I residenti a Mendatica, negli ultimi nove anni, sono diminuiti di circa il 20%; da 231 nel 2009 agli attuali 182. Nello stesso lasso di tempo le attività commerciali e turistiche pare siano passate da 9 a 5. Io sono convinto che il diritto di critica si acquisisca solo dopo aver suggerito alternative e sopra tutto aver collaborato al miglioramento di quanto si intende criticare. Ovvero, “la più piccola delle azioni è sempre meglio della più nobile delle intenzioni”. Credo pure di aver compiuto almeno una piccola azione a favore di Mendatica, e sono anche orgoglioso d’esser ligure “il popolo indomito che osò ribellarsi all’antico impero romano” quindi spero che Mendatica e Monesi possano sopravvivere alla rianimazione.Si, ma a due condizioni: che le cure siano adeguate e tempestive; che il paziente collabori. La prima condizione non è stata perseguita; non è solo la mia opinione, ma è innegabile che dopo sedici mesi dalla frana, (320 giorni lavorativi) si sentano ripetere sempre gli stessi annunci senza che nel frattempo sia stata posata una sola prima pietra allo scopo di evitare il totale isolamento e la inagibilità di tutti i fabbricati indistintamente. Il chilometro di deviazione, a monte dell’abitato di Monesi di Mendatica, per ricollegare la s.p.100, non è ancora stato appaltato.
La chiusura dell’unico bar-pizzeria a Mendatica è una conseguenza, prevedibile e prevista, a giugno 2017 (Trucioli n°129 del 8.6.’17 “Monesi, dopo il diluvio le somme urgenze…”) e a un anno e mezzo di isolamento totale di Monesi cosa ci si poteva aspettare? La collaborazione del paziente è stata elusa da chi avrebbe dovuto rappresentarlo e difenderlo fingendo che il malato grave non fosse tale. Un atteggiamento paradossale da parte di chi si prodiga a minimizzare le gravi responsabilità degli amministratori pubblici con sviolinate che possono essere
utili solo a chi spera di ottenere benefici personali, ma inutili alla bisogna, anzi, dannose.
Ciò che è rimasto del carattere indomito dei liguri, pare voglia ripetere la farsa che vide, nel 1912, l’orchestra del Titanic suonare per oltre un’ora e mezzo dopo la collisione. Un simile atteggiamento ha nulla a che fare con l’ottimismo; molto con la presunzione e la demenza. Occorre ricordare che non risulta che la Regione Liguria abbia ancora ottenuto, dal governo, per Monesi, la Dichiarazione di Calamità Naturale; inoltre l’assessore regionale Giacomo Giampedrone non ha ancora sciolto la prognosi e, per tanto, il paziente è ancora in pericolo di vita malgrado i numerosi Annunci in Corso. Lascio giudicare ai lettori disinibiti se in questa vicenda vi siano soggetti “superficiali” e chi loro siano.
Rinaldo Sartore
Nota di redazione – Nella popolazione residente sono compresi cittadini abitualmente abitanti in Riviera, con seconda casa a Mendatica e frazioni. Si aggiunga che Mendatica è tra i paesi virtuosi dell’entroterra dove i residenti non pagano addizionale Irpef comunale, solo Andora lungo la fascia costiera ligure ha scelto l’esenzione. Tra i residenti sono inclusi chi è ospite di residenze per anziani. Per la corretta informazione dei lettori Rinaldo Sartore è stato tra i primi ‘foresti’ a comprare un ‘ tecciu’ a Monesi dove ora solo quattro mendaighini possiedono ancora immobili nel borgo che fu dimora estiva di pastori e ‘carbunin’, di transumanza. E negli anni d’oro – Monesi turistica- con la presenza di un albergo ristorante. Sartore al quale va dato atto di un costante impegno per promuovere, con iniziative, Monesi e la sua storia, a cominciare dall’Associazione Monesi Borgo Antico. Non è frequente, sulle montagne liguri, trovare persone che testimoniano con il loro operato l’importanza di non essere ‘dimenticati’. Sono utili anche utili le ‘sviolinate’, può essere preso a prestito quel detto ‘parlatene bene o male purché ne parliate’. Sartore appartiene a quella coscienza critica che dovrebbe animare la società. I giullari, per tutte le stagioni, sono di ben altra specie.