Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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A Bergeggi si multa sull’Aurelia
a Spotorno lasciano correre
Robin Hood nostrani e Polizia locale


Su Trucioli del 2 maggio 2019 compaiono due articoli riguardanti la Polizia Urbana dei nostri centri abitati: “Assolta la vigilessa atleta di gare – E non si parla dei vigili che abbandonano l’Aurelia caos. Neanche il prefetto interviene” e “Finale e la Piazza Tienanmen nostrana – Lettera aperta al comando vigili urbani”. Leggi a fondo pagina la lettera di testimone della strada: ho assistito a situazione capziose con automobilisti che facevano intervenire i carabinieri per aver preso multe o rimozione di automezzi dai vigili urbani. Le polizie dovrebbero ascoltare la gente…..

Anche le caprette sui tetti assistono al lavoro della Polizia locale sullAurelia

Già, non è una novità che sull’Aurelia non si vedano più Vigili urbani, domenica in primis. Ma che dico, “Le dame della Carità” a Bergeggi, sul litorale le incontri, in moto, tra le undici di domenica mattina fino alla mezza, sono presenti. Sono intente a multare quegli automobilisti che hanno lasciato, per una inezia, almeno un “pezzetto di impronta” di ruota del loro veicolo fuori dalla linea bianca laterale, quella che delimita la carreggiata stradale e, se c’è lo spazio, di parcheggio. Nella ballata trecentesca “Robin Hood“, la storia dell’arciere della foresta di Sherwood e dei suoi compagni in lotta contro lo Sceriffo di Nottingham che giurando fedeltà a re Riccardo e muovono una lotta spietata contro l’usurpatore Giovanni e il malevolo Sir Guy di Gisborne. Con l’aiuto dei fedeli Little John, Will Scarlett e frate Tuck, l’impavido arciere sottopone a frequenti attacchi l’esercito e gli esattori delle tasse, rubando loro il denaro e restituendolo alla popolazione.

La saga è impostata in Inghilterra nell’anno 1191: Il sovrano inglese Riccardo, detto “Cuor di Leone”, viene fatto prigioniero in Terra Santa durante la terza crociata condotta dai paesi europei contro i Turchi. In sua assenza, suo fratello Giovanni Senzaterra assume la reggenza della nazione e instaura un regime di potere assoluto da parte dei ricchi e dei nobili, i quali soverchiano la gente comune con le tasse e con la loro prepotenza.

Le nostre “Le dame della Carità” non rubano ma prendono i “conquibus”, dai vacanzieri per depositarli nelle casse comunali. Nessuna pietà, la legge è quasi uguale per tutti, lungo il rettilineo del Merello; a Spotorno, in uguali condizioni nessuno viene sanzionato. Mentre svolgono il “loro lavoro” sull’asfalto dell’Aurelia sfrecciano potenti moto, singole o a gruppi, che nell’affrontare le curve di punta Predani e non solo, molte volte in sorpasso, scavalcano la linea continua di mezzeria, ma l’operatore vigile “manco le vede”. Forse non sono sanzionabili anche se il Codice della Strada sostiene l’incontrario. Alla sera, durante il rientro, le moto per evitare le code, esercitano il “diritto del sorpasso” e vanno ad occupare la corsia di sinistra, sfiorando le auto che vanno nella direzione opposta.

Incidenti ? Parecchi ma guarda caso sembra che agli occhi di coloro che leggono la notizia sui quotidiani cartacei od online, sia sempre la colpa degli automobilisti. E qui occorre spendere due parole verso la congregazione dei così detti “domenicani” e non solo, anche di coloro che la patente l’hanno ottenuta con “i bollimi della parmalat” o con i “punti della coop”. Molti guidatori, di entrambe le categorie, avrebbero bisogno di corsi di aggiornamento del Codice della Strada, sopra tutto sui cartelli stradali e sulla segnaletica orizzontale delle strade; c’è chi non distingue una linea continua da una linea tratteggiata, un passaggio pedonale da una zona zebrata, un segnale di arresto da uno di diritto di precedenza, da un segnale d’obbligo da uno di divieto; ect…

Le associazioni motoristiche fanno proseliti, illudendo, tra coloro che amano la moto con affermazioni tipo: “La Liguria è la regione delle gioie e dei dolori per i motociclisti. Gioie, perché è una catena montuosa di 300 km piena di passi, di vallate e di prati dove distendersi al sole con torrenti in cui sguazzare, di strade ben asfaltate poco o per nulla trafficate, di borghi e paesini incantevoli, di trattorie in cui ci si farebbe rinchiudere per degli anni, e tutto ciò confinante per tutta la sua lunghezza con il mare; tutto, per di più, condito da un microclima straordinario che permette il mototurismo praticamente tutto l’anno. Dolori perché, per quanto ci si sforzi di percorrerne quante più strade possibile, si ha comunque la cognizione che non se ne è vista che una modesta parte”.

