Il giornalista Carlo Piano. Il Secolo XIX di lunedi 2 marzo. Intervista e una pagina dedicata a Tatti Sanguineti, un figlio illustre (e dimenticato?). Attore e sceneggiatore, storico del cinema, che dopo tanto girovagare, da 5 anni, è tornato a vivere nella sua Savona. Racconta di aver ritrovato una città accogliente e bella ‘per un vecchio’ e che “non si rende conto dell’enorme regalo della famiglia Reposi che opera nel cinema dal 1903”. La vecchiaia ? “Nessuno mi fa più lavorare, non ho la pensione e non c’è un editore che abbia il coraggio di pubblicare il mio libro su Walter Chiari con verità ingombranti…. Ho gravi problemi di salute, senza pensione, usufruire del contributo della legge Bacchelli aiuterebbe me e mia moglie”.
Tatti Sanguineti attore in 17 film. Sceneggiatore in 4. Regista in 5. Un intervista a tutto campo, per nulla noiosa e con passaggi inediti. Quando narra, ad esempio, del personaggio Walter Chiari (finì pure in carcere per droga e da lì iniziò il suo declino ndr) che nel Savonese ha tenuto diversi spettacoli. Sanguineti, che rivela: “Era un mussoliniano. La sua ultima fidanzata, di 36 anni più giovane, è stata pure l’amica di Bettino Craxi“. E ancora: “E poi racconto – rivelazione di un altro pezzo da 90 della storia politica italiana, Giulio Andreotti: ” Ho girato 25 sedute d’intervista, parlando solo di cinema, quello era il patto. Un’opera mai andata in onda sulla tv pubblica Rai, ma soltanto su Sky e senza che nessuno se ne accorgesse. Ci ho lavorato per anni….”.
Sanguineti incalza: “Quello dell’ingegnere Felice Reposi, mancato a 98 anni lo scorso settembre. Qualcuno avrebbe dovuto spiegare alla sindaca che se Savona ha un cinema così è solo grazie a lui. Il Diana, sei sale, Un cinema che non rende e lo tengono aperto per passione“. Attore e una grande passione per il mare “lo amavo molto, ci passavo ore a galleggiare e ora lo guardo con dolore perchè non posso più nuotare. Lo rimpiango, Trovo comunque che Savona abbia la fortuna di questo affaccio al mare che la illumina di una luce speciale”.
Tatti ragazzo. “Da bambino una volta in settimana almeno andavo al cinema, poi da grande capii che il cinema era la mia vocazione. Tutti i giorni ero al Moderno che aveva la particolarità di fare uno spettacolo a mezzogiorno per gli studenti della Valbormida….da allora non ho mai perso un film tra Moderno, Eldorado, Olimpia e Astro….da ragazzino trascorrevo pomeriggi nel cinema parrocchiale dei Salesiani….lo facevo da clandestino raccontando in famiglia che andavo a giocare a pallone, al campetto”.
Il papà, avvocato e cattolico praticante, aveva in mente per lui un futuro diverso. Tatti è nato in via Piave ed il fratello maggiore faceva il proiezionista alla sala parrocchiale davanti a casa. “Io assistevo di soppiatto al montaggio e smontaggio delle bobine da 35 millimetri…”