Nello scorso numero di trucioli.it, Carlo Gambetta, ex sindaco Dc per tre legislature, collaboratore di lunga data di questo blog, lamentava ancora una volta un certo ‘clima di omertà’ e di ‘silenzio’ (non siamo in terra di mafia), di paura che aleggia col malessere, i mugugni dei concittadini, in particolare operatori commerciali. Martedì sera il ‘fattaccio’, ma con uno spaccato tutto da raccontare e interpretare. Intanto si è svolto, verso la mezzanotte, con gente sulla passeggiata a mare e nel centro storico. Un incidente stradale causato dal sindaco di Noli che, alla guida dell’auto, scendeva dalla strada di Voze e nell’immettersi sull’Aurelia, all’altezza del distributore di benzina, ha investito un motociclista che aveva appena lasciato il posto di lavoro (Balu’ burger & beer) di Corso Italia, di fianco al bar Torino.
Non è chiaro se il sinistro abbia avuto testimoni diretti, ovvero chi ha assistito o visto con i suoi occhi e presi a verbale dalla pattuglia di carabinieri subito intervenuta. Tutte da raccontare, invece, le sequenze immediatamente successive allo scontro. Le nostre fonti, più di una, riferiscono che il sindaco Pino Niccoli, appena sceso dall’auto si sia premurato di accertare le condizioni del motociclista, si sia scusato all’arrivo della pattuglia della Stazione di Noli e non avrebbe avuto difficoltà ad assumersi la colpa. “...c’è l’assicurazione….sono dispiaciuto…non mi sono accorto”. Nel frattempo qualcuno telefonava al ‘118’. E’ sopraggiunta l’ambulanza che ha trasferito il cuoco al pronto soccorso del San Paolo (non è dato a sapere perchè Savona e non il Santa Corona come da prassi). Marco, il motociclista, sulla cinquantina, è apparso in discrete condizioni, spavento a parte, ferite lievi e nessuna seria preoccupazione. La prognosi è di 10 giorni di guarigione (assenza dal lavoro), 4 punti di sutura alla mano, moto-mezzo gravemente danneggiato.
L’evento ha pure vissuto momenti insoliti e curiosi per un sinistro stradale. Con alcuni cittadini, turisti presumibilmente, giovani e meno giovani, che forse ignorando chi fosse l’autista dell’automezzo investitore hanno subito “invocato” al ‘palloncino, palloncino’, rivolti alla pattuglia della Benemerita che nel frattempo procedeva all’identificazione, parrebbe, di chi aveva richiesto l’intervento del ‘118’, chiedeva conto ed allontanava chi voleva intromettersi, sostenendo che era doveroso sottoporre all’alcol test l’anziano (il sindaco) che sarebbe apparso, agli astanti, visibilmente ‘alticcio’.
Tra le prime persone accorse Luca Vottero, datore di lavoro del motociclista ferito. Quando l’esercente è sopraggiunto c’era già la Croce Bianca, i carabinieri invitavano il conducente dell’auto investitrice a liberare la strada. E sarebbe nato un ‘bisticcio’, botta e risposta, tra lo stesso Vottero che consigliava ‘alcol test’ e i componenti la pattuglia che avrebbero accennato di fare a lui il test. A Vottero sono stati chiesti i documenti non proprio con toni garbati e nonostante si fosse subito qualificato come datore di lavoro dell’investito, va da se che l’infortunio prevede la ‘copertura’ da e per il posto di lavoro stesso. Da qui l’interessamento e la preoccupazione di Vottero, abbastanza impressionato del trattamento ricevuto da chi indossa una divisa e rappresenta lo Stato.
Non solo, è successo che chi vedeva ed ascoltava, a sua volta, dava inizio ad un martellante slogan: “palloncino, palloncino…”. E un giovane rivolto al sindaco rincarava: “….dia il buon esempio, alcol test, alcol test‘, rivolto anche ai carabinieri. Terzo incomodo, un’anziana: “Vergogna, vergogna…”. Al sindaco: “ Lei si deve vergognare…. vergognare “.