Dicevamo incidenti ? Giornalmente, in molti casi mortali, come quello avvenuto a Porto Vado il 29 del mese di aprile. La moto è vista come il mezzo di locomozione più pratico per accedere al “mare”, la puoi parcheggiare ovunque, anche sulle strisce pedonali, tanto che Polizia Urbana [i vigili] non ci fanno più caso. Ma se vuoi “goderti” la giornata “piena” sulle strade di avvicinamento, basta schiacciare l’acceleratore.

Già negli anni 80 – 90 la dorsale delle Langhe: Dogliani, Belvedere, Murazzano, Gamellona, Arbi, Montezemolo, Millesimo, Savona, detta “strada della morte” era una vera pista da motodromo dove chi andava piano erano solo i ciclisti. A Montezemolo, all’incrocio con la provinciale proveniente da Ceva c’è un bar ristorante dove normalmente i motociclisti, ancora oggi, fanno il così detto “rendez-vous”; sono una moltitudine. Da Montezemolo a Savona giù a “rotta di collo”, ma …… Lunedì 6 maggio, l’ormai giornaliero, incidente mortale. Una volta transitavano pattuglie di Polizia ma servivano a poco, si correva e si continua a correre; solo che chi era in possesso di una moto di grossa cilindrata erano pochi, oggi giorno sono pochi coloro che posseggono moto di piccola cilindrata. Occorrerebbe diversificare gli esami di guida per auto e motocicli a seconda delle cilindrate dei veicoli:

Le strade degli antichi romani non furono le sole a solcare l’Italia, eppure costituirono una delle prime reti più organizzate. All’inizio si presentavano come sentieri polverosi e irregolari, ma in seguito furono trattate con maggior cura, diventando sempre più preziose per le necessità militari, commerciali e di comunicazione fra le varie province. Ai loro lati spuntarono pietre miliari, locande per mangiare e dormire, fontane per bere e stazioni per il cambio dei cavalli.

Si sa che Giulio Cesare, un anno prima della sua morte, promulgò la Lex Iulia Municipalis, una sorta di codice della strada. Questa legge comprendeva un insieme di regole riguardanti l’accesso e la conduzione dei carri all’interno della città. Ai mezzi pesanti, per esempio, era vietato il transito dall’alba sino al pomeriggio inoltrato. Tale divieto, però, non toccava i veicoli della nettezza urbana, quelli utilizzati per i materiali da costruzione di edifici pubblici o di culto e i carri che trasportavano sacerdoti e sacerdotesse durante le cerimonie.

Il nostro codice della strada [] prescrive quanto segue: Sulle carreggiate, sulle rampe e sugli svincoli delle strade di cui all’articolo 175, comma 1, è vietato:

a) invertire il senso di marcia e attraversare lo spartitraffico, anche all’altezza dei varchi, nonché percorrere la carreggiata o parte di essa nel senso di marcia opposto a quello consentito; b) effettuare la retromarcia, anche sulle corsie per la sosta di emergenza, fatta eccezione per le manovre necessarie nelle aree di servizio o di parcheggio; c) circolare sulle corsie per la sosta di emergenza se non per arrestarsi o riprendere la marcia;
d) circolare sulle corsie di variazione di velocità se non per entrare o uscire dalla carreggiata.

Art. 143. (indice C.d.S.) Posizione dei veicoli sulla carreggiata. Normativa collegata Art 126 bis cds

1. I veicoli devono circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera.

2. I veicoli sprovvisti di motore e gli animali devono essere tenuti il più vicino possibile al margine destro della carreggiata.

