Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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‘Facoltà Facebook’ & ‘Università di vita’
L’avvocato di Savona accusa i ‘giornalacci’
L’ex magistrato: ‘I liberi giornali di regime
I crimini morali e penali, qualcuno paghi’
Lo studioso: ‘Ho tanta nostalgia di Sassello’


Paolo Gervasi, commercialista di Loano, capogruppo consiliare di minoranza,  ha scritto sulla sua pagina facebook: “Oggi alla facoltà di facebook, università della vita, ho appreso che le tasse (aggiungerei anche le imposte) servono per …..redistribuire il reddito e non per pagare i servizi. Il Corso di scienze delle finanze dei tempi universitari è stato solo una grande una perdita di tempo. Resta un dubbio: come casseruola si finanziano i servizi pubblici?”.

Ma c’è l’ex magistrato (Filippo Maffeo) che mette sotto accusa: ‘I liberi giornali di regime’. E l’avvocato (Mauro Cerulli) punta l’indice sui ‘giornalacci’. Lo studioso di economia locale e scrittore (Sergio Ravera) che ha nostalgia di non poter tornare della sua amata Sassello dopo aver contribuito a suggerire nuove vie allo sviluppo di una provincia un tempo ricchissima, a promuovere in prima persona l’istituzione di una università a Savona e uno scalo contenitori,  in luogo di banchinamenti per traffici multipurpose collaborando con lo Studio Gregotti di Milano alla prima stesura del progetto.

RUOLO DELL’INFORMAZIONE LOCALE E NAZIONALE

E DEI SOCIAL NELLA ‘GUERRA A CORONAVIRUS’

FILIPPO MAFFEO,  ex magistrato della Procura della Repubblica di Imperia e e giudice del Tribunale di Savona – 17 marzo – “FOLLIA NON DIRE CHE IL VIRUS COLPISCE ANCHE I GIOVANI”. Meglio tardi che mai. Lo sapevano tutti, tranne il minculpop ed i liberi giornali di regime. Lo sapevano anche loro, in verita’.
Non lo dicevano semplicemente perche’ faceva “male al re ed alla regina” ed anche al Conte, non nobile. (nessuno converta la negazione in ignobile). Nel frattempo migliaia di giovani, per natura imprudenti, si sono, illusi ed ignari, infettati. Ed hanno diffuso il contagio. Ed hanno avviato alla tomba ed alla terapia intensiva tanti altri, coetanei e non. Di questi crimini morali e, a mio modestissimo parere, anche penali qualcuno dovra’ rispondere. C’e’ un giudice a Berlino. E a Norimberga. Anche a Roma?

IL 16 MARZO- ……” Il minculpop si sciacqua la coscienza affermando che la Lombardia è quella che gode delle maggiori attenzioni. Sara’. Vorremmo anche sapere quanti respiratori sono stati distribuiti Regione per Regione e conoscere i criteri seguiti nella ripartizione. Ma questo il minculpop non lo dice e i liberi giornali di parte non si preoccupano di indagare per informarci. Chi vuol esser quieto sia, nel domani c’è qualche certezza.

P.S. Occorrerebbe anche pubblicare il bilancio delle sacche di sangue che prima del Coronavirus uscivano dalla Lombardia, nel silenzio generale, per raggiungere le altre Regioni ed il numero di coloro che, da altre Regioni, andavano in Lombardia per curarsi. Ai Lombardi un sentito grazie, minimo, che vale poco perché proviene da un piccolo cittadino come me, ma immenso nelle intenzioni, con un senso di vergogna per certi comportamenti “nazionali”. Se mai ce ne fosse bisogno per comprendere il motivo che induce il minculpop a non rivelare le percentuali per fasce di eta’ degli infetti in terapia intensiva. Ancora ieri il prof Brusaferro ha eluso la specifica domanda sul punto, che un giornalista gli aveva posto…..Per fortuna, almeno dal mio limitato osservatorio ingauno, di “furbi” al balcone non ne vedo. Nessuno. Bene.Anche perche’ di furbi sul balcone, maestro nell’ arringare le folle plaudenti, ne abbiamo gia’ avuto uno. E sappiamo quante guerre ha vinto con la forza della propaganda e senza carri armati……L’emblema del precipizio nel quale, poco a poco, hanno scaraventato l’ Italia.Nessuno oso’ aprire bocca.  Muti. E complici. Per chi non fosse informato : era accusata “soltanto” di far parte di una associazione a delinquere che contrabbandava virus e causava epidemie, per trarne vantaggio economico, in combutta con industrie farmaceutiche internazionali. Una cosa da nulla, per una scienziata che aveva isolato un virus mortale. Un’ accusa da schiantare il Monte Bianco.
Travaglio e l’ Espresso, dopo i titoloni in prima pagina, avendo ricevuto le notizie dallo Spirito Santo, non ritennero,dopo, di dover scrivere nulla.”

Mauro Cerulli, ex insegnante e avvocato– 17 marzo.  Io non sono in grado di valutare se le misure adottate dal governo siano o meno

Mauro Cerulli avvocato

adeguate ma il mio giudizio è senz’altro positivo, e se anche un bastian contrario come Sallusti ha dovuto ammetterlo, vuol dire che è stato fatto comunque qualcosa di buono per il paese in grande difficoltà. Ma mentre tutti dobbiamo un plauso a chi in questo momento, a cominciare da medici, infermieri, sanitari, scienziati, forze dell’ordine, danno il massimo di sè, non posso non stigmatizzare il fatto che una ragazzetta senza arte né parte giudichi tutto questo “un cerotto”. Forse si poteva fare di più, ma se fossimo in mano a parolai come costei, al massimo non avremmo avuto un cerotto ma una iniezione letale. Certa gente non perde mai l’occasione per tacere.

