Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Albissola, io anziano cronista in tribunale con Dante Tiglio. Scrisse uno straordinario curriculum: antifascista, partigiano in Valle Arroscia, universitario, inviato al confino e…


Dedicata a Franco Dante Tiglio la serata dell’Associazione ‘La Fornace’, venerdì 20 luglio, ore 21, per celebrare i 40 anni dalla realizzazione del Muro raku. Si svolgerà nella piazzetta che ospita la grande opera collettiva, nel centro storico di Albissola Marina. Trucioli.it irrompe nel ricordo di Tiglio, nella storia di lunga vita con il curriculum  che scrisse con la macchina da scrivere, oggi da antiquario, alla scrivania della cancelleria del tribunale penale quando si trovava a Santa Chiara. Non sono molti quanti possono testimoniare gli anni più intensi del poliedrico Savonese, deceduto a 98 anni la settimana scorsa, cittadino onorario di Albissola. Tra i testimoni dei tempi ci siamo anche noi,  vecchi cronisti da telescrivente, ‘Fuori sacco’, stenografi, dimafoni, computer. Con il ‘cancelliere’ al penale (Tiglio) un incontro giornaliero, ogni settimana, mese, anno. Nei processi importanti (per tutti lo scandalo dei Prefabbricati del Friuli, con personaggi nazionali alla sbarra, il processo Teardo e C.) o da Corte d’assise, sedeva nello scranno solitamente riservato alle segretarie o segretari d’udienza. Centinaia, migliaia di fascicoli trattati, di casi scottanti, il rapporto quotidiano con giudici e avvocati. La sua grande passione, l’hobby della vita, li illustra nel scritto conservato alle stregua di cimelo e che, per la prima volta, pubblichiamo destinato all’archivio universale di internet.

Dante Tiglio a destra della foto con i carabinieri durante un processo con numerosi detenuti per rapina e aula affollata (foto archivio trucioli.it)
Dante Tiglio, a sinistra, durante un processo in Corte d’assise (presidente Guido Gatti, giudice a latere Gennaro Avolio e giuria popolare) con imputati di omicidio (foto archivio trucioli.it)

 

Dante Tiglio, cancelliere del tribunale penale di Savona, in una foto di fine anni ’70. Il ricordo dei giudici di allora: Tartufo, Guido Gatti, Avolio, Becchino, Meloni, Ferro, Frascarelli, Fiumanò, Giorgi; i Pm: Boccia, Stipo, Petrella, Michele Russo, Maffeo, Picozzi, Landolfi

Franco Dante Tiglio, notissimo critico d’arte, morto nei giorni scorsi all’età di 97 anni, fu, assieme a un gruppo di artisti albisolesi, l’artefice di quella iniziativa: in una notte, nell’estate di quarant’anni fa, furono dipinte e poi cotte con l’antica tecnica giapponese ‘raku’ – che permette la cottura delle ceramiche in mezz’ora -, 1200 mattonelle di terracotta grezze, che vennero messe a disposizione di 77 artisti (tra cui  Giorgio Moiso, Danièle Sulewic, Luigi Caldanzano, Ansgar Elde, Milena Milani, Emanuele Luzzati, Esa Mazzotti) e di quanti, tra la gente di Albissola, volevano collaborare nella realizzazione dell’opera. Le mattonelle vennero poi fissate al muro (dove si possono ammirare ancora oggi), senza un ordine: una a fianco all’altra, formano un pannello di 32 metri quadrati.

Quando all’Associazione ‘La Fornace’ venne l’idea di dedicare una serata al Muro raku, la presidente, Enrica Noceto, si rivolse per primo proprio a Tiglio, che si era detto entusiasta del progetto e aveva promesso almeno un suo scritto in ricordo di quella memorabile nottata. Scelta da qualche mese la data di venerdì 20 luglio, che coincide con la ‘Notte bianca e blu’ della Albisole, ora la celebrazione sotto il Muro – la piazzetta è stata teatro, ancora nei giorni scorsi, di varie iniziative organizzate dalla Fornace – si trasformerà in un doveroso omaggio al critico d’arte. (

UN BRANO SCRITTO DA FULVIO SGUERSO ( Ha lavorato all’ipsia da vinci Savona, studiato Pedagogia presso magistero Torino, frequentato Istitutoto Magistrale De Amicis – Cuneo )

 

…..Al di là del suo valore specificamente pittorico, quest’opera rappresenta un vero e proprio documento storico in quanto, come ha scritto in catalogo Maria Scarfì (”Atmosfere albisolesi”) –  autrice, insieme al marito Pino Cirone, di vari filmati su quel Mondo incantato  negli anni Cinquanta e Sessanta – “Fissa i momenti di un’epoca unica…Attorno a quella tavola, Virio pose una parte di tutti i grandi artisti che gravitavano su Albisola” in quegli anni (quasi) felici. Una parte, scrive giustamente Maria Scarfì; non vi figura, ad esempio e stranamente, un grande pittore come Mario Gambetta, né a quel convivio ideale sono stati invitati artisti di valore e certamente degni di essere ricordati come l’estroso e coltissimo Antonio Sabatelli, il  pittore e ceramista genovese Aurelio Caminati, il geniale “bohèmien” e situazionista Ansgar Elde, allievo e collaboratore di Jorn; il grande ceramista italoargentino Carlos Carlè; il maestro Carlo Giusto, inesausto ricercatore e sperimentatore di nuovi linguaggi; il  grande pittore di ascendenza surrealista ma soprattutto affascinato dalla figura umana, Daniel Bec, presente ad Albisola negli anni Sessanta; né artisti più giovani come Giorgio Bonelli, prematuramente e tragicamente scomparso, o Gianni Celano Giannici, che aveva il suo piccolo atelier proprio a Pozzo Garitta, o la cilena nonché parigina Irene Dominguez…Ma non potevano certo comparire in quell’artistico  banchetto, tutte le personalità che hanno fatto di Albisola, dopo la Firenze rinascimentale, un’altra “piccola Atene”, secondo la definizione della scrittrice e pittrice  Milena Milani.  Tra i convitati di Virio non vediamo ritratti solo pittori, ceramisti e scultori, ma anche poeti (Adriano Grande, Camillo Sbarbaro, Angelo Barile, Enzo Fabiani, Salvatore Quasimodo), scrittori (Carlo Manzoni, Milena Milani) e critici d’arte (Mario De Micheli, Garibaldo Marussi). Forse meritavano  di essere tra i convitati anche la critica d’arte savonese Nalda Mura, scomparsa novantaduenne  nel 2013,  e il critico Dante Tiglio, tra i pochi testimoni ancora viventi di quella mitica stagione; ma sarebbe stato necessario dipingere un altro Cenacolo, e non è escluso che, se non fosse mancato il tempo, Virio lo avrebbe dipinto.

Fulvio Sguerso

GLI ARTICOLI APPARSI SU IL SECOLO XIX – SAVONA – LA STAMPA – SAVONA


Avatar

Trucioli

Torna in alto