3. La disposizione del comma 2 si applica anche agli altri veicoli quando si incrociano ovvero percorrono una curva o un raccordo convesso, a meno che circolino su strade a due carreggiate separate o su una carreggiata ad almeno due corsie per ogni senso di marcia o su una carreggiata a senso unico di circolazione.

378 Comma aggiunto dalla lettera d) del comma 1 dell’art. 25, L. 29 luglio 2010, n. 120 379 Comma aggiunto dalla lettera d) del comma 1 dell’art. 25, L. 29 luglio 2010, n. 120 380 Comma aggiunto dalla lettera d) del comma 1 dell’art. 25, L. 29 luglio 2010, n. 120, poi modificato dal comma 15 dell’art. 4 ter del D.L. 16/2012, convertito con modificazioni dalla legge 44/2012 183

4. Quando una strada è divisa in due carreggiate separate, si deve percorrere quella di destra; quando è divisa in tre carreggiate separate, si deve percorrere quella di destra o quella centrale, salvo diversa segnalazione.

5. Salvo diversa segnalazione, quando una carreggiata è a due o più corsie per senso di marcia, si deve percorrere la corsia più libera a destra; la corsia o le corsie di sinistra sono riservate al sorpasso. [art. 126 bis – decurtazione punti 4]

6. [Sulle strade di tipo A) e B) di cui all’art. 2, comma 2, a tre o più corsie per senso di marcia, la corsia di destra è riservata ai veicoli lenti] 381 .

7. All’interno dei centri abitati, salvo diversa segnalazione, quando una carreggiata è a due o più corsie per senso di marcia, si deve percorrere la corsia libera più a destra; la corsia o le corsie di sinistra sono riservate al sorpasso. Tuttavia i conducenti, qualunque sia l’intensità del traffico, possono impegnare la corsia più opportuna in relazione alla direzione che essi intendono prendere alla successiva intersezione; i conducenti stessi non possono peraltro cambiare corsia se non per predisporsi a svoltare a destra o a sinistra, o per fermarsi, in conformità delle norme che regolano queste manovre, ovvero per effettuare la manovra di sorpasso che in tale ipotesi è consentita anche a destra.

11. Chiunque circola contromano è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 163,00 a euro 651,00 382 . [art. 126 bis – decurtazione punti 4]

12. Chiunque circola contromano in corrispondenza delle curve, dei raccordi convessi o in ogni altro caso di limitata visibilità, ovvero percorre la carreggiata contromano, quando la strada sia divisa in più carreggiate separate, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 321,00 a euro 1.282,00. Dalla violazione prevista dal presente comma consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi, ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI. In casi di recidiva la sospensione è da due a sei mesi 383 . [art. 126 bis – decurtazione punti 10]

13. Chiunque viola le altre disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 41,00 a euro 169,00.

I dati parlano chiaro e la sensibilizzazione sulle tematiche relative alla sicurezza stradale è sempre più importante. Gli incidenti nella provincia di Savona sono in aumento e, confrontando i dati del 2016 e del 2017, si evince chiaramente come i sinistri stradali siano aumentati passando da 1.427 nel 2016 ai 1.504 nel 2017. Aumentati anche i morti sulle strade della nostra provincia: 11 nel 2016 e ben 26 nel 2017. Stesso discorso vale per i feriti, 1.869 nel 2016 e 1.936 nel 2017. I dati non sono particolarmente confortanti neppure confrontandoli con quelli delle altre province. La provincia di Savona si piazza, infatti, al secondo posto dopo Genova (che però, teniamo presente, ha ben altre dimensioni).

Non è raro vedere in Corso Europa a Spotorno, motocicli, biciclette e auto, percorrere contromano tale corso da via Francia a piazza Serrati. L’ultima vettura, di colore nero, guidata da una giovane, l’ho incrociata nei pressi della piazza; ci ha impressionato [a bordo avevo un passeggero] perché a fianco della guidatrice c’era una arzilla vecchietta che, attraverso il finestrino abbassato, gesticolava nei nostri confronti. I ciclisti e i motociclisti, più che gesticolare, inveiscono con epiteti di vario tipo accompagnando il tutto con l’indice della mano alzato. È un fatto ormai assodato che il comportamento sulle strade è anche frutto di una buona dose di maleducazione, ma alcune volte avvengono episodi ilari, come quello apparso su AutoMoto.it il 10 novembre 2018:

“La fretta di superare la coda, per entrare in Autodromo alle Finali mondiali Ferrari, si “scontra” con la truppa di motociclisti dei vigili urbani. Il caso ha voluto che una video camera riprendesse la gustosa scena, automobilistica di strada: vetture di due “furbi” che per la fretta saltano la coda, passando di gran carriera, a sostenuta velocità, nella corsia opposta a quella del normale flusso, che invece procede a passo d’uomo. Ecco però che la casualità rende giustizia, a chi pazienta facendo fila, anziché correre: dopo pochi istanti le due vetture (tedesche, premium) che erano sfrecciate in fianco a quelle ferme ritornano, verso opposto, in retromarcia. Sono quasi letteralmente “spinte” da un gruppo di vigili urbani motociclisti, ben quindici, che proveniva in quel momento nella giusta direzione, con tanto di lampeggianti, sirene e soddisfazione dei casuali spettatori”.

Alesben B.

RICEVIAMO DA RENATO CICCONE E VOLENTERI PUBBLICHIAMO:

I controlli della velocità in barba al codice, velox sui rettilinei, ho abitato a Bergeggi per dieci anni,

la polizia municipale ha sempre fatto stragi estive sui parcheggi, a volte bastava solo una ruota fuori…
Ho letto l’articolo del sig.Alesben. Troppo prolisso e pieno di contenuti descrittivi che poco danno l’idea della realtà. Sottolineao che chi scrive ha percorso, fino allo scorso anno, dai 300 ai 400 km al giorno per tutta la Liguria ed il basso Piemonte per dare assistenza ad un mare di clienti. Migliaia di km fatti in moto e in macchina senza mai avere un sinistro e sono uno che non corre, ma va veloce e, sopratutto, adeguo il mio stile di guida in base alla tipologia di strada e del traffico. Nella mia carriera di guidatore mi sono trovato a tornare a casa senza voce per le maledizioni lanciate a tutti coloro che mi hanno tagliato la strada, hanno fatto inversioni ad U dove non si potevano neanche immaginarle, non hanno mai messo una freccia, sostavano in seconda fila, non hanno mai capito che nelle rotonde non serve fermarsi se non c’e’ nessuno e sopratutto che nelle rotonde ha la precedenza chi viene da sinistra, tutti quelli che tagliano le curve, tutti quelli che quando parcheggiano non guardano se ti lasciano lo spazio per uscire etc etc. ma sopratutto quelli che usano il cellulare in auto. Non c’è distinzione, per questi fatti, nell’idiozia del motocliclista o dell’automobilista.

Spesso mi domando se non sia il caso di verificare se le scuola guida insegnino a dovere perchè sono troppi gli atteggiamenti legati all’ignoranza delle banali regole di guida. Comunque non si può pretendere ad esempio che le moto non sorpassino oltre la riga di mezzeria quando la strada e la viabilità lo consentono così non si può pretendere che si tengano i 50 km lungo dei rittilinei quando non vi è presenza di terzi. Bisogna essere in grado di capire e di adattare la propria guida e di non creare fastidio o danno agli altri. Il codice della strada è stato fatto per gli inadatti, per coloro che non riescono a rispettare gli altri.

Ma tornando a Bergeggi dove ho vissuto per 10 anni, devo ammettere che la polizia locale ha fatto sempre stragi estive sui parcheggi. Vero è che ho visto gente parcheggiare in maniere assurde ma è anche vero che una ruota oltre la riga bianca non è da considerare una violazione in relazione al fatto che i paesi di riviera vivono sul turismo, non hanno parcheggi adeguati e non possono vivere con i proventi delle contravvenzioni. Ho assistito a persone che hanno dovuto chiamare i carabinieri in loro aiuto per combattere gli atteggiamenti di alcuni agenti di polizia locale. E che dire dei controlli della velocità in barba a quanto prescritto dall’articolo 142 comma 6bis? Facile mettersi nascosti su un rettilineo con i velox senza fermare nessuno. Ma se si crede nella sicurezza, la gente va fermata perchè potrebbe essere drogata o ubriaca oppure ha veramente la necessità di muoversi in fretta. Le polizie devono imparare ad ascoltare la gente. Ci sono atteggiamenti che possono avere un perchè e che andrebbero compresi.

Renato Ciccone



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