Commenta Francesco Gerli: Giusto! Un plauso a questo Governo che prima irrideva chi proponeva di chiudere la stalla prima che i buoi scappassero permettendo stadi stracolmi, concerti, sardine e tonni e adesso chiude le stalle a vanvera. Chiese chiuse ma Tabaccai aperti perché il COVID 19, non essendo notoriamente un tabagista, dai tabaccai non entra. Tutti a casa ma è permessa l’attività motoria (e quindi tutti fuori, basta un’auto certificazione). Decreti resi noti prima della loro attuazione, con relativo assalto ai treni ed esportazione del virus al Sud. Mascherine non disponibili o da mandare al macero (e questo sarebbe il meno visto che non servono a niente). Adempimenti fiscali rimandati di 60 giorni. Sai che gioia per i contribuenti ! Tutto va bene madama la marchesa!

MAURO CERULLI  ACCUSA I ‘ GIORNALACCI’ – 16 MARZO- La cosa peggiore della situazione e che stiamo vivendo è quella di vedere ogni mattina i soliti giornalacci, buoni nemmeno per pulirsi il culo, sparare a palle incatenate su chi si ingegna per affrontare una catastrofe a carattere mondiale a cui nessuno era preparato. A costoro va bene che siamo in regime democratico, perchè altrove o in altri tempi li avrebbero fucilati alla schiena senza tanti complimenti. Per quanto ai politici che continuano a blaterare in tv, basta cambiare canale per evitare di vomitare…. Facciamo nomi. Giornale, Verità, Libero… il culo non conviene pulirserlo che potresti fare del male a questa nobile parte del corpo. Cagarci sopra è meglio. Se te lo regalano….

NOTA DI REDAZIONE: Dalle agenzie di stampa di legge: Coronavirus, Roberto Burioni e altri scienziati denunciano Vittorio Sgarbi: in un video lo definiva “virus del buco del c..o”

SERGIO RAVERA IN PIENA LIBERTA’ DI PENSIERO dopo anni di tacita incomprensione, di insanabili silenzi.

Sergio Ravera, classe 1938, iscritto allalbo dei giornalisti pubblicisti, dal 1978,

Nella presente situazione sociale ed economica in cui si sta perdendo  la stessa cognizione del tempo, in cui tutto, giocoforza, si riduce all’essenziale, al limite di un indebetimento che, palesemente,  peggiora scalando i vari gradi di potere degli attori, riesco ancora a guardare al domani rilevando  piccoli ancorchè sfuggenti spiragli; ieri, il significativo trend di contenimento in Liguria dei casi positivi del Covid 19, dando qualche giustificazione a questa vita. Discostandomi, io liberal, dal celebrare un governo che in una altalenante valutazione del morbo, ha atteso settimane, tra litigi di  “forze” politiche, ancorchè tra dispute su problemi secondari prima di configurare nelle linee essenziali, di possedere una in qualche modo quantificabile  – non parlo di approfondita – cognizione dei pericoli in cui stava incamminandosi il nostro Paese.

Ritardi inconcepibili di visione e di programmazione, laddove in Cina si poteva assistere all’evoluzione in atto di un coronavirus che sta causando disperazione e morte tra i nostri concittadini. Imperdonabile vacanza che passerà sotto il silenzio di spoglie dimenticate?
Fors’anche inconcepibile il passaggio, “stando così le cose”, a provvedimenti che mi hanno e stanno impedendo di lasciare, pur momentaneamente Savona, per riparare nel mio amato Sassello, in un piccolo rifugio dove, da sempre, ho trovato tempi e luoghi per raccogliere i pensieri, per corroborarmi di passeggiate nei suoi boschi, lungo i suoi fiumi caldamente consigliato dai tutori della mia salute.
Mi chiedo, così, da cittadino  rispettoso delle leggi, da persona che ha contribuito a suggerire nuove vie allo sviluppo di una provincia un tempo ricchissima, a promuovere in prima persona l’istituzione di una università a Savona e uno scalo contenitori,  in luogo di banchinamenti per traffici multipurpose collaborando con lo Studio Gregotti di Milano alla prima stesura del progetto, mi chiedo – nella pesantissima situazione in cui siamo caduti stante la recessione in atto nel Paese da anni ed apparsa nelle crude statistiche del quarto trimestre del 2019 – se amici e conoscenti mi riconosceranno quando oggi in un quadro sanitario disperato per mancanza di letti, di strutture, medicinali e quant’altro, vado in bestia nell’assistere tutt’oggi aperte le frontiere al Sud come peraltro in altre aree del Paese quando, in  concomitanza Nazioni come Slovenia, Austria, Svizzera e Francia,  che ci circondano lungo tutto l’arco alpino, chiudono le porte agli stessi italiani. Come ancora la stessa Francia unitamente alla Germania sono state da ieri obbligate dalla Comunità a supportarci nella “mascherine”. E chi – e saranno molti i buonisti – chiuderà  il discorso appellandosi al solito ricondurre ogni male alla immigrazione , chiedo di pensare al bene primario: la salute, risvegliandosi da un sonno-sogno che potrebbe durare a lungo. Di getto, a Savona, 16 marzo 2020.

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