Bardino Nuovo, fra gli anni settanta ed inizio anni ottanta del Novecento divenne celebre, almeno fra gli appassionati, per la sua squadra di pallapugno (ex pallone elastico). Ancora oggi si possono vedere quelli che erano i vecchi campi da gioco (sferisterio) utilizzati dalla Società sportiva: uno è diventato un parcheggio pubblico, mentre il più recente, di proprietà della parrocchia, è stato trasformato in un luogo polivalente. A ricordo dei fasti sportivi, l’area del vecchio sferisterio è stata intitolata dall’Amministrazione comunale di Tovo San Giacomo “Piazzale del vecchio sferisterio” con il corredo di due vecchie fotografie che fanno da bella mostra sul cippo commemorativo. E sabato 27 luglio, presentazione del libro “300 anime ed un pallone. Storia della pallapugno a Bardino Nuovo”.
L’evento è organizzato con il patrocinio del Comune di Tovo San Giacomo e nel corso della serata sarà possibile contribuire ad una raccolta fondi destinata all’associazione “De Vincenzi” a favore dell’Oncologia del Santa Corona di Pietra Ligure. Bardino Nuovo che a fine anni 70 poteva vantare la squadra campione d’Italia della serie B. Pallapugno uno sport ‘pulito’ lontano mille miglia dagli interessi che ruotano ed avvolgono alcuni sporto professionisti più popolari. Pensiamo al calcio piuttosto che al tennis, alla pallacenstro. Ha resistito, almeno nella nostra provincia, assai meno delle bocce, con Andora e Pontinvrea.
Bardino Nuovo che ha già scritto pagine di storia con il Museo dell’Orologio. L’ultimo artigiano della Val Maremola, Giovanni Bergallo, morto a 91 anni, ma il ricordo della sua famiglia è fissato indelebilmente nel Museo dell’orologio da torre situato nel vecchio palazzo comunale. Aperto al pubblico nel 1997, il primo del suo genere in Italia. Nella sale del palazzo sono stati raccolti numerosi pezzi di orologeria monumentale prodotti dalla famiglia Bergallo nella loro casa -laboratorio.