Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il mar Ligure è in salute?
Dove si trova l’alga Ostreopsis ovata


Chi dice che il mare è salute? Chi dice che lo iodio che respiri ti pulisce le vie respiratorie ed i polmoni? Forse! Ma non è sempre così. Nel giardino di casa abbiamo il Radon, nel mare di casa abbiamo l’ Ostreopsis ovata [alga]

La presenza dell’alga nell’area 5 –

5

NOSP Punta Crena Piscina Comunale presso Punta San Erasmo Finale Ligure; Noli; Spotorno; Bergeggi; Vado Ligure; Savona

Più che emblematico è apprensivo: l’area 5 si trova chiusa a tenaglia tra l’area 4 e l’area 6 dove l’Arpal ha rilevato una significativa presenza dell’alga .

4

MCAD Capo Mele (Confine Andora – Laigueglia) Punta Crena Laigueglia; Alassio; Albenga; Ceriale; Borghetto S. Spirito; Loano; Pietra Ligure; Borgio Verezzi; Finale Ligure

6

NAUT Piscina Comunale presso Punta San Erasmo Punta San Martino (porticciolo di Arenzano) Savona; Albissola Marina; Albisola Superiore; Celle Ligure; Varazze; Cogoleto; Arenzano

L’Ostreopsis ovata è una microalga che appartiene alla famiglia delle Ostreopsidaceae. È un nemico invisibile, subdolo e pericoloso, individuata in diverse zone del Mediterraneo a partire dalla fine degli anni novanta; ma da più di un decennio torna periodicamente a colpire le nostre coste. La Ostreopsis ovata, è una micro-alga tossica che con le sue “fioriture” causa ingenti danni agli ecosistemi marini e provoca fastidiose intossicazioni per gli esseri umani. E’ praticamente invisibile a occhio nudo: le sue dimensioni variano fra i 27 e i 35 micrometri (μm) in larghezza e fra i 47 e i 55 μm in lunghezza (1 μm= 1 millesimo di millimetro), ma diventa visibile quando fiorisce. Vive nei primi metri vicini alla riva, in acque poco profonde, ancorata alle macroalghe che popolano comunemente le scogliere e i fondali rocciosi, prediligendo le acque calme, calde e ben illuminate.

In concentrazioni ridotte è impossibile individuare l’Osteopsis ovata ad occhio nudo, ma quando gli esemplari iniziano ad essere milioni, o milioni++, è facile percepire i segni della loro presenza.

Schiuma e materiale gelatinoso in superficie, una pellicola scura che riveste il fondale. È in questi casi, ovviamente, che iniziano i problemi. Trattandosi di un organismo bentonico, l’alga si deposita sui fondali, dove in caso di intense fioriture esaurisce l’ossigeno disponibile causando gravi danni a tutti gli organismi che vi abitano. In particolare, risulta dannosa per ricci di mare e stelle marine, che perdono rapidamente aculei e braccia prima del decesso, e per mitili, patelle e altre conchiglie che vivono attaccate alle rocce, che in presenza dell’alga tendono a staccarsi dagli scogli e quindi morire. In queste condizioni, inoltre, l’alga diventa un pericolo anche per la salute umana.

Osteopsis ovata è un’alga unicellulare proveniente dai caldi mari dei tropici. È stata scoperta inizialmente nelle acque della Polinesia francese, della Nuova Caledonia e delle isole Ryukyu (a sud del Giappone), ma negli ultimi decenni ha raggiunto anche le nostre coste nascosta nelle acque di sentina delle navi (le acque di scarico). E qui ha trovato un ambiente perfetto per prosperare, aiutata dal riscaldamento globale che ha alzato le temperature dei nostri mari. Le prime segnalazioni sono arrivate verso la fine degli anni ’90 in Toscana, ma in breve tempo ha causato disagi un po’ ovunque: Lazio, Marche, Abruzzo, Friuli, Liguria e Sicilia. E ovviamente, in Puglia, nelle cui acqua ha fatto scattare il bollino rosso, che insieme alle coste liguri è una delle aree più colpite dalle improvvise fioriture di questa alga tossica.

A Noli nei pressi di Capo Noli, il versamento in mare di liquami fognari, favorisce la formazione di quest’alga, che peraltro non potrebbe formarsi in virtù di acque profonde e costa alta. La  Ostreopsis ovata,  è generalmente conosciuta come alga tossica, con caratteristiche in qualche modo simili alla palitossina [] tossina marina ben conosciuta e molto potente. Proprio a causa della tossicità vengono periodicamente monitorate le concentrazioni di questa alga assieme alle specie Prorocentrum lima [] e Coolia monotis. []

Ostreopsis ovata produce una tossina ancora senza nome, che può danneggiare l’organismo umano in due modi. Il più comune è l‘inalazione di aerosol marino [microscopiche goccioline di acque di mare], che può avvenire anche a una certa distanza dalle acque in caso di mareggiate e forti venti. In queste condizioni la fioritura dell’alga può causare un’intossicazione i cui sintomi indirizzano verso un meccanismo irritativo aspecifico sulle mucose respiratorie e congiuntivali, con conseguente irritazione congiuntivale, rinorrea (raffreddore), difficoltà respiratorie (tosse, respiro sibilante, broncospasmo con moderata dispnea) e febbre. Durante le mareggiate, che favoriscono la formazione di aerosol marino capace di diffonderla nell’aria, la concentrazione di tossine è elevato ed il rischio per i bagnanti può aumentare.

La seconda via in cui l’alga può colpire gli esseri umani è attraverso ingestione di molluschi contaminati. Per questi organismi infatti la tossina non risulta dannosa di per sé, gli animali marini sono danneggiati dalla mancanza di ossigeno in caso di fioriture dell’alga tossica, ma tende comunque ad accumularsi all’interno del loro organismo. E se li si consuma, anche cotti, provoca un’intossicazione alimentare (o ciguatera) con sintomi classici, come nausea e diarrea.

La ciguatera è una intossicazione alimentare causata dall’ingestione di alimenti di origine marina contaminati da una tossina, di origine non batterica, nota come ciguatossina, presente in molti microrganismi (in particolare il dinoflagellato Gambierdiscus toxicus). La sindrome è associata al consumo di pesci provenienti da mari tropicali o subtropicali. Nella maggioranza dei casi i pesci nocivi all’uomo sono grandi predatori all’apice della catena trofica, dove la tossina si può concentrare per un fenomeno di biomagnificazione, come barracudacernie e lutianidi. Seppur rari si sono riscontrati casi di questa intossicazione anche in seguito al consumo di pesci provenienti dal mar Mediterraneo.

In condizioni persistenti di alte temperature, elevato irraggiamento solare e scarso moto ondoso o riciclo delle acque, si può verificare la cosiddetta fioritura (o bloom) algale. La fioritura è un fenomeno naturale, durante il quale ogni cellula si duplica, aumentando di numero esponenzialmente in breve tempo. Durante la fioritura Ostreopsis risulta “visibile” anche ad occhio nudo, perché le cellule, riproducendosi, si accumulano sul fondo a formare ammassi filamentosi di colore marrone-ruggine. Raggiunto il culmine della fioritura, il numero di cellule cala repentinamente.

I tratti di costa alta, le spiagge aperte, quelle sabbiose, i tratti interessati da correnti non costituiscono l’habitat dell’Ostreopsis.

L’Arpal ha reso noto lo scorso venerdì 23 agosto 2019 il bollettino di previsione riguardante il monitoraggio dell’alga Ostreopsis ovata, secondo quanto previsto dalle linee guida ministeriali, ovvero la previsione interessa soltanto i punti potenzialmente favorevoli alla fioritura di Ostreopsis ovata presenti nel tratto di costa. Ciò dopo che la stessa Agenzia ha rilevato la presenza dell’alga nell’area 6 – dalla Piscina Comunale presso Punta San Erasmo a Savona a Punta San Martino, porticciolo di Arenzano,, all’interno dei comuni di Savona; Albissola Marina; Albisola Superiore; Celle Ligure; Varazze; Cogoleto; Arenzano.

Le previsioni assegnano ai punti potenzialmente favorevoli di ciascuna delle  aree in cui è suddivisa la Liguria un colore indicativo del grado di rischio e sono aggiornate con la periodicità consentita dal modello elaborato in collaborazione con il CFMI-PC (Centro Funzionale Meteo Idrologico di Protezione Civile della Regione Liguria) e il Dip.Te.Ris (Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse) dell’Università di Genova.

