Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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San Michele di Mondovì di guardia al morbo
‘Rinascimento Turistico KM ZERO-R ZERO’
Con Roccabruna dei record: 93 ‘case sparse’


San Michele Mondovì, sabato 4 aprile 2020.  “Si fa la guardia contro il morbo”! E poi c’è Roccabruna che forse può vantare un record nel bel Paese con ’93 borgate di origine celtico-ligure in Val Maira’.

“R ZERO” ERA GIA’ SULLA ROA MARENCA

Il distanziamento sociale sulla Via del Sale ha lasciato le sue tracce.

A San Michele Mondovì, sul muro della bella Cappella di San Bernardino la traccia del distanziamento sociale per contagi e non solo.

San Michele Mondovì, sabato 4 aprile 2020 – “Si fa la guardia contro il morbo“! Così recita un “baffo” di scrittura all’interno della bella cappella di San Bernardino (XV secolo d.C.), in borgata Castello di San Michele Mondovì, sulla strada della Bicocca che collega San Grato a Niella Tanaro.

Evidentemente nei periodi di pestilenza diventava sosta forzata di controllo e non di devozione, come gli odierni blocchi dei Carabinieri! Oggi è posto sui moderni percorsi turistici del Landandè, come dicono qui in dialetto quando ricominceranno a gironzolare liberi sui “Sentieri di Altra Langa” dell’associazione di Briaglia.

Si, ma quando? C’eravamo ormai affezionati al “mantra” KM ZERO per il benessere nostro e del mondo quando ne nasce uno nuovo: R ZERO, il numero di riproduzione di base, insomma il numero di possibili contagi medi che ognuno lascia alle sue spalle, oggi purtroppo attorno a 2.

Ma come facevano i nostri “ignoranti” avi Ligures? Li praticavano entrambi senza tanti problemi: KM ZERO e R ZERO!

La globalizzazione c’era già e si chiamava “regionalizzazione” (Piemonte, Liguria, Provenza) e tutto girava più lentamente, ma solo in confronto alle velocità stratosferiche dell’oggi! Le case erano naturalmente “sparse” per rallentare il contagio e le incursioni armate. Il toponimo lo troviamo in molte località delle nostre vallate cuneese, fino al comune forse più sparso d’Italia: Roccabruna con 93 borgate di origine celtico-ligure in Val Maira.

La filiera produttiva era super corta, confinata nel proprio orto o nella vallata, ma non solo! La Roa Marenca e le altre Vie del Sale assicuravano gli scambi di prodotti con la Liguria e la Pianura Padana. Dovremmo incominciare a pensare ad un “Rinascimento Turistico KM ZERO-R ZERO” (gli esperti dicono almeno R 0,5) per riscoprire queste Case Sparse e fermarci a degustare i sapori KM ZERO (almeno KM 50!). E’ un bel percorso che la Roa Marenca c’insegna ancora oggi in direzione della PAURA ZERO, sempre lenta-mente! Alè, che i puruma feira!

San Bernardino a San Michele Mondovì, posto tappa del circuito Landandè e barriera al transito degli antichi “untori”!

Case Sparse che … spariscono, come quest’insegna preziosa da ripristinare che indicava la Roa Marenca tra Roatta di Torre Mondovì e Pamparato, in Val Casotto.

Roberto Croci, fotoreporter e giornalista del settore automotive, una lunga esperienza nel turismo, ha collaborato alla promozione della Roa Marenca (Vicoforte-Garessio-Ormea) per l’Azienda Turistica Locale del Cuneese (ATL) dove è disponibile la cartina con il percorso e le informazioni.

Crediti testo e foto ©Roberto Croci 349-7422576; r.croci@libero.it

PROturismo Roa Marenca
L’ultima, vera, Via del Sale

www.nordovest4x4.com: Cultura di un mondo senza asfalto

© PRO: Alè, che i puruma feira!



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