“Débat public” o“Dibattito pubblico” per superare i conflitti tra i Sindaci sui progetti relativi ai collegamenti tra savonese e Piemonte. Leggi anche a fondo pagina quali sono le priorità, nelle infrastrutture stradali e ferroviarie della Regione Liguria, del presidente Toti. Nessun cenno al tunnel Cantarana – Acquetico, all’autostrada Albenga – Carcare – Predosa (o ‘bretella Carcatre – Predosa), nè alla ferrovia in galleria Albenga – Erli- Garessio- Ormea.
di Gabriello Castellazzi
I Verdi Europei ritengono assolutamente necessario avviare anche da noi – come avviene già da molti anni in Francia con il “debat public” – un “dibattito pubblico”, previsto dalle nostre leggi, per valutare in modo democratico ogni grande opera che incida significativamente su territorio e paesaggio al fine evitare liti inutili e incomprensioni.
E’ molto chiaro il Decreto 18 aprile 2016 n°50 : “Trasparenza nella partecipazione di portatori di interessi e dibattito pubblico”, che contiene modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a “dibattito pubblico”. Una procedura introdotta al fine di “migliorare la qualità della progettazione e l’efficacia delle decisioni pubbliche mediante la più ampia partecipazione dei cittadioni, dei portatori di interessi e delle Amministrazioni interessate alla realizzazione di un’opera”. “Il dibatitto si svolge nella fase iniziale della progettazione in relazione ai contenuti del progetto di fattibilità, ovvero del documento di fattibilità delle alternative progettuali, quando il proponente è ancora nelle condizioni di potere scegliere se realizzare l’opera e quali modifiche eventualmente apportare al progetto originale”.
Un percorso che venne già sperimentato per la “Gronda”di Genova e che diventa a questo punto necessario per evitare pericolosi conflitti istituzionali nel ponente savonese.
Nei giorni scorsi abbiamo visto importanti assemblee di Sindaci riunite per analizzare la situazione del sistema trasporti nel nostro ponente . Il problema dei collegamenti su gomma e per ferrovia, da e per il Piemonte è sotto gli occhi di tutti. Una crisi che ha profonde radici nel passato e che oggi si accentua con la piena operatività della “piattaforma” di Vado Ligure.
Tutti d’accordo nel condannare gli inspiegabili ritardi nel raddoppio della ferrovia Andora – Finale Ligure e nell’adeguamento della linea Savona- San Giuseppe che ha una pendenza massima del 15 per mille quindi idonea per trasporti pesanti, ma assistiamo ancora una volta ad una spaccatura tra Comuni sul problema della “bretella”autostradale verso Carcare – Predosa.
Il Consiglio Comunale di Finale Ligure riunito il 28 maggio 2013 deliberò all’unanimità di tutte le forze politiche di bocciare il progetto “considerato che la Regione Liguria ha deciso di abbandonare il progetto Albenga-Millesimo-Predosa a favore di una bretella autostradale Borghetto-Carcare-Predosa proponendo la costruzione di un viadotto che attraversi la Val Pora in Comune di Rialto decidendo così di escludere alcune delle finalità indicate nel PTC (Piano Territoriale di Coordinamento); ritenuto che incentivare nel passato il trasporto su ruota sia stata una scelta oggi giudicata negativa per l’impatto ambientale e l’inquinamento atmosferico e che di conseguenza sia fortemente negativo realizzare un’opera che attraverserebbe una zona prevalentemente boscosa, un’oasi di verde mantenuta tale negli anni per volontà dei suoi abitanti e zona nota a livello europeo per l’outdooor”.
Sulla stessa linea si schierarono i Comuni dell’entroterra (Giustenice-Rialto- Orco Feglino-Calice Ligure).
Poche settimane fa si è appreso da una dichiarazione dell’Assessore Regionale che la Regione Liguria: “é pronta a ripartire con la progettazione dando priorità alla realizzazione della via di collegamento Albenga-Carcare- Predosa”. Su quali basi viene impostato il progetto? La Legge sopra citata impone una partecipazione democratica in tutto l’iter procedurale. Quindi ci aspettiamo che la Regione Liguria convochi tutti i soggetti interessati e ovviamente tutti i Sindaci.
Non solo i Verdi considerano come la crescente domanda di mobilità lungo la direttrice Ceva-Riviera di Ponente negli ultimi anni sia stata soddisfatta solo potenziando la rete stradale e autostradale senza programmare un corretto sistema di manutenzione (visti i crolli e le frane) e dimenticando le grandi opportunità di un corretto trasporto ferroviario. Esistono studi di fattibilità già pronti per una linea ferroviaria capace di collegare direttamente Albenga con il nord utilizzando la linea Ormea-Garessio, già esistente e in stato di abbandono. Sono ovviamente da onorare gli impegni assunti con il “Trattato di Parigi” per limitare i danni dei “cambiamenti climatici” quindi sono da privilegiare i mezzi di trasporto meno inquinanti.
Una nuova linea ferroviaria in grado di collegare con una galleria direttamente Albenga al Piemonte ridurrebbe drasticamente le lunghe code di auto nei giorni festivi e una metropolitana leggera sulla vecchia linea costiera garantirebbe un collegamento razionale tra tutti i piccoli centri affacciati sul mare.
Il portavoce dei Verdi della provincia di Savona,
Gabriello Castellazzi
LE PRIORITA’ NELLE INFRASTRUTTURE NEL DOCUMENTO DELLA REGIONE LIGURIA
PRESIDENTE TOTI, DA AUTONOMISTA STO DIVENTANDO INDIPENDENTISTA
IN LIGURIA DECINE DI CANTIERI CHE POTREBBERO APRIRE DOMANI, VALGONO DECINE DI MILIARDI E ALCUNI PUNTI DI PIL”
COMUNICATO STAMPA – SANREMO Per superare l’emergenza infrastrutturale ligure “la Regione c’è, sto cercando di fare tutto il possibile ma ognuno si deve assumere le proprie responsabilità e anche nel dibattito politico bisogna iniziare ad indicare le responsabilità. Io sono autonomista fin da ragazzo ma sto diventando indipendentista a forza avere un dialogo impossibile con i governi che si sono succeduti alla guida del Paese”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti durante il dibattito in corso con il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia presso il Casinò di Sanremo.
“La Liguria – ha affermato Toti – è il primo polo logistico del Paese e la politica deve fornire le infrastrutture necessarie a progettare il futuro. Si pensi a cosa sarebbe questo paese se si sbloccassero i cantieri già progettati, quanti giovani troverebbero lavoro, altro che reddito di cittadinanza. Ci sono cantieri che potrebbero partire domani mattina: la variante Aurelia a Sanremo, il raddoppio della ferrovia del ponente, il nodo di Genova, il Terzo Valico, la Pontremolese a Spezia. Tutto questo vale alcune decine miliardi di investimenti: se tutto questo partisse domani, avremmo alcuni punti di Pil in più, una visione del futuro diversa e centinaia di migliaia di occupati in più in questo territorio”. “Se la vicinanza della Regione è stata sentita in questo territorio – ha aggiunto Toti – è perché abbiamo fatto quello che dovevamo, assumendoci le nostre responsabilità. Questo non è accaduto a livello nazionale perché spesso la caccia al colpevole è più semplice rispetto alla ricerca delle soluzioni ai problemi”.