Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettera 1/ Pietra Ligure non dimentichi il Pietrese morto nei campi di concentramento
Lettera 2/ Ferrovia Imperia, Albenga, Garessio, Ormea. E i treni merci e turistici ?
Lettera 3/Nel ’44 accade nella F.S di Vigone


“Ho letto con stupore, su trucioli, la tesi sostenuta da un ex consigliere comunale di Pietra Ligure (Il papà è stato membro del locale CNL, Comitato di Liberazione Nazionale). E’ piuttosto curiosa questa pervicace tenacia di difendere una scritta che indicava che nel  palazzo storico era insediato il Partito fascista repubblicano”. (Leggi, a seguire, a fondo pagina altre due lettere su Ferrovia Imperia, Albenga, Garessio, Ormea: invito a fare un giro in Svizzera per rendersi conto dell’integrazione tra alta velocità e reti secondarie. Infine, una giornata dell’estate 1944 alla stazione di Vigone (TO) e il convoglio carico di sale proveniente dalla Francia meridionale.

“Un partigiano combattente o un membro del C.L.N. se fossero stati catturati non sarebbero probabilmente stati risparmiati. E questa difesa, in nome della conservazione generica delle “memorie storiche“, condita anche con la giustificazione che milioni di italiani si siano, purtroppo, trovati dalla parte sbagliata e che quindi le loro scelte non sarebbero neppure criticabili, lascia molto perplessi. Tra l’altro non risulta che il Partito fascista abbia chiesto ed ottenuto una qualche permesso dalla Soprintendenza.

Ma in questa settimana sarebbe opportuno convenire, tutti, sulla necessità di ricordare una Memoria che ci consente di difenderci dall’infamia delle leggi razziali e dalla mostruosità dell’Olocausto e di vigilare perché questo non avvenga mai più.

Chi ricorda il Pietrese che non tornò più dai campi di concentramento ? Anche a Lui la nostra memoria.  E aggiungo una buona lettura per i teorici dell’equivalenze delle “memorie storiche.”
Pino Josi
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LETTERA 2 / COLLEGAMENTO FERROVIARIO GARESSIO ALBENGA- ORMEA E IMPERIA – Nelle opere compensative per la Tav Torino – Lione segnalo che anche in accordo con quanto riportato nel recente numero della vostra pregevole rivista per un collegamento ferroviario Garessio – Albenga e Ormea – Imperia sarebbe auspicabile inserire in veste mista trasporto merci e treni turistici.
Segnalo che mio nonno di cui porto il nome era stato in servizio, in qualità di capostazione nella impianto ferroviario – stazione di Bevera in comune di Ventimiglia della tratta che da Ventimiglia porta tuttora a Breil sul Roja – Cuneo sino all’agosto del 1940.
Decedette nel mese di aprile 1947 nella stazione f.S. di Vigone nella tratta ora dismessa Saluzzo-Airasca. Ricordo che anche nei primi anni ’80 esisteva un collegamento diretto Cuneo – Asti – Mortara – Milano. In un’ottica di non lungimiranza tutte le tratte secondarie del Piemonte sono state chiuse o ridimensionate. Invito a fare un giro in Svizzera per vedere l’integrazione tra alta velocità e reti secondarie.

MARIO RIGHI

LETTERA 3/ Breve racconto di una giornata dell’estate 1944 nella stazione  ferroviaria di Vigone.

Nell’estate del 1944 giunse nella piccola stazione stazione f.s. del Comune di Vigone sulla linea ferroviaria Cuneo-Saluzzo- Airasca proveniente dalla Provenza un convoglio composto da alcuni carri ferroviari di solo pianale ricoperti da pesanti teli mimetici contenenti alcuni quintali di sale marino. Il convoglio partito alcuni giorni prima proveniente dalle saline di Aigues Mortes poste nella Francia meridionale tale zona della Provenza in quei giorni stava per essere liberata dalle forze angloamericane sbarcate in forze sulla costa mediterranea nel mese di agosto 1944.
Il convoglio era abbondantemente scortato da militari tedeschi, in quel periodo il sale era diventato una merce rara e preziosa. Il sole ancora estivo picchiava forte sui soldati della scorta in viaggio accovacciati da lungo tempo in una scomoda posizione.I soldati erano per lo più anziani di origine austriaca che stufi della guerra non vedevano l’ora di tornare ai loro monti e alle loro famiglie. Il percorso dalla stazione ostacolato da violenti attacchi aerei dell’aviazione alleata francese durava da parecchi giorni ore e il convoglio che non aveva potuto essere istradato sul percorso previsto Cuneo-Torino partigiane via degli attacchi aerei su quello strategico percorso ferroviario.

A uno dei militari austriaci che con tre o quattro colleghi si trovava da alcuni giorni a pernottare in una stanza della stazione che coadiuvava il personale germanico nella sorveglianza degli impianti ferroviari della zona, da giorni nell’obiettivo di attentati da parte delle formazioni partigiani provenienti dalle vicine zone montane, segnalo’ al capostazione la richiesta di un contenitore per procedere a distribuire l’acqua dalla fontanella che sgorgava copiosa dalla fontanella agli accaldati militari, avrebbero gradito un ristoro per accompagnare le razioni di pane nero e marmellata di zucca che avevano ricevuto a Cuneo.
Subito il capostazione cosegnò l’innaffiatoio abitualmente utilizzato per la bagnatura dell’orticello famigliare limitrofo. Mentre era in corso il riempimento delle gamelle per dissetare I soldati il capostazioni chiamo’ la moglie e disse di scendere in cantina e consegnare alcune bottiglie di vino fresco.
L’anziano sott’ufficiale avente funzioni di capo scorta per ringraziare della cortesia chiese se desideravano del sale e presa la pala che si usava per il carico del carbone necessario alla caldaia riempi’ la federa di un cuscino che la moglie del capostazione era corsa a prendere nel piano superiore dell’edificio. Pochi giorni venuti a conoscenza del fatto e che la famiglia del capostazione e’ in possesso di una certa quantità’ di sale, sia le intendenze dei partigiani della Val Pellice e sia I contadini della zona, ubicata nella fertile pianura pinerolese, che dovevano macellare maiali e mucche per preparare insaccati, predisporre lavorazioni casearie o per uso casalingo che durante il periodo bellico dovevano affrontare la carenza di sale oltre a quella di altri alimenti in particolare quelli coloniali quali caffè’, cacao, ecc.
Tutti coloro che lo richiedevano ricevevano un bicchiere di sale in cambio di un salame o di un formaggio. In tale maniera la famiglia del capostazione la moglie e i suoi quattro figli in tenera eta’ durante il periodo bellico non patirono più’ particolari disagi.

MARIO GIULIO PAOLO RIGHI

P.S. In parte sono racconti in base alla esperienza del mio compianto padre Giovanni vedasi la testimonianza rilasciata al Corriere di Vigone qualche anno fa per discolparmi di una accusa ingiusta inerente un fatto dell’ottobre 1944.


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