Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La ricca Loano e i manifesti giganti
Vaccarezza 30 anni di politica e successi
L’opposizione? Fa a gara e tappezza
La confraternita: Berlusconi lascia la Pascale


La ricca Loano o la Loano dei ricchi ? Nei giorni del ‘coprifuoco’ da coronavirus, la città può sfoggiare ‘murales supergiganti’. Posati su un muraglione centrale e pubbliche affissioni. Campeggiano un sorridente Angelo Vaccarezza, 30 anni ininterrotti di politica attiva e pubblico amministratore, che dice ad alto impatto ‘dove eravamo rimasti… Vaccarezza in Regione’.

Gli tiene compagnia un secondo manifestone da ‘capaci di agire per reagire’ (Regione Liguria). E un terzo, più datato, ‘il gruppo di minoranza incontra…’. Nei giorni in cui il confratello di una confraternita montana annuncia che ‘Berlusconi ha lasciato la Pascale...’. E oggi (giovedì) i media nazionali rivelano che Berlusca si è ‘rifugiato’ nella villone, con parco, della figlia Marina, in Costa Azzurra. Ora a fargli compagnia è la 30 enne deputata napoletana Marta Fascina.

La collocazione delle gigantografie a poco decine di metri dalla chiesa parrocchiale dell’Immacolata e dal busto di San Francesco. Un ex convento dei cappuccini scalzi e poveri dove ancora oggi non è difficile incontrare ‘poverelli’ che attendono un piatto di pasta o all’ingresso della chiesa mendicanti slavi, tollerati peraltro nonostante Loano fosse stata tra le prime in Riviera a poter esibire l’ordinanza anti-questuanti  e di cui trucioli.it ha dato conto più volte.

Nulla di stridente, di sorprendente, si direbbe nella città ‘saldamente in pugno’ alle truppe dei Vaccarezza, nonostante i tanti invidiosi che ‘gironzolano’ a destra e a manca, a sinistra e al centro. Lui, Angelo, non ha timore che grandeur, eccesso di passerelle, possano essere controproducenti. Fosse così  Silvio Berlusconi (190 milioni l’ultimo utile reso noto da Mediaset) non sarebbe più al timone, nonostante la cura dimagrante dei sondaggi elettorale assegni ai ‘suoi’ poco più del 7 % dal record storico del 29%.

Angelo ‘più lo butti giù’ (si pensi all’accanimento del sito savonese ‘ uomini liberi’ con oltre un migliaio di visitatori ad articolo) e ‘più lui si tira su’. A Loano non muove foglia senza che Angelo non voglia ? La città è cresciuta, da decenni, a sua immagine e somiglianza ? Ricchissima di seconde case (“…muovono il turismo in sinergia virtuosa con gli alberghi….”), ormai spogliata di hotel, anche se ne resistono alcuni importanti, leader in Liguria, come Loano 2 Village, Ai Pozzi Village, Garden Lido 4 stelle (solo pernottamenti), Yacht Club Marina (in porto solo camere e ricettività limitata). C’è chi scricchiola, speriamo finisca in buone mani.

Loano che al pari di Savona fa il record di nuove aperture di bar, di negozi e bazar gestiti da stranieri (tre macellerie ‘mussulmane’), panetterie a gonfie vele, ma si è data un regolamento ferreo per il decoro ‘espositivo’ del suo centro storico. In attesa di sistemare alcuni carugi che fanno pietà. E se il centro destra in Liguria, dalle ultime proiezioni, viaggia  al 51%, a Loano supera di gran lunga il 60 %, con la Lega primo partito. E gli arancioni di Toti, dove è emigrato Vaccarezza qui godono ottima salute. Il Pd che a livello regionale viene dato in vantaggio, al 29%, seguito dalla Lega al 28, a Loano resta fanalino, grazie alle ‘sapienti’ divisioni passate e recenti del lor signori progressisti e democratici. Qui in anni che furono, il Pci tallonava seppure a parecchie lunghezze la DC – mai andata sotto in nessuna elezione -, al terzo posto sedeva il Psi. Anche la Lega alle comunali ebbe un risveglio, ma c’era il dr. Maurizio Strada che trascorreva i suoi fini settimana negli uffici del Municipio, a leggere, studiare, approfondire. Al giornalista ha lasciato un’eredità di documenti diciamo di alcuni quintali. Oggi gli oppositori si affidano alla pagina Facebook e i risultati si vedono.

Nella Loano turistica c’era la ‘classe operaia’ dei cantieri navali di Pietra Ligure, della Piaggio di Finale, del Santa Corona negli anni delle lotte sindacali e 1500 dipendenti e dell’Ospizio Marino Piemontese. Si ballava troppo, a Loano, a quei tempi ? Ora siamo ‘finalmente’ ridotti al solo e mitico Saitta. C’erano troppi caffè concerto sul lungomare e chi voleva dormire poteva accomodarsi a Bardineto ? Oggi  nessuno deve scomodarsi, si può ascoltare buona musica senza più ‘far rumore’, né concertini. C’è tanto turismo da ‘ seconde case’ e Loano attrae pure dagli ‘alveari’ di Borghetto, ma anche Toirano, Boissano, Balestrino, Verzi. Un bacino popoloso da futuro socio economico assicurato e in salute ?

