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Liguria e Basso Piemonte

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Ceriale tre spine nel cuore: T1 quinta asta a Natale (scesa a 3,2 , offerta minima 2, 4), Veronese in vendita, Palazzo Pesce dei furbi


Il 20 dicembre, alla vigilia delle festività natalizie torna all’asta per la quinta volta la T1 (complesso di palazzi in costruzione e terreni, tra Aurelia e strada litoranea) al prezzo base di 3 milioni 200 mila euro (offerta minima 2 milioni 4). Curatore il commercialista Alberto Marchese, giudice Eugenio Tagliasacchi, un cognome che ai vecchi cerialesi ricorda la figura del loro medico condotto  dott. Tagliasacchi. Ceriale un Comune con “i conti in ordine e la situazione economico-finanziaria dell’ente è ottima, in linea con i dati di gestione tra entrate ed uscite e ad ora non è prevista alcuna modifica” confermava l’assessore Laura Vollero

C’è chi sostiene che i cittadini non si siano ancora resi pienamente conto dei danni provocati, solo negli ultimi 15 anni, alla comunità tutta, all’economia locale, con un futuro sempre più incerto, privo di lungimiranza, mentre servono, come il pane quotidiano, sviluppo armonico e intelligente, nuovi posti di lavoro, produttività e crescita. C’è l’inferno della T1, progetti di palazzetti iniziati con le travi a marcire nel ‘deposito’ di Torsero, altri fatti e abbandonati. C’è stato l’addio per sempre al porticciolo, abnorme ed irrealizzabile che ha sollevato le proteste dei balneari e non solo, della cugina Borghetto S. Spirito e il no della Regione Liguria. Si potrebbe continuare con la morte di aree agricole, ogni giorno se ne perde una, tra incolte, abbandonate, in vendita, qualcuna finisce pure all’asta del tribunale, una media finora di due, tre a trimestre. Eppure troppi, anche Ceriale, hanno la memoria corta. E allora tanti auguri e buona salute!?  A luglio il sindaco Luigi Romano che non è un neofita, ricordava: “Sono state chieste dal Comune modifiche progettuali per Palazzo Pesce… Attendiamo una risposta dalla proprietà”. E ancora:….”Una asta pure per le ex Colonie Veronesi, con l’obiettivo di avviare anche in questo caso una riqualificazione urbanistica con riutilizzo dell’edificio….”.

LA TI 1 IN CONSIGLIO COMUNALE –  Intanto al centro la priorità per  le questioni urbanistiche. Sull’area T1, dopo la quarta asta andata deserta, il primo cittadino cerialese, a luglio, auspicava ” che al più presto, magari già nel mese di settembre, si possa esperire un nuovo tentativo di vendita. L’ultima volta ci sono state problematiche tecnico-finanziarie da parte di due soggetti interessati; alla prossima occasione speriamo che tutto possa andare per il meglio”Romano annunciava inoltre:” Un censimento dei terreni comunali per un progetto di orti urbani”.

T1 che nel Piano Regolatore Generale è disciplinato da S.U.A. di iniziativa pubblica contemplante destinazione ricettivo-turistica, residenziale e terziaria, con  edifici in corso di costruzione, per una superficie complessiva di mq 39.358,00, nonché il puro indice edificatorio afferente ulteriori aree, non in proprietà, aventi una superficie complessiva di mq 8.647,00Offerta minima 2.400.000,00. Rialzo minimo 25.000,00.  Dopo che la prima asta era iniziata il 31 maggio 2018 a 7. milioni e 5, il 26 giugno 2018 stessa base ancora a 7,5,  l’11 luglio scesa a 4 milioni 218 mila.  Il 26  aprile 2019 a 5 milioni 650. E ora, il prossimo 20 dicembre, a 3 milioni 200.

Tra le voci che giungono dal Municipio di qualche tempo fa un confronto piuttosto serrato tra lo stesso sindaco e suoi assessori. In giunta Romano avrebbe accennato ad un’offerta di acquisto della T 1 da parte di una società che pone come condizione lo stralcio, non previsto nella convenzione, dell’hotel e del residence, ovvero della parte alberghiero – ricettiva. Come dire: compriamo se ci lasciate realizzare unicamente abitazioni. Il sindaco sarebbe favorevole, per gli assessori e forse qualche consigliere di maggioranza non se ne parla neppure. Dunque proposta abbandonata e taciuta visto che nessun media o social ha parlato, nonostante l’indiscrezione sia trapelata oltre le mura del Palazzo. Le seconde case, è pacifico, non producono posti di lavoro stabili, non può essere questa una soluzione ottimale. Si possono percorrere altre strade?

COSA NE PENSA L’EX SINDACO GEOM. CERRUTI – Abbiamo chiesto ad un ex sindaco del centro destra, esperienza imprenditoriale e memoria storica, cosa ne pensa dell’ipotesi, caldeggiata da alcuni cerialesi interpellati da trucioli.it, di acquisto da parte del Comune dell’intero complesso T 1, oggi ad un prezzo davvero vantaggioso anche per un’Amministrazione pubblica. Successivamente, attraverso project financing, il Comune dovrebbe procedere all’alienazione. Da un punto forza: vendere un edificio alla volta, con relativa area. Non sarebbe  una novità assoluta in un contesto che resta comunque ricco di potenzialità; siamo in piena fascia costiera. E’ un’operazione non facile, sono necessarie competenze per ‘accompagnare’ l’acquisto – investimento.

Cerruti solleva dubbi e pare abbia invece certezze che non farebbero ben sperare. Avanza, a sua volta,  alcune proposte e suggerimenti interessanti. Non dovrebbero essere lasciati cadere in una visione moderna, di futuro sviluppo armonico e razionale della città. Serve dunque una giunta comunale capace di uscire dell’ordinaria amministrazione su cui cammina da oltre un anno. Tra l’altro, senza dare vita ad un opportuno confronto pubblico con i cittadini.