Non devono essere stati momenti di relax per il primo cittadino che appariva alterato e turbato. Causa incidente stradale che non arreca certo sollievo nei primi momenti, o si trattava delle conseguenze di una cena dove si era alzato il gomito? E per quale ragione la pattuglia non avrebbe provveduto né ad immediati rilievi, né in presenza di un ferito, trasportato in ospedale con l’ambulanza, a sottoporre il conducente (ci ripetiamo, Niccoli si era assunto la piena responsabilità) alla prova del test, se non altro per dissipare ogni dubbio, interrogativo. E’ verissimo, chi rappresenta la legge non riceve ordini dal ‘popolo vociante‘, dagli astanti; deve solo rispettare i crismi della legalità, le procedure abituali in casi analoghi, uguali per tutti i cittadini. E possibilmente procedere al palloncino anche quando un automobilista o motociclista provochi un incidente senza coinvolgere terzi.
Il dr. Pino Niccoli, medico di famiglia in pensione, potrà magari dimostrare che non era affatto in preda ai fumi da alcool; dimostrare che dove ha cenato o si è intrattenuto, forse ha usato il criterio non proprio dell’astemio, ma di chi consuma con moderazione gli alcolici tenendo conto che da lì a poco si sarebbe messo alla guida di un automezzo; sostenere che il sinistro è accaduto per una casualità, una umana distrazione e zero concausa da guidatore tifoso di Bacco. E poi, dopo che sono trascorse molte ore dal fatto, chi potrà dimostrare il contrario? Resta l’interrogativo – mistero sulle scelte della pattuglia, sapendo che si trovavano di fronte al sindaco di Noli che comunque non era neppure nell’esercizio delle sue funzioni, nell’ambito delle quali non sono ammesse violazioni di legge. Semmai esibire l’etica pubblica, il buon esempio.
A quanto si dice il comandante la stazione, maresciallo Federico Ferrari, la mattina dopo si è intrattenuto, per oltre un’ora, a colloquio con l’esercente Luca Vottero, assieme ad un vigile urbano in divisa. Una visita con scuse o per ascoltare una campana, rendersi conto dell’accaduto e delle sequenze? La fretta della pattuglia era motivata dal fatto che sarebbero dovuti accorrere a Savona per un’urgenza? forse una rapina. Smentito dall’essercente, invece, l’indiscrezione di un incontro chiarificatore con il sindaco Niccoli.
Un ultima, chiamiamola pure piccolissima, riflessione. L’accaduto si trasformato nel ‘passaparola’ di Noli. L’hai saputa l’ultima…? Eppure nessuna traccia nei ‘commenti’ Facebook, principale organo ‘culturale’ da Bel Paese. Forse si è fatto ricorso a chat? Mentre l’anziano ‘comandante’ Carlo Gambetta, papà e nonno, si indigna, si scandalizza (forse uno dei pochi, una minoranza) di non aver letto neanche una notiziola nell’informatissimo Ivg.it (Il Vostro Giornale), autorevole organo di informazione popolare della provincia. Qualcuno avrebbe anche telefonato, ma a chi interessa un mini ferito di strada? A Gambetta? Chi potrebbe gioire di ‘disgrazie altrui’? specie se è un politico.
Non andiamo fuori dal seminato, basterebbe ricordare che Niccoli è sindaco per la terza volta e per una manciata di voti, con il pieno sostegno, dichiarato, sottoscritto e grazie a Gambetta e amici. Certamente l’ex sindaco non fa sconti, non è uso girarsi dall’altra parte, zittire, non stravede per quei giovani che se ne infischiano di ciò che accade e del loro futuro, non va a braccetto con quella maggioranza silenziosa che tace e subisce per convenienza o paura.
Eppure passerà presto, nel dimenticatoio, anche quella ‘nuttata’. L’Italietta fa proseliti anche a Noli. (l.c.)