Berlino, 9 luglio 2006: all’Olimpyastadion si gioca la finale del 18º campionato mondiale di calcio, disputato tra Italia e Francia. I tifosi allo stadio, ma anche nelle piazze delle principali città italiane dove la partita è seguita a distanza, mostravano il loro sostegno alla nazionale italiana saltando al ritmo tribale di «chi non salta è un francese…».La partita, conclusa con un pareggio, è vinta ai rigori dall’Italia che si aggiudica così il titolo mondiale: sciolta la tensione, il canto di guerra dei tifosi italiani divenne una innocua canzonatura per i rivali d’oltralpe e un inno di trionfo per la nazionale azzurra.
Lo slogan è un classico della tifoseria italiana dove «chi non salta» è di volta in volta bianconero, rossonero, nerazzurro, e così via a seconda dei colori della squadra avversaria o ancora veronese, barese o della città cui, saltando, si dichiara di non appartenere: in pratica è una litote in cui si manifesta il sostegno alla propria squadra prendendo le distanze dall’altra. L’espressione «chi non salta», forse anche per la sua versatilità (si adatta a qualunque avversario) e la sua e la sua politically correctness, ha conquistato stampa e televisione ed è entrata nell’uso comune anche al di fuori dell’ambito calcistico….
Nella politica, ad esempio: come quando, nel 2007, l’allora presidente del consiglio (e del Milan) Silvio Berlusconi pronunciò la frase «Chi non salta comunista è» ad un comizio cui fece da contraltare nel 2008 il «chi non salta Berlusconi è» del cantante Morgan durante una diretta televisiva che, nonostante le polemiche per la violazione della par condicio che precedeva le elezioni politiche del 13-14 aprile, divenne immediatamente uno slogan di piazza e un brano punk rock…del gruppo veneto “Peter Punk”. I giovani militanti della Lega Nord dal canto loro se ne uscirono con uno sconcertante «chi non salta è Garibaldi» mentre ad un raduno giovanile lo scorso maggio il vescovo di Agrigento si lasciò prendere da un po’ di sana tifoseria proponendo alla folla «chi non salta mafioso è», guadagnandosi il plauso mediatico..
Un conoscente nolese, un giorno, dopo aver letto un mio “pezzo” su Trucioli, candidamente mi disse: “Se tratti di politica a Noli, nei tuoi pezzi, nessuno ti legge, ammesso che te lo lascino scrivere. Parla di tutto fuorché di Politica [Partitica], questa è solo una prerogativa di Noli e tu di Noli non sei”. Anticamente si definiva “Ostracismo” ora «chi non salta di Noli è», meglio ancora, «chi non salta matto è».
Come molti leggono, “Manicomio, oggi giorno, è scritto fuori e non dentro”; infatti i “matti” sono, ormai, tutti liberi e fuori. Cosa c’entra con Noli ? È presto detto: basta leggere la risposta alla interpellanza presenta dal gruppo consiliare “Semplicemente Noli” del 17/11/2017, protocollo del comune di Noli n. 15243 ad oggetto: “nuovo sistema di raccolta R.S.U; inserita all’Albo Pretorio, all’inizio del mese di Luglio, a tempo ampiamente scaduto. DELIBERA Pubblicazione n.: 482/2018 [vedi….] dal: 02/07/2018 al: 17/07/2018.
ABITANTI ARRABBIATI 03 luglio 2018 da il SECOLO XIX – Rifiuti abbandonati, proteste da Savona a Noli: «Situazione intollerabile» a cura di Claudio Vimercati. Raccolta dei rifiuti, cassonetti che traboccano e vere e proprie discariche di spazzatura di ogni genere. Non migliora la situazione a Savona. Emblematica la scena che si presentava questa mattina in valletta San Lorenzo il vicolo che collega via Piave a via delle Trincee, dietro all’oratorio. Sacchetti di immondizia, un materasso, scatole, indumenti di tutti i tipi. E i commenti e le critiche si sprecavano. «Bisognerebbe scattare una foto e mandarla al Comune» diceva una donna. E un uomo: «E poi rincarano la Tari. Bisognerebbe non pagarla per un anno». E un altro ancora: «Una vergogna, uno schifo». Poi scatta una foto con il telefonino. Protestano anche i residenti: «Non svuotano i cassonetti dei rifiuti organici da giorni. E la puzza è insopportabile».
Proteste per la raccolta differenziata anche Noli. «Una vera vergogna!! – scrive una lettrice a La Stampa – Bidoni posizionati davanti a abitazioni con il sole che picchia dalla mattina alla sera!!!! Puzza!!! E i bidoni non sono mai stati lavati!!! Un vero disastro!!!!». E allega la foto .
L’articolo compare anche su: Articolo Pubblicato il 03/07/2018 – Ultima modifica il 03/07/2018 alle ore 11:47 – Proteste degli abitanti: «Situazione intollerabile» Ma quello che fa più arrabbiare gli utenti, del servizio sono le esternalità del Consigliere Repetto, il quale fa presente che non è corretto iniziare a pagare dal mese di giugno 2016 per un servizio che andrà in vigore verso il mese di marzo 2018, e l’esternalità del Consigliere Fiorito che risponde “l’investimento va ammortizzato in più anni, per cui si è deciso di iniziare prima per coprire i costi delle acquisizioni iniziali.”
Vero o non vero ! A Voze c’è chi sostiene di aver pagato già 400 €, per il servizio presente e regresso.
Alesben B.