Il giornalista Daniele La Corte (scrittore e studioso della Resistenza nel Ponente Ligure e Piemonte) ha intervistato, a Imperia Tv, per la rubrica settimanale L’Irriverente, Gianluigi Usai, storico savonese, impegnato da anni nell’approfondire tematiche sui personaggi della Resistenza ed il loro ruolo. Argomento trattato: l’aeroporto di Vesime. Usai mette in rilievo l’attività dei partigiani e dell’intelligence inglese sul territorio ligure – piemontese. L’intervista svela che un non meglio identificato capo partigiano (Usai tace il nome, tra suspense e mistero), famoso nel Savonese e nel Basso Piemonte, nel gennaio del 1945, avrebbe presentato domanda per far parte della polizia repubblichina. Usai ha scoperto documenti all’archivio di Stato di Savona ? Faldoni sfuggiti ai più nella città dove partigiani ‘rossi’ e ‘bianchi’ sono ancora divisi ? Dimenticando che fu presidente nazionale anche l’on. Manfredo Manfredi, imperiese di Pieve di Teco, democristiano dalla testa ai piedi.
C’è pure da chiedersi quale veste e fede politica caratterizzi il ‘ricercatore’, ‘cacciatore di verità’, Gianluigi Usai. Ma soprattutto è in grado di dimostrare quanto asserisce di sapere o di aver letto ? Al di là del contenuto della trasmissione, resta l’interrogativo chi possa essere il ‘big’ ( del FVL ?) che forse nell’ambito di un ‘doppio gioco’ (chi non ricorda le polemiche che accompagnarono il ruolo di Salimbene, albenganese infiltrato ) abbia chiesto di entrare nella Guardia Nazionale Repubblicana.
Da Wikipedia si può leggere: La Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) fu una forza armata (poi ridotta Arma) istituita in Italia dal governo fascista repubblicano l’8 dicembre 1943 «con compiti di polizia interna e militare». Essa nacque per volere di Renato Ricci (ex-presidente dell’Opera Nazionale Balilla poi convertita nella Gioventù Italiana del Littorio).
La GNR era destinata teoricamente ai compiti propri dei Reali Carabinieri (ordine pubblico e controllo del territorio) e della Milizia (nelle sue varie specialità), ma in realtà prese parte soprattutto alla lotta repressiva contro le forze partigiane della Resistenza italiana, partecipando a rastrellamenti e devastazioni accanto alle formazioni tedesche. Alcuni suoi reparti furono utilizzati, sotto comando tedesco, al fronte contro gli Alleati. Svolse anche un ruolo di ordine pubblico contro il banditismo che era diffuso nei territori occupati dell’Italia centrale e settentrionale. Durante le operazioni di repressione contro i reparti partigiani fu protagonista di rappresaglie contro la popolazione civile, tra i quali l’eccidio di Montemaggio, quello di Scalvaia e quello di Maiano Lavacchio, oltre a cooperare con le forze armate tedesche in molteplici casi, come nella strage di Vallucciole e Stia[
Il misterioso ‘personaggio savonese’, con ruoli apicali nella Resistenza, perché non sarebbe stato ‘accettato’ nella polizia fascista? Cosa accadde ? Finì poi per entrare nelle Flac (contraerea) ? E per quale ragione un partigiano di ‘fede indiscussa’ come Paolo Emilio Taviani l’avrebbe considerato il suo ‘pupillo’ nel Savonese e della Resistenza ? Siamo certi di ‘carta canta’, della scoperta inedita di dossier che consultati (?) svelerebbero una ‘verità bomba’ per Savona. Non è chiaro fin dove si sia spinto La Corte o cosa non sia invece riuscito a farsi dire, oppure sia in attesa (e alla ricerca) di prove inconfutabili ? Va da se che il giornalista abbia, tra le sue credenziali, anche il segreto professionale.
Vedi l’intervista a Gianluigi Usai su Imperia Tv…..