Il Cerruti pensiero : “Non è facile prevedere una soluzione per la T1 perdurando anzi peggiorando il mercato immobiliare, specialmente per le zone decentrate. Inoltre sembra che l’ ‘apparato dei burocrati regionali’ sia contro le barriere soffolte, mentre sarebbe opportuno continuare la diga attuale, usufruendo dei massi delle isole e riprendere quella già esistente davanti ai palazzi di Riolfo, portarla fino al Torsero; avremmo cosi le più belle spiagge del Ponente e per la T1 sarebbe già un importante vantaggio. E’ necessario eliminare, dalla T1 sia l’hotel che il residence, anche le palazzine sono discutibili. Serve un accesso sull’Aurelia spostando la strada vicino al residence Sabrina. L’ipotesi dell’acquisto da parte del Comune del complesso residenziale e relative aree, visto la mediocrità dell’attuale amministrazione, spero proprio non avvenga. Credo che vedremo questo scandalo, in memoria dei due ‘volpini’, ancora per molti anni in attesa che venga un governo che si ricordi che l’Italia è anche un paese turistico. Credo sarebbe interessante, per lo spaccato che ne deriva, ripercorrere la storia dei lavori realizzati in mare negli ultimi 70 anni, chi ne ha beneficiato magari tra i soliti noti, accampando sempre il bene comune con la difesa degli arenili”.

ACQUISIZIONE DI AREE: All’ordine del giorno c’era la delibera presentata dal vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Luigi Giordano riguardante il piano delle alienazioni varato dal Comune: tra le aree interessate quella delle ex scuole Muragne, un terreno vicino all’autogrill al confine con Albenga, i posti auto interrati della stazione ferroviaria e casa Craviotto vicino alle scuole. “E’ stata fatta un’attenta valutazione sull’interesse economico per il Comune e si è deciso per questo piano” ha sottolineato Giordano.

A PEAGNA QUANTO COSTA UN TERRENO AGRICOLO: SUPER SCONTO  – Il 9 gennaio all’asta del tribunale di Savona terreno agricolo al  prezzo di 185.000,00 €,  con offerta minima di 138.750,00, con una superficie di 19.440 mq. Custode delegato il dr. Francesco De Francesco.  Si pensi che il 9 luglio 2015 si era partiti, sulla base della perizia, da una base d’asta di 650 mila euro, per scendere alla quinta asta a 370 mila e ora alla sesta a 185 mila. E non molto tempo fa nella zona a monte, di levante, è stata svenduta in tribunale una proprietà agricola, con villa, di 35 mila mq. Alla terza asta l’ha comprata un avvocato di Albenga. La proprietà apparteneva ad una famiglia assai conosciuta a Ceriale, un suo componente candidata alle elezioni amministrative del giugno 2018.

UN AFFARE PER CHI ? ISTRUTTIVA LETTURA DI VALORIZZAZIONE

DELL’EX PALAZZO PESCE. LA PROPOSTA DI UN’AGENZIA D’AFFARI DI ANDORA PER CONTO DEL CLIENTE

Faceva parte dell’accordo del Comune con un imprenditore di Monza, naturalmente con provvigioni e benefit a chi di dovere. Vedi ultime progettazioni di interventi di ristrutturazioni in corso approvate da due ‘volpini’.

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E QUANDO LA CITTA’ PENSAVA IN GRANDE CON IL PROGETTO DEL PORTICCIOLO TURISTICO

ARTICOLI DI GIORNALE CHE FINISCONO NEL DIMENTICANO

Il Consorzio intercomunale soggiorni climatici

Un edificio abbandonato, sul mare, con un giardino alberato

 

4 nov 2017 – La base d’asta di vendita delle Colonie Veronesi era di di 6 milioni e 350 mila euro. Addio colonia estiva di Ceriale, titolava il quotidiano veneto l’Arena.  Località di soggiorni sociali per decine di migliaia di veronesi, dal dopoguerra fino al 2013. Quando è stata chiusa per interventi di messa in sicurezza dell’edificio. Ormai in stato di avanzato degrado. Anche il Comune di Verona, proprietario del 17,26 per cento dell’immobile e del terreno, in Liguria, in provincia di Savona, per metà e della Provincia di Verona e per il resto dei 98 Comuni scaligeri, ha scelto di vendere la sua parte.
È stata la Giunta a dare il via libera all’alienazione, dopo che la Provincia e tutti gli altri 97 Comuni scaligeri l’avevano già deciso. Contro la decisione  il deputato del Pd Vincenzo D’Arienzo, in passato a lungo consigliere provinciale. «La casa delle vacanze sociali dei veronesi in Liguria viene venduta per fare cassa», dice. «Sboarina in pochi mesi distrugge il sogno di tanti che lì hanno passato le proprie vacanze e il futuro di altrettanti che potevano ancora andarci. Questa è la triste verità della scelta assurda del Comune.
«Finora il Comune di Verona aveva negato il consenso al progetto della Provincia di cedere l’immobile per sei milioni, per esplorare un’altra strada, da me proposta: realizzare un sistema misto pubblico/privato consentendo al privato di ristrutturare la colonia e conseguentemente di gestirla nei prossimi anni a prezzi calmierati per gli ospiti veronesi nel periodo centrale delle ferie estive e liberamente nei mesi restanti», conclude. «L’obiettivo resta evitare che la storia di tanti veronesi finisse per l’incuria dei proprietari. Ma Sboarina ha distrutto tutto. “Aridatece Tosi”. Il che è tutto dire…».

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