Una cittadina (paesone) di 2500 abitanti (ed alcune migliaia di seconde case, con ville e villette) rimasto senza un bar. La notizia di trucioli.it sullo scorso numero (vedi……) pare abbia lasciato indifferenti i più, non interessa. Un solo commento social e scherzoso, Alessandro Panizza, capostazione laureato a Loano, fede leghista, ex vice sindaco di Balestrino, attivo nella Pro Loco: “Andranno a bere a Toirano, là i bar non mancano…”. Oppure c’è chi scrive: ‘Scendono a Loano dove i bar aprono come funghi, sull’Aurelia e non solo, bastano pochi metri quadri…”. Trucioli ha chiesto ‘lumi’ all’ex vice sindaco di Boissano, Piero Pesce, che ha lasciato pochi mesi fa per ‘motivi famigliari’. Per tre legislature in giunta (sempre premiata dagli elettori) con il sindaco Rita Olivari, vocazione di sinistra.
Pesce tra i personaggi del comprensorio che possono indossare la maglia del politico – pubblico amministratore dagli anni ’80. E’ stato vice sindaco di Loano, ma anche assessore provinciale e da ultimo al governo di Boissano. Un ‘servizio attivo’ senza interruzione tra passione, esperienza, orgoglio, ostinazione, impegno a 360 gradi. Un mastino si direbbe come lo era quando indossava i colori della Loanesi sui campi di calcio e poi affiatato tifoso.
Quale spiegazione si da a Boissano rimasto senza bar, privato di un punto di aggregazione e socializzazione, un servizio da esercizio pubblico. Finora non ha suscitato neppure l’interesse dei media locali, il seguitissimo IVG.it che a Boissano riserva sempre molta attenzione sul solco del ‘copia e incolla’ ha steso un velo. E Piero Pesce, dal suo osservatorio, che dice: “Bella domanda…difficile rispondere, ci sono altri paesi senza bar”. Se parliamo di ‘paesini’ è vero, ma almeno nel ponente ligure, in proporzione agli abitanti, Boissano detiene la palma e non è sicuramente una medaglia.
Pesce: “So che l’Amministrazione comunale ha già previsto una nuova gara per l’affidamento del bar, il locale che ospita l’attività è del Comune e si è sempre tenuto conto di calmierare l’affitto mensile, credo che in futuro si farà ancora più attenzione”.
Trucioli ha verificato l’ultimo contratto, siglato il 17 marzo 2016. Il Comune rappresentato dal geom. Stefano Mare. Il contraente Antonio Caruana, 37 anni, residente a Loano, quale titolare la ditta individuale ‘Bar La Piazzetta…di Piazza Govi 3, a Boissano. Si procede sulla base della delibera n.88 del 26 ottobre 2015 che ha approvato il bando di gara per la concessione dell’attività per la durata di dieci anni. Aggiudicatario, come accennato, Caruana con licenza Bar la Piazzetta. E che prevedeva anche la possibilità di proroga di un anno e valutata l’offerta economica più vantaggiosa per il Comune. Un cenno alla disciplina dell’uso e della manutenzione dell’impianto sportivo, regolato da atto separato.
Per la ‘concessione dei locali bar – caffè si conviene che “il concessionario deve versare in canone annuo offerto in sede di gara, pari a 8.400 euro, oltre Iva, mediante il versamento della somma mensile di 700 euro, oltre Iva, fa corrispondere anticipatamente entro il 10 di ogni mese. Nel caso di esecuzione di interventi manutentivi le relative spese verranno scontate sui canoni mensili fino al totale dell’importo autorizzato dal Responsabile del Servizio Comunale. ….Il concessionario deve garantire l’effettiva e diretta gestione, pena risoluzione contratto e si obbliga a non sublocare i locali a terzi, a non cedere o affittare in tutto o in parte l’azienda e non cedere il contratto di gestione”.
E ancora: “…si impegna a collaborare con il Comune di Boissano per il coordinamento di attività che prevedano di utilizzare gli spazi per finalità pubbliche per l’organizzazione di eventi e manifestazioni, anche concordati con la medesima amministrazione comunale nel programma annuale degli eventi culturali e ricreativi….il concessionario dichiara di aver sottoscritto con la compagnia Sara Assicurazioni…massimali adeguati per il rischio responsabilità civile, compreso l’incendio, copertura che sarà mantenuta per tutta la durata della gestione”. Siamo di fronte ad un contratto che non consente quanto solitamente avviene nei rapporti tra privati dove è possibile cedere l’azienda e sulla base del fatturato, dell’utile, se va bene, ottenere un tornaconto nell’investimento.
C’è chi attribuisce la ‘morte del bar, al paese morto’. Espressione e gergo popolare. In precedenza c’era stata la chiusura del negozio di alimentari nei pressi dell’edificio comunale. Sono rimasti in attività il ristorantino La Fontanetta e la macelleria con annessa rivendita di pane. “Bisogna riconoscere che Boissano ha una conformazione urbanistica molto particolare – osserva Piero Pesce – da una parte lambisce con le sue case Loano, seppure la periferia, dall’altra Toirano. Il centro storico è un fazzoletto di case e di abitanti. Posso dire che in dodici anni di mio impegno diretto nell’amministrazione della cosa pubblica boissanese si è sempre cercato di favorire l’attività dell’esercente. Ad esempio con il dehor gratis, un affitto contenuto.”.
