Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, 33 anni, non perde occasione: “Nessuno va lasciato solo”. Franco Capello, ex capo area Fiamm (specializzata in batterie e fondata nel 1942), risiede a Loano. Un habituè a Cuba dove si è risposato. Ha un linguaggio franco e diciamo poco diplomatico, stile leghista, per raccontare tutte le difficoltà incontrate con l’esplosione della tragedia planetaria del coronavirus. Lui, dopo periperizie e grazie a ‘conoscenze’, è riuscito a tornare in Patria, ma all’Avana non hanno avuto una sorte migliore due amici pietresi: Calogero Tagliarini (famiglia di esercenti) e Antonio Forni (mitico maitre d’hotel e poliglotta). Da anni sono a loro volta turisti pendolari e ora finiti in un’infernale odissea. In attesa di un volo, sempre rinviato. Stessa sorte per la signora Capello e figlioletta.
Calogero ‘rinchiuso’ in una ‘casa particular’ (la stessa che aveva preso in affitto, ma rimasto senza soldi e ora può contare solo sul buon cuiore del locatore cubano). Antonio che non ha più gli anni della ‘rosea età’ trasferito – forzato, bloccato con il divieto di uscire, nell’Havana Libre Hotel. Per tutti impossibile trovare un volo di linea. Ma Franco Capello rivela indignato: “….Blue Panorama Airlines (sede a Fiumicino) ha chiesto 950 dollari per la tratta Avana – Roma, quando solitamente si paga da 500 a 650 dollari….Grazie ad un conoscente ho potuto prendere un volo per Parigi, venerdì 27 marzo; sabato 28 infatti chiusi tutti i voli per l’Italia…Devo ringraziare l’amico Carlos, ma anche AirFrance che ha accettato di ‘convertire’ il biglietto….Una volta a Parigi….altre difficoltà e la domenica con altro volo ho raggiunto Nizza…e nuova sorpresa. Un taxi per Ventimiglia ? Ora costa 150 euro, 48 km….”.
Capello rientrato a Loano non ha dimenticato la sorte di Antonio e Calogero. Ha descritto la paradossale vicenda a trucioli.it. Da giornalisti ci siamo messi in contatto con l’on. avv. Franco Vazio di Albenga che, a tamburo battente, si è rivolto al Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marina Sereni.
L’onorevole Vazio che comunica al giornalista: “La Sottosegretaria Marina Sereni mi ha appena girato questa comunicazione dell’Ambasciatore: “Gentile Sottosegretaria, sentiti entrambi. Antonio Forni, che avevo incontrato venerdì scorso nel giro degli alberghi che avevamo effettuato, è all’Hotel Habana Libre, mentre il Sig. Tagliarini è in una casa particular qui a L’Avana. Entrambi stanno bene e sarebbero disponibili a prendere il prossimo volo COMMERCIALE straordinario che Blue Panorama sta mettendo in piedi e per il quale ci ha chiesto di dare un’indicazione di possibili passeggeri interessati. Dopo il volo di ieri, sempre di Blue Panorama, stiamo verificando quanto sono rimasti e quanti intendono rientrare. La terrò informata. Un abbraccio e a presto, Andrea Ferrari” (è l’ambasciatore). Vazio aggiunge: “Spero che i due connazionali pietresi siano stati posti all’evidenza dell’ambasciata e dovrebbero lasciare Cuba quanto prima….questo quanto nelle mie possibilità….”
Franco Capello ora è preoccupato per la moglie e la figlioletta di tre anni. “Al telefono ripete che ha difficoltà a procurarsi cibo….’.
La disavventura dei tre italiani (non sono gli unici, ma alcune migliaia di stranieri) all’Avana inizia quando il presidente di Cuba, Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, alla Tv di Stato, annuncia di aver dato severe disposizioni: entro martedì 24 marzo tutti i cittadini stranieri dovevano recarsi ( e fermarsi) in un albergo o in una ‘casa particular’. “Senza la possibilità di uscire, né ricevere persone non autorizzate – dice Capello -, da quel momento ci siamo sentiti abbandonati, gli unici contatti erano con gli infermieri del consultorio….”.
E l’ambasciata d’Italia ? Capello: “Inutile telefonare….impossibile parlare se non ricorrere ad un numero riservato….; in questa circostanza apprendo dall’amico che Air France manteneva i voli fino a sabato 28 …..nulla da fare invece per mia moglie che apprende, a sua volta, l’impossibilità di tornare in Italia con Neos Air…lo stessa compagnia utilizzata nel volo da Milano – Avana.”.
‘Prigionieri del virus all’Avana’. E i soldi per vitto e alloggio ? Capello: “Se si ha bisogno di medicine è possibile ricorrere alla farmacia internazionale. In albergo il soggiorno, pensione completa, è stato fissato, dal governo, allo stesso prezzo che si pagava nella ‘casa particular’. Non ci sono dubbi che la nostra ambasciata sappia perfettamente dove si trovano gli italiani, la scadenza dei permessi di soggiorno e l’ulteriore spesa di 25 dollari quando si superano i 30 giorni di permanenza….”.
Non è chiaro se qualcuno, all’ambasciata, ha risposto al telefono. Capello: “E’ possibile comunicare soltanto via e mail….; se si raggiunge la sede, sulla porta, ti riceve un carabiniere… si alternano tre o quattro; il personale invece, ad eccezione di una segretaria cambiata tre anni fa, è cubano…credo si tratti di agenti della polizia pagati da Cuba..”
Almeno con il carabiniere….si può far presente la situazione ? Capello: “Posso dire che in una circostanza avevo fatto presente di voler presentare una denuncia….mi è stato risposto che avrei dovuto provvedere a metterla per iscritto…insomma non mi ‘prendevano a verbale’ come accade in Italia”. Capello parla di “ordinario menefreghismo, senza che qualcuno intervenga…come sarebbe doveroso”.
In attesa, dunque, di un lieto fine.
Calogero Taglierini (famiglia agiata gestiva un bar pizzeria in Viale della Repubblica a Pietra) si trova a Cuba dal 26 gennaio, Forni dal 13 gennaio. Anche loro, come i coniugi Capello, sono ‘volati’ con Neos. Per tornare in Italia, secondo quanto è stato comunicato, dopo l’annullamento dei voli, dovrebbero aspettare fino al 27 aprile. Senza certezze però, solo sulla parola e promessa. Mentre “mia moglie è in casa sua, con la bimba, gli è persino difficile procurarsi da mangiare, neppure il popolare pollo”.