Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona, ex assessore e insegnante:
Oggi è stato il giorno che ho visto la rissa
E penso alla tagliatelle di Livio Di Tullio


Oggi è stato il giorno della rissa. Ad una fermata dell’autobus di una Savona bella, assolata e deserta più che mai, e nella Domenica delle Palme, un cospicuo assembramento di giovani di colore (maschi e femmine), litigavano che era un piacere.

DALLA PAGINA FACEBOOK DI FERDINANDO MOLTENI, INSEGNANTE ALL’ISTITUTO FALCONE DI LOANO, GIORNALISTA,  MUSICISTA PER HOBBY, GIA’ ASSESSORE AL COMUNE DI SAVONA NELLA GIUNTA DI FEDERICO BERRUTI-

Il prof. Ferdinando Molteni vive a Savona e insegna a Loano

Forse in swahili, lingua della quale posseggo solo alcuni vocaboli-chiave – tipo akuna matata – ma che penso non siano stati usati. Poco dopo il mio sopralluogo credo sia giunta un’auto della Finanza a porre fine all’assembramento. Mi immagino le multe recapitate a Dar es Salaam e, successivamente, pagate in scellini tanzani.

Ma torniamo alle cose serie. Con oggi sono 24. Ma non mi sembra ieri che tutta questa cosa è cominciata. Mi sembra sia passato un anno.
Un anno dai concertini sui balconi (una volta sola, poi si sono rotti tutti il cazzo), dagli applausi a mezzogiorno per medici e infermieri (durati, a Savona, due giorni o forse tre), dal pane fatto in casa (se non hai un forno adeguato, il pane fatto in casa fa schifo), dalle tagliatelle di Livio Di Tullio (che però, conoscendo l’uomo, devono essere state pure buone), dalle bandiere tricolore (ormai sono lise come quelle del luglio dell’82 e che rimasero sui terrazzini fino all’inverno).
Sembra passato un anno dal papa che percorre piazza San Pietro da solo, sotto la pioggia, e ci commuove, noi credenti, ma anche i senza-Dio che pare siano diventati, davanti al terribile virus, una maggioranza vacillante. Sembra passato un anno, perché la messa di oggi, nella Basilica vaticana vuota, non ci ha colpito come la camminata sotto la pioggia. Ci stiamo stancando, ma soprattutto ci stiamo abituando.
Ci abituiamo a tutto. Ai poliziotti che fermano le belle ragazze e i vecchi solitari per chiedere loro dove stiano andando.
Dove stanno andando? Dove stanno andando?
Ma ci rendiamo conto di che cosa sta succedendo in questo Paese? Nella Patria di Mazzini e Pertini?
P.S. Per favore non mi parlate di pandemia, morti, mascherine. Al momento, sull’argomento, potrei tenere conferenze in mezzo mondo, conoscendo, come è noto, anche lo swahili.
Ancora una cosa: chi insulta e non argomenta, come ormai è prassi, finirà nella sentina di Facebook. Cioè affanculo.

 


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