I fondi statali (Ministero di Grazia e Giustizia) hanno spesso maglie molto strette. Si risparmia. Accade così che a Palazzo di Giustizia di Savona, la popolare giudice Fiorenza Giorgi, Coordinatore degli uffici del Gip – Gup del tribunale, il secondo per importanza del Distretto Ligure, decida di donare le attrezzature mancanti all’impianto di video registrazione che consentirà di ascoltare le vittime di violenza nella camera di consiglio della Corte d’assise. Nell’occasione taglio del nastro alla saletta intitolata ad Alberto Ricciardi, compianto coniuge del magistrato, comandante del Distretto militare di Savona, in pensione come generale. Una cerimonia semplice, come il brindisi d’occasione, i ringraziamenti.
“Lui sarebbe contento di questa opportunità in tempo di pace da mettere a disposizione della comunità tutta, della giustizia” ha ricordato la vedova Giorgi. Due targhe in tribunale ricordano già figure importanti della nostra storia. Il potere va usato a beneficio di tutti e quando si è vittima….”.
Alla cerimonia presenti il presidente del tribunale civile e penale Lorena Canaparo, il procuratore capo delle Repubblica Ubaldo Pelosi, magistrati della Procura e giudici del tribunale, dirigenti amministrativi che sono stati, a loro volta, ringraziati per l’impegno a far si che la strumentazione possa entrare in funzione.
L’impianto di videoregistrazione permetterà di sentire a viva voce le vittime di violenza nella Camera di consiglio della corte di Assise, videoregistrando, mentre fuori ci sarà uno schermo, le parti interessate al processo e agli interrogatori potranno assistere e un PC su cui verrà tutto registrato. Nei giorni scorsi è stata montata la targa che il Pubblico Ministero Chiara Venturi (Presidente della sottosezione ANM) ha acquistato a sue spese da ‘affiggere’ alla parte a perenne memoria.
Una sala che si aggiunge alla “Stanza di Jacopo” inaugurata nel maggio del 2018 nel reparto Pediatrico dell’Ospedale di Savona grazie ad un accordo con Asl2, Tribunale e Procura della Repubblica, uno spazio dedicato ai colloqui protetti con i minorenni che hanno subito aggressioni.
“Abbiamo risolto il problema di fare avanti e indietro in Questura e in Ospedale e abbiamo organizzato una piccola saletta presente direttamente all’interno del Tribunale per l’ascolto delle persone offese con delle problematiche di fragilità. Ho voluto intitolare questa mia piccola donazione alla memoria di mio marito, era un militare e sosteneva che in tempo di pace il compito dei militari è di proteggere la comunità, lui ne sarebbe contento. Ringrazio la dottoressa Venturi” ha aggiunto Fiorenza Giorgi.
“Ringrazio le due colleghe per il loro impegno costante, c’era la necessità di una saletta per le audizioni – hanno spiegano il Procuratore della Repubblica Pelosi e la presidente Canaparo – dopo la stanza per l’audizione protetta dei minorenni arriva anche quella per i maggiorenni”.
Per il Palazzo di giustizia di Savona si tratta probabilmente di una struttura unica in Liguria quanto ad attrezzature e a locali, diciamo in grado di svolgere un servizio all’avanguardia, da società civile, senza ricorrere all’esterno, esternalizzare. Purtroppo le carenze di disponibilità nella voce bilancio del ministero di Giustizia finiscono per nuocere persino ad esigenze primarie, quale è appunto l’audizione protetta delle vittime di violenza senza, ripetiamo, dover ricorrere ad alternative, a locali situati in altre strutture pubbliche, a società di servizi specializzate. C’è da aggiungere che non era una carenza limitata a Savona, ne sono ancora sprovvisti, ad esempio, i tribunali di Imperia, la Spezia, Massa, la stessa Genova ha una struttura piuttosto obsoleto ma solo in Procura.
Savona dove continua l’impegno per ‘avvicinare la città’ sempre più alle problematiche e alla realtà quotidiana della cittadella giudiziaria con i suoi annosi problemi strutturali. Il 27 marzo è in calendario un convegno, a Palazzo di Giustizia, con la partecipazione dell’Università di Savona. Il tema sarà improntato ai lavori di efficentamento energetico e l’obiettivo, secondo la presidente Caneparo, è anche quello di far partecipe la cittadinanza su quanto si sta realizzando, sui tanti progetti in corso d’opera, oltre a quanto è già stato portato a termine.
Tutto fermo infine per quanto riguardo la grave carenza di un carcere in provincia di Savona, nonostante l’importanza, le statistiche, il bisogno reale, i disagi per tutte le parti in causa. Una situazione paradossale visto che se ne parla da 40 anni. Di recente il problema è stato discusso, ancora una volta, nella Conferenza permanente dei vertici del tribunale (presidente e procuratore, dirigenti) con l’ing. Alessandro Pentimalli, dirigente del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Liguria e del Piemonte. Nell’ottobre dello scorso anno si erano nuovamente sprecati gli annunci dei parlamentari savonesi e liguri: “il nuovo carcere resta una priorità assoluta”. Sono trascorsi altri mesi, è tornato il silenzio. O forse l’iter procede finalmente spedito, ma nessuno si preoccupa di far partecipe la comunità. Gli onorevoli grillini, leghisti, pidiessini, tutti eletti nel savonese, ‘battete un colpo’. Almeno voi.