Chissà cosa avrebbe scritto nonno Seppone nelle cronache cittadine del Secolo XIX di cui era corrispondente tra gli anni ’50 e ’70 ? Il nipote Nicola, con vena giornalistica, collaboratore di Ivg , attento, tenace, battagliero consigliere comunale di opposizione (capogruppo ‘100 % Pietra’), ha presentato una mozione che di politichese non ha nulla. E una chiara e precisa testimonianza, informazione rivolta ai cittadini- contribuenti che pagano un servizio all’Ata (disastrata società a capitale pubblico, con sede a Savona, presidente l’avv. Alessandro Garassini, ex presidente della Provincia Dc, chiamato nel disperato tentativo di risollevare le sorti dell’azienda, scongiurando il fallimento). Un carrozzone cresciuto dalla malapolitica ? Le dimissioni del direttore Pesce, peraltro già dimissionato per novembre 2018, con tanto di causa di fronte al giudice del Lavoro e richiesta danni, è conferma del gran caos. Leggi anche: Il comunicato stampa sull’esito del Consiglio Comunale di Pietra del 2 maggio scorso, circa il punto “Bollettazione straordinaria di Ponente Acque” della Lista Civica dei Pietresi.
Perchè ? La fotografia del consigliere Seppone descrive alcuni aspetti che pare molto difficile smentire: le immagini ‘cantano’. Raccontano che in primis il servizio di Nettezza Urbana non tiene conto del maggiore o minore afflusso turistico. Ovvero per l’Ata, a quanto pare, non c’è differenza. E’ come se un paziente grave fosse curato come un ammalato lieve. La maggiore area di crisi si concentra nel centro storico, quello che è il ‘salotto buono’ della città commerciale e turistica. La zona di pregio si direbbe e solitamente la più frequentata ed affollata. Eppure le lacune rilevate Nicola Seppone nella sua mozione, risalgono ormai a qualche anno, non sono insomma né una novità, né un’emergenza del 2018. Si parla del 2013, del contratto in scadenza nel 2019 e che non verrebbe fatto rispettare, nonostante le raccomandate, le diffide. E vista la situazione dell’Ata verrebbe da invocare quel vecchio adagio: che può fare la giunta Valeriani ? E’ come lavare la testa all’asino ? In realtà non è ammissibile per un città normale, tanto più turistica, il ‘tirare a campare’, anche perchè, scrive Seppone, sono stati comprati 60 gettacarte e 10 getta sigarette (spesa quasi 32 mila €, pari a 500 euro a pezzo), ma sono un numero insufficiente e peggio ancora scarsamente capienti. E qui bisognerebbe fare un ‘elogio (le tiratine d’orecchia non servono, come lo sciampo agli incapaci o imprevidenti) a chi ha proposto e deciso di scegliere quel tipo di contenitore. Seppone invoca il ‘danno di immagine’. Certo, qui siamo di fronte pure ad un insulto alla ‘civiltà’. Si può offrire, come cartolina civile, la sporcizia nell’Anno del Signore 2018 ?
LISTA CIVICA DEI PIETRESI
Comunicato sull’esito del Consiglio Comunale di Pietra Ligure del 2 Maggio 2018, circa il punto “Bollettazione straordinaria di Ponente Acque”
In una sala Consiliare gremita come poche volte si è visto, il Sindaco Dario Valeriani e la sua maggioranza hanno perso, per loro volontà, l’occasione di dimostrare di essere dalla parte dei loro concittadini pietresi: tra i cittadini di Pietra Ligure e “Ponente Acque”, hanno scelto chiaramente di voler tutelare “Ponente Acque”. In una mozione che non diceva una sola parola “contro” il Sindaco, proprio per far in modo che fosse la più condivisibile possibile, il Sindaco ha fatto approvare un documento che appoggia in tutto e per tutto le posizioni di “Ponente Acque”, che sono, sostanzialmente, le stesse, peraltro, già annunciate direttamente dalla stessa società in questi giorni.
Noi avevamo chiesto che il Consiglio Comunale votasse per chiedere la sospensione e l’annullamento della bollettazione in corso, tutta basata su dati “stimati”, presunti sulla base dei consumi passati, che hanno portato all’emissione di bollette con importi talora mostruosi. Lo abbiamo proposto anche forti del fatto che, per propria regola, “Ponente Acque” avrebbe dovuto effettuare, dai propri addetti, due letture all’anno (che nella maggior parte dei casi, non ha fatto) e, in caso di impossibilità di accedere ai contatori per la lettura, avrebbe dovuto lasciare una cartolina sulla quale l’utente avrebbe potuto comunicare la propria “autolettura”.
Solo nel caso che l’utente non l’avesse fatto, “Ponente Acque” avrebbe potuto inviare bollette su dati solo “stimati”. Ma tutto questo non è avvenuto! “Ponente Acque” ha inviato una bolletta che risale indietro fino a metà 2016, per la stragrande parte solo “stimata”. Visto che questa maxibolletta riguarda periodi del passato, del 2016 e del 2017, visti gli errori, gli importi spropositati, le proteste, il malessere generale della gente, che problema poteva esserci a sospenderla ed annullarla per tutti e, quindi, a riemetterla, in un secondo tempo, ma sulla base di dati “veri”, rilevati perché “letti”, non solo “stimati” o “presunti”? Che problema c’era a perdere ancora un mese, visto che la bolletta tratta i consumi di un anno e mezzo fa? Non ci sarebbe stato un indubbio “guadagno” in termini di “trasparenza”, di “consapevolezza”, di “equità, di “giustizia”? Una decisione del genere non avrebbe contribuito a rasserenare gli animi e rendere i cittadini consapevoli dei loro obblighi?
Tuttavia, Sindaco e maggioranza hanno deciso di approvare soltanto la “sospensione” delle bollette che vengano segnalate come “abnormi” dagli stessi utenti, i quali, quindi, dovranno continuare a recarsi a fare le file per accedere agli uffici di “Ponente Acque”: si istituzionalizza il sistema delle lunghe code della gente di fronte agli uffici di “Ponente Acque” per cercare di far valere le proprie ragioni!
Proprio quello che voleva “Ponente Acque”!
Questo è il risultato della decisione assurda, iniqua ed impopolare del Sindaco attuale di Pietra Ligure e dei suoi seguaci. Il Sindaco non si preoccupa di tutelare e difendere i cittadini pietresi, ma si preoccupa che “Ponente Acque” non abbia problemi ad attuare i suoi progetti di “incasso rapido” e si faccia come dice e vuole lei! Questa è l’amara realtà. Questo è il Sindaco che amministra Pietra Ligure e ne rappresenta i cittadini!
É certo che con questo atteggiamento, dimostrato di fronte a tutti nel Consiglio Comunale, si è palesato quanto “distante” sia questo Sindaco dai problemi della sua città e dei suoi cittadini; inoltre, si è creata una “frattura” tra la “Ponente Acque” e la maggioranza dei cittadini, vessati, di Pietra Ligure. Frattura che non potrà non avere conseguenze, in futuro, nei confronti di questa società formata da Comuni la quale, anziché aver dimostrato di rappresentare quello che si confidava che fosse, cioè una “garanzia”, affinché l’acqua “pubblica” voluta dal referendum fosse e rimanesse accessibile a tutti in condizione di equità, ha dimostrato di essere “rapace” e “matrigna” verso i cittadini pietresi.
Pietra Ligure, 3 Maggio 2018, Mario Carrara