al mese per inaugurazioni, cerimonie, anniversari.  E mantenere viva la sua corrente dei ‘Pontieri’.

L’articolo di Menduni ricorda che la Regione Liguria (bonta sua !)  ha investito due milioni e mezzo di euro e “a maggio il by pass pedonale a Monesi di Mendatica sarà anche percorribile dalle auto”. Ad ottobre era stato invece annunciato che per dicembre  2019 si prevedeva già l’apertura pedonale. E il funzionario regionale Marco  Bagnasco elenca le strategie per il futuro di Monesi: valorizzare l’estate e non solo l’inverno. Dopo che ‘scrupolosi’ funzionari regionali all’epoca di Claudio Burlando presidente prescrissero che la  nuova seggiovia poteva essere in funzione solo nella stagione invernale. Negli altri mesi si dovevano tutelare i galli forcelli e l’habitat di altre specie rare. ‘Galli’ che invece possono essere cacciati nella stagione venatoria della Liguria e del Piemonte.C’è da ridere ? No piangere.

Il territorio di Monesi è infatti a cavallo tra le due regioni e due province (Imperia e Cuneo). Oggi c’è di più nel futuro degli immancabili annunci. Leggiamo: Una serie di step con la riattivazione della seggiovia, attrezzata anche per il trasporto di biciclette fino alla Monesi – Limone Piemonte, la lunghissima strada militare gioia degli appassionati. Per il prossimo inverno 2020- ’21 ripresa della stazione sciistica e riattivazione dello skilift dell’Ubaghetto…bisognerà individuare un gestore ed arrivare ad un turismo  distribuito su 12 mesi all’anno. Un imperativo perchè nessuno sarebbe  interessato alla sola stagione invernale” conclude il commento di  Bagnasco.

Nessun riferimento alla sorte dell’intera montagna, di proprietà privata (Enrico Toscano ed l’erede del compianto fratello Terenzio Tiziana Sabato, vive a Pieve di Teco, è stata vice sindaco di Briga Alta e gestore dell’ultimo bar ed alimentari). Trucioli.it che, piccola circostanza, possiede la rassegna stampa con centinaia di articoli che di volta in volta annunciavano ora la morte, ora la ‘resurrezione di Monesi’. E un verità che non ha nulla di virtuale o da ‘sogno’. Quel milione e più di mq dovrebbero essere acquistati dalla Regione Liguria e Piomonte, coinvolgendo le due province (Imperia e Cuneo) evitando rigorosamente un carrozzone (quale fu inizialmente il Parco delle Alpi Liguri e la società pubblica ‘Alpi Liguri Sviluppo e Turismo Srldi cui è stato presidente Gabriele Saldo, poi l’inglorioso scioglimento e voragine di debiti da ripianare (vedi articolo di Luciano Corrado….).

Si è pure citato  Pierferdinando Casini, già allora leader e big nazionale della Dc, con un suo monito e consiglio ricorrente: “Prima fate, realizzate, poi gli annunci ai giornali, le conferenze stampa.., le passerelle in Tv.”

Accadeva che si accendesse di tanto in tanto la fiammella della speranza.  Ci sbagliavamo seppure in ‘buona compagnia’. Senza un forte impegno che significa un Consorzio, o se volete Fondazione, con il traino finanziario pubblico da locomotiva, pensare ad investimenti privati è fumo negli occhi,  ancora ai danni del ponente ligure, di due vallate, Arroscia e Alto Tanaro. (L.Cor.)

OTTOBRE 2019- MONESI RIPARTE CON L’APERTURA DI UN PASSAGGIO PEDONALE (a dicembre 2019)

CORREVA L’ANNO 1984 DA LA GAZZETTA DEL LUNEDI’

E GRAZIE ALL’INFORMAZIONE DI MARCO SCAJOLA CHE POSTA SULLA SUA PAGINA FACEOOK

C’E’ CHI FA IL TIFO AFFINCHE’ POSSA FINALMENTE RIAPRIRE IL CANTIERE DI MONESI DI MENDATICA

COMUNICATO STAMPA REGIONE LIGURIA DEL 16 APRILE 2020

“……L’assessore Marco Scajola ha ribadito che “già esiste la Legge 145 che prevede l’estensione per 15 anni delle concessioni in corso e pertanto il governo emani al più presto un decreto, come già chiesto dalle regioni, in grado di rafforzare questo provvedimento e tutelare così le imprese balneari in un momento di estrema difficoltà e incertezza economica come l’attuale”.
“A questo proposito le regioni – conclude l’assessore Scajola – nel documento da inviare al governo chiederanno certezze per il settore e di essere esplicitamente informate sul fatto se ci sia o meno un programma di uscita dalla direttiva Bolkestein, un aspetto che oggi, alla luce dell’emergenza coronavirus, sarebbe il giusto riconoscimento per oltre 35.000 imprese italiane e migliaia di addetti”.

 


L.Corrado

L.Corrado

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