Della sinistra non è rimasto quasi nulla, forse qui non c’è neppure più bisogno, i rari radical chic si sono convertiti, altri che tifano M5S. I figli dei democristiani non hanno seguito le orme politiche dei padri o dei nonni. Nessuno, si fa per dire, è più democristiano o socialista, men che meno comunista. Vaccarezza resta il faro, stella polare, ‘sommo celebrante’,  fedele agli appuntamenti delle 14- 15 processioni religiose. Ma ha la capacità e l’intuito di curare tutti gli orticelli della provincia. Quanta invidia ! Perchè non fanno lo stesso ? Siamo si o no tutti ‘maggiorenni e vaccinati’ !

Loanesi cittadini informati !? Ma certo, c’è il boom della palestra quotidiana dei social casalinghi. La scuola è quella ‘alta’, della qualità e dell’approfondimento. Un ‘navigatore’ che ormai va per la maggiore ha superato in un anno, postando le cento foto personali  per la gioia di migliaia di ammiratori. Loano che si informa senza  aver bisogno di seguire il ‘noioso’ albo pretorio del Comune. Che peraltro è tenacemente ignorato proprio dal popolo social. Basta e avanza l’informazione che passa la ‘scuola mediatica’ al potere e dintorni. Basta e avanza ‘Loano che legge’ in biblioteca. Basta e avanza il fascino dei murales dove è racchiusa tutta la loro cultura e testimonianza perbenista. “ABBIAMO DATO A GENOVA UN NUOVO PONTE…ABBIAMO FATTO VOLARE IL TURISMO….ABBIAMO SOSTENUTO LE FAMIGLIE… ABBIAMO DATO VALORE AL TERRITORIO”. E agli stabilimenti balneari ?  Siamo anche la gioia e la fortuna degli ultimi agricoltori ? Del nostro bistrattato e ridotto in povertà, entroterra montano. Andrà meglio per la nostra salute con gli ospedali privatizzati ? I giovani diplomati e laureati sanno dove bussare per un degno posto di lavoro ? Non devono emigrare come accadeva prima ? Ai senza casa abbiamo provveduto anche con la ‘legge dei sottotetti’ e ora  dei seminterrati da valorizzare, all’insegna del sano sviluppo abitativo. Non abbiamo bisogno dei ‘Verdi’, del ‘Sole che ride’(o che piange). Gli ambientalisti stravincano pure nel centro e nord Europa, qui siamo vaccinati al loro contagio. (L.Cor.)

Marco Ardoino post- Perchè prima di dare diplomi o patentini non riconosciamo la cosa più elementare della democrazia: dare a tutti i candidati le stesse opportunità di comunicazione. Non è possibile, per un paese democratico, assistere a competizioni elettorali, anche a livello comunale, in cui alcuni candidati spendono milioni di euro per garantirsi la visibilità quotidiana in televisione o sui giornali.

DALLA PAGINA FACEBOOK DEL SANREMESE ENRICO CANNOLETTA

5 marzo alle ore 09:45

Quindi, prima di liquidare le scelte di cuore del Berlusca con un “ma chi se ne…” pensiamo a quali risvolti essi possano avere sul concetto di Democrazia, e di conseguenza sullo Stato. Se poi ci si vuole spingere a discutere su meritocrazia e criteri competenza per la nomina dei candidati, ben venga il dialogo. Nel frattempo rifletterei sul potere che abbiamo accordato ai partiti: capisco che a loro venga demandata la rappresentanza. Ma che si approprino anche del potere di scelta indiscriminata dei rappresentanti, mi pare un risvolto pericoloso per la Democrazia e la sua valenza in termini di dignità.

L’amico Alberto Guasco, da posizioni politiche lontane anni luce dalle mie, spesso invoca un patentino per votare. Francamente riterrei più opportuno un esame di Stato per essere candidati.

Mauro Cerulli, avvocato a Savona – Anche in tempi drammatici c’è chi non perde il senso dell’humour o del ridicolo: l’ultima fiamma della mummia di Arcore ha pensato bene di criticare il governo nella gestione di questa crisi,elogiando al tempo stesso l’operato a l’Aquila di quello che ha definito “l’ultimo presidente eletto dagli italiani“. E’ vero che questa deputata è finita in parlamento solo per via della legge elettorale che non consente ai cittadini di scegliere chi eleggere. ma almeno qualcuno le spieghi che non esistono e non sono mai esistiti presidenti eletti e che il disastro dell’Aquila, a 11 anni dal terremoto, è ancora sotto i nostri occhi. Eviterebbe di fare delle brutte figure. Mi domando come mai certa gente non abbia il buon gusto di tacere.

 


L.Corrado

L.Corrado

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