Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona, notizie ‘riservate’da palazzo Sisto
il giornalista Bosco lascia l’ufficio stampa


“Non so da dove arrivi la notizia, mi sembra una ricostruzione piuttosto fantasiosa. L’unica cosa vera è che ho presentato le dimissioni, come avevo già preannunciato, all’Amministrazione comunale, in totale concordia e serenità. Darne una lettura ‘politica’ non ha senso, poiché tutto il resto non corrisponde a verità: che io ricordi, mai in vita mia ho sbattuto porte, né avuto liti furibonde (forse alle scuole medie, con mia mamma). Futura destinazione? Scrivono che andrò a Roma e menzionano amici di lunga data come Francesco Bruzzone, Paolo Ripamonti e Sara Foscolo. Finora, l’unica destinazione certa è Miami dove sono diretto nei prossimi giorni. Poi si vedrà.” Cristiano Bosco, origini loanesi, giornalista serio e colto