Da alcuni mesi la polizia municipale di Loano mette a segno operazioni contro lo spaccio e i ‘cavallini’ della droga, gli autori di furterelli, del commercio abusivo e incalliti mendicanti. Operazioni di ‘pulizia’, repressione e controllo nelle zone più a rischio, dalla stazione, ai giardini, alla periferia. Arresti e denunce, sequestri, con la trasparenza dei comunicati stampa del comandante dr. Soro, dell’assessore dr.ssa Rocca. Forse è sfuggito agli stessi media locali. Non si è più letto di un arresto, di un’operazione (se non il classico pattuglione) dell’Arma di Loano. Che pure è ospitata in una caserma da un miliardo e mezzo di lire e un organico, seppure sofferente, con sottufficiali e graduati che non sono né improvvisati, né sprovveduti o scansafatiche. Cosa accade ? Mentre sulla strade più frequentate della città, in particolare il percorso cruciale dell’Aurelia, si assiste all’impunità diffusa? E con l’estate la situazione si aggrava. Leggi anche il vice sindaco, Luca Lettieri, ha firmato la convenzione con il Tribunale di Savona (giudice Fiorenza Giorgi) per indagati, imputati e condannati, ammessi allo sconto di pena e lavori socialmente utili nel Comune.
Si è messo in atto finalmente un giro di vite per sosta selvaggia imperante, soprattutto negli spazi più frequentati e maltrattati dove dovrebbero sostare i pullman di linea in transito, tra Savona, Finale e Andora, ogni 20 minuti ? O invece qui regna pressoché indisturbata e impunita la diseducazione ad occupare uno spazio riservato ai bus ? Con ripercussioni a catena, blocchi, pericoli. Da cosa scaturisce tanto disinteresse da parte della polizia locale, delle pattuglie che passano davanti alle auto in sosta vietata, osservano, e tirano dritte ? Hanno ricevuto ordini superiori e non ne hanno mai ricevuto ? A Loano, ma non solo, è difficile imbattersi nel sindaco, negli assessori (periodo elettorale escluso) che camminano a piedi per la città, non nei tragitti ‘comandati’, ma per rendersi conto della realtà. Ebbene è incredibile immaginare non si siano resi conto della situazione critica sull’Aurelia, con migliaia di veicoli, camion, motoveicoli, ciclisti, pullman di linea e di turisti. Un quarto d’ora e più per attraversare la città. Si fa prima in bicicletta o a piedi. Con il susseguirsi di strisce pedonali, l’attraversamento di una popolosa città divisa in due e che ha per epicentro la zona a mare. Dove ogni attenzione di chi è deputato alle legalità, all’ordine, al rispetto del codice della strada, dovrebbe essere una priorità. Invece regna il caos, terra di nessuno, tenuto conto che ognuno fa come ritiene e crede, confidando non solo nella mancanza di prevenzione, ma pure di repressione che finisce per favore il disordine di massa. Sotto gli occhi di adulti e piccini, pensionati ed alunni delle scuole dove si fa ad insegnare l’educazione stradale.
Verrebbe voglia di dire, dove vivete e chi credete di rappresentare, il popolo menefreghista ?
L’Aurelia già problematica di per se, già aggravata nei giorni di mercato settimanale, del mercatino di frutta e verdura, una chiesa parrochiale (via dei Gazzi), il traffico che arriva da Boissano e da Verzi, il volume che si impenna negli week end turistici, negli intasamenti dell’Autofiori, nella carenza grave di un’Aurelia bis che Loano aveva previsto e poi messo nel cassetto perchè le aree interessate rendevano anche in termini elettorali ai signori esperti di consenso nelle urne. O forse solo totale miopia in un contesto sociale e culturale avulso dal bene superiore, attratto dall’effimero esteriore. Loano che per essere una città a misura d’uomo non deve far miracoli, deve sopportare e convivere con i suoi limiti, però lo spettacolo di un’Aurelia in balia di chi non rispetta l’educazione civica stradale non va taciuto. E poco importa se il ‘nobile’ Ivg se ne infischi, abbia interesse a gareggiare per il retribuito (mille euro al mese) ufficio stampa del Comune e se siano in costante ascesa gli affezionati lettori. E se agli stessi, cronisti inclusi, gliene infischi di occuparsi della ‘terra’ dove ognuno pare faccia quello che vuole. A discapito anche di chi fa il proprio dovere.
Abbiamo decine e decine di immagini che testimoniano, ma al di là di esse, la realtà è allarmante, inconfutabile. Ci è capitato di imbattersi in autoambulanze con sirena, imbottigliate, bloccate, con minuti preziosi che corrono. Già, a rallentare, ci pensano i dossi. L’abbiamo già scritto, non auguriamo a chi li ha benedetti ed approvati di trovarsi alle prese, personalmente e con i congiunti, con un’urgenza, la corsa alla salvezza verso l’ospedale, i secondi contati. E sull’Aurelia, in certi periodi, da ponente ogni cinque minuti si ode il sibilo della sirena dell’emergenza o dell’automedica.
In Italia ci vuole il morto, il dramma per scuotere la giustizia, le coscienze, per correre ai ripari. Proprio di recente è salito alla ribalta il caso di Genova, via Capraia, dove un’autoambulanza è rimasta bloccata per due minuti, da auto in sosta e dal traffico paralizzato nelle due direzioni. Chi doveva essere soccorso è morto, primo titolo al telegiornale Rai della Liguria, titoloni, polemiche. Ebbene ci è capitato la stessa scena di osservarla sull’Aurelia, nell’attraversamento di Loano, non c’è scappato il morto e dunque chissenefrega. Taciamo, ignoriamo, facciamo finta di niente. Dall’educazione stradale alla diseducazione di massa. (L.C.)
ECCO L’AURELIA A LOANO CON UNA ELOQUENTE CARRELLATA
DI ISTANTANEE NELLE DUE AREE DI SOSTA DEI BUS DIO LINEA: PIAZZA VALLERGA E EX BAR HAITI
LOANO OPERAZIONE DEI VIGILI PERIFERIE SICURE