I punti in questione possono essere quelli che presentano le seguenti caratteristiche:

  • acqua poco profonda;
  • basso ricambio idrico [ad esempio, in presenza di strutture antierosione – la diga soffolta di Loano];

Il promontorio di capo Mele individua l’inizio di una brusca variazione dell’orientazione della costa che assume in generale un andamento NE-SW rendendola maggiormente protetta dalle agitazioni ondose principali provenienti da SW. La sua estremità di ponente è definita anche in questo caso da una struttura portuale, realizzata all’inizio degli anni 1970. In questo tratto sfocia uno dei più importanti corsi d’acqua della regione, il fiume Centa, in coincidenza del quale si osserva l’attuale tratto di costa deposita più ampio di tutta la regione, anche se ormai fortemente compromesso. Infatti anche in questo tratto sono presenti delle opere a mare che hanno condizionato l’evoluzione della costa.

Oltre ai porticcioli presenti (Alassio, Loano, Finale Ligure) l’intervento che ha segnato maggiormente il territorio è relativo alla difesa aderente posta a protezione del tracciato ferroviario nel tratto Alberga-Ceriale, struttura che ha causato la completa scomparsa della spiaggia

  • fondo roccioso-ciottoloso;
  • macroalghe.

Da Bollettino previsionale dell’Arpal

3

MARC Molo di sopraflutto Porto di San Lorenzo al Mare Capo Mele (Confine Andora – Laigueglia) San Lorenzo al Mare; Imperia; Diano Marina; San Bartolomeo al Mare; Cervo; Andora

4

MCAD Capo Mele (Confine Andora – Laigueglia) Punta Crena Laigueglia; Alassio; Albenga; Ceriale; Borghetto S. Spirito; Loano; Pietra Ligure; Borgio Verezzi; Finale Ligure

5

NOSP Punta Crena Piscina Comunale presso Punta San Erasmo Finale Ligure; Noli; Spotorno; Bergeggi; Vado Ligure; Savona

6

NAUT Piscina Comunale presso Punta San Erasmo Punta San Martino (porticciolo di Arenzano) Savona; Albissola Marina; Albisola Superiore; Celle Ligure; Varazze; Cogoleto; Arenzano

7

CREV Punta San Martino (porticciolo di Arenzano) Limite Ovest diga aeroporto Arenzano; Genova Ponente

Il rischio attribuito ad un’area non significa che tutta l’area sia interessata dal fenomeno, bensì solo i siti all’interno dell’area che presentano fattori che favoriscano la fioritura quali: acqua poco profonda, basso ricambio idrico, fondo roccioso-ciottoloso, presenza di macroalghe.

Secondo l’Arpal. Al secondo giro di controllo ad agosto le cellule si attestavano intorno alle 64.000 cellule, nel giro extra sono state rilevate 28.800 cellule per il quale bisogna prestare attenzione a soggiornare e bagnarsi in tratti mare di acqua ferma, piccole insenature chiuse o con barriera a mare affiorante o soffolta, però la balneazione non sarebbe vietata. Il monitoraggio e l’individuazione delle classi di rischio sono sotto controllo da parte di ARPAL che aggiorna e trasmette anche al Comune per gli eventuali provvedimenti di competenza.

Le previsioni assegnano ai punti potenzialmente favorevoli di ciascuna delle  aree in cui è suddivisa la Liguria un colore indicativo del grado di rischio e sono aggiornate con la periodicità consentita dal modello elaborato in collaborazione con il CFMI-PC (Centro Funzionale Meteo Idrologico di Protezione Civile della Regione Liguria) e il Dip.Te.Ris (Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse) dell’Università di Genova. Nell’ultima colonna verrà espresso il dato misurato più recente in colonna d’acqua, espresso in cellule/litro.

Codice stazione    

Giugno primo giro

Giugno secondo giro

Luglio primo giro

Luglio primo giro extra

Luglio secondo giro

 Luglio

secondo

giro

extra

Agosto primo giro

Agosto primo giro extra

Agosto secondo giro

Agosto

 secondo

giro

 extra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3

MARC

cellule/gr di macroalga

0

0

1315

9506

594

867

 

cellule/litro           

0

0

480

2040

20

40

 

temperatura acqua °C

19

21.5

23.8

26.5

28.8

27.8

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4

MCAD

cellule/gr di macroalga

0

0

243

1728

72.111

1.729

 

cellule/litro             

0

0

120

40

7.480

280

 

temperatura acqua °C

19.5

23.7

26.9

24.5

27.0

26.7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5

NOSP

cellule/gr di macroalga

0

0

0

0

128.726

676

 

cellule/litro        

0

0

0

0

7.720

40

 

temperatura acqua °C

20

23.7

26

24.6

27.3

26

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6

NAUT

cellule/gr di macroalga

0

0

0

2149

12.215

n.p.

80.790

N.P.

cellule/litro      

0

0

0

420

29.400

4.920

64.000

28.800

temperatura acqua °C

21.3

25.3

27.9

26.2

28.0

26.4

27.8

28.0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7

CREV

cellule/gr di macroalga

0

0

N.P.

N.P

N.P.

N.P.

 

cellule/litro

0

0

40

40

5.600

1.240

 

temperatura acqua °C

22

23.1

25.5

25.3

26.6

26.7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ricordiamo anche la “legenda” che renderà maggiormente comprensibile la lettura dei dati: i colori si determinano in base al numero di cellule presenti per litro d’acqua, non a quelle attaccate alle macroalghe.

SITUAZIONE AMBIENTALE MISURE DI PREVENZIONE
Da ottobre a maggio oppure
presenza < 10.000 cell/l
Nessuna
  • Presenza 10.000 – 30.000 cell/l
  • Condizioni meteo sfavorevoli alla fioritura (per 7-10 gg)
Nessuna
  • Presenza 10.000 – 30.000 cell/l
  • Condizioni meteo favorevoli al mantenimento della fioritura (per 7-10 gg)
Prestare attenzione a soggiornare e bagnarsi in tratti mare di acqua ferma, piccole insenature chiuse o con barriera a mare affiorante o soffolta.
  • Presenza 30.000 – 100.000 cell/l
  • Condizioni meteo sfavorevoli alla formazione di aerosol e/o spruzzi d’acqua (forti venti e mareggiate)
Prestare attenzione a soggiornare e bagnarsi in tratti mare di acqua ferma, piccole insenature chiuse o con barriera a mare affiorante o soffolta.
  • Presenza > 30.000 cell/l
  • Condizioni meteo favorevoli alla formazione di aerosol e/o spruzzi d’acqua (forti venti e mareggiate)
Allontanarsi dal tratto di mare interessato.
  • Presenza > 100.000 cell/l
  • Fioritura conclamata con evidenze sanitarie comprovate dalle ASL
Allontanarsi dal tratto di mare interessato e prestare attenzione alle indicazioni dell’amministrazione comunale.

Come capita spesso parlando di alghe, Ostreopsis ovata non rappresenta un pericolo costante, ma piuttosto un inconveniente che colpisce periodicamente, quando le condizioni delle acque favoriscono la fioritura algale, cioè un improvviso aumento degli esemplari nell’area. Eventi favoriti dalla presenza di azoto e fosforo trasportati in mare da fiumi inquinati; propiziati dalla presenza di aree in cui l’acqua marina ristagna, a causa magari di scogli e pannelli messi a difesa delle coste o dalla mancanza di correnti; e dall’aumento delle temperature (ottimali per Ostreopsis già intorno ai 22-23 gradi). In questi casi le alghe iniziano a proliferare in modo incontrollato, e diventano un potenziale pericolo per la salute. Il livello di rischio viene costantemente monitorato dall’Arpa in ogni regione costiera del nostro paese, e il rischio sanitario scatta quando la concentrazione di Ostreopsis ovata sul fondale marino supera le 300mila cellule per litro, e in colonna d’acqua (le zone comprese tra fondale e superficie) raggiunge le 30mila cellule per litro.

A decidere l’eventuale chiusura delle spiagge e il divieto di pesca sono le autorità locali, ma in presenza di bollino rosso dell’Arpa è sconsigliabile immergersi in acqua o frequentare le zone antistanti alla spiaggia durante le mareggiate. In caso di sintomi da intossicazione, il consiglio è quello di allontanarsi dalle zone che possono essere raggiunte dall’aerosol marino, e attendere la scomparsa dei sintomi che possono durare anche un paio di giorni. Persone asmatiche o con problemi respiratori, ovviamente, dovrebbero prestare particolare attenzione, ed evitare le zone a rischio quando i bollettini dell’Arpa evidenziano la presenza di pericoli.

Alesben B.



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