Come abbiamo già scritto il gestore si è anche trovato con l’ultima mazzata della chiusura delle scuole, ma nel complesso impossibile far quadre il bilancio tra spese ed incassi, un pur minimo tornaconto per chi deve vivere sull’unica attività. Pesce: “Ricordo che avevamo cercato di incoraggiare altre alternative (immobile Canale), è attivo qualche bed & breakfast e null’altro quanto a ricettività, ci sono le seconde case. Il plesso scolastico di Boissano è un fiore all’occhiello nel comprensorio: asilo nido e materna, elementare, mensa gestita in modo diretto, nulla di preconfezionato, né cibo da asporto, si aggiungano i campi solari. Credo che anche la Pro Loco meriti di essere citata per il suo dinamismo, sta funzionando egregiamente, con un nucleo di volontari molto affiatati. C’è l’impianto sportivo di atletica di regione Marici, piuttosto decentrato, con gare soprattutto estive. Da alcune migliaia di persone. Boissano dove obiettivamente mancano punti di aggregazione, ma non vedo quali alternative. Avevamo anche la speranza di agevolare l’apertura di una Casa di riposo, il recupero di un edificio, senza successo”.
Stando così le cose parrebbe che non c’è futuro per un bar – caffè nell’area del ristretto centro storico, dove c’è la chiesa parrocchiale, il municipio, la Pro Loco. Forse non sarebbe inutile un ulteriore sforzo sia abbassando l’affitto mensile (lasciandolo simbolico), sia dando vita ad un calendario di eventi. E in questo contesto verificare con una società di marketing che abbia referenze e professionalità, quali strumenti mettere in atto. Dagli attuali gestori che hanno lasciato è parso di capire una certa delusione proprio per l’assenza di manifestazioni di richiamo non solo saltuarie. Una cosa è l’intrattenimento, altra cosa la manifestazione.
Boissano che ha conosciuto l’anchorman Gianfranco Funari (la villa e il terreno sono stati venduti ed acquistati da una famiglia di imprenditori di Pietra Ligure). E che, forse caso unico in Liguria, ha una caratteristica nel nome delle sue piccole borgate: Pogli, Mogli, Cavi, Gandolfi, Gandarini, Berruti, Boseri, Pozzo, Sottani, Bonfanti, Baroni, Piazza. Sono tutti nomi di famiglie originarie del luogo che, in piccola parte, ancora oggi vivono nei loro ‘feudi’. Boissano che ha conosciuto sviluppo e benessere dalla vendita di terreni sul mercato immobiliare e prima ancora aveva una importante cava di ghiaia (Masserio, il capostipite ‘ è statopresidente della Gagliardi Loanesi a fine anni 60. Negli opuscoli turistici si indicavano la festa del Primo Maggio, la festa campestre e religiosa alla chiesa di San Pietrino, a settembre la sagra della polenta, a ottobre la castagnata.
Il paese è citato in manoscritti nel Duecento come Bonzanus e più tardi, nelle carte dei Vinzoni, come Boizano. Fece parte delle ville e frazioni della Comunità di Toirano. I Boissanesi partecipavano normalmente al parlamento e più volte vennero eletti consoli, con i compiti degli attuali sindaci. Era il paese dei benedettini; nel Trecento di fondarono la cappella di San Paolo e qualche secolo dopo, in posizione più centrale, eretta la cappella dedicata alla santa Maddalena, ingrandita nel XVI secolo e parrocchia dal 1592. Era un centro agricolo dove” l’argento degli ulivi si scioglie nella terra in riflessi di madreperla”. Nel 1171 passò quale feudo vescovile alla Diocesi di Albenga e da questa nel 1385 ceduto, su istanza di papa Urbano VI alla repubblica di Genova. Tra il 1600 e 1602, su richiesta dei Boissanesi, Il Senato della Repubblica genovese staccò Boissano da Toirano. Nel XVII secolo fu occupata dagli spagnoli. Molte decine di paesani, tra l’800 e ‘900, furono costretti ad emigrare, prima verso la Spagna e Gibilterra, poi verso le Americhe, Argentina in modo particolare. Alcuni tornarono con il ‘malloppo’, qualcuno è rimasto migrante, sposandosi. Sta di fatto che alle prese con la crisi demografica venne nuovamente aggregata a Toirano e solo dopo la Seconda guerra mondiale tornò ad essere Comune. Una curiosità. La leggenda fa risalire la chiesa di San Paolo, della quale restano le rovine, agli inizi del cristianesimo.
Utile ricordare che lo storico loanese prof. Antonio Arecco (ha abitato a Boissano dal 1934 al ’52), nel 1994, ha scritto il libro ‘Boissano. Storia di una comunità collinare autonoma dal 1600’, edito dall’Associazione Culturale Boissano, Liana Fiorito era presidente; sindaco il dott. Franco Berruti. “E’ una testimonianza a favore di tutti i vecchi Boissanesi che con onestà, laboriosità, competenza e fedeltà hanno contribuito e consentito la crescita e la prosperità del nostro paese” è scritto nella presentazione. Per non dimenticare e ricordare ai nuovi abitanti le origini e lo sviluppo socio- economico del nostro borgo”.
Dal dopoguerra furono sindaci del paese: GB Berruti, Giovanni Coxe, Roberto Berruti, Paolo Polla, Letterio Giordano, Paolo Polla, Giuseppe Colombo, Francesco Cenere e Franco Berruti (tutti e tre in vita), dal ’95 eletto Nicolò Polla, Rinaldo Bollorino (vice sindaco per un anno), ancora Nicolò Polla, rieletto per un mandato Francesco Cenere (è stato anche sindaco Dc di Loano) e dal 2007 Rita Olivari.
(L. Cor.)
BOISSANO TRA EVENTI E SAGRE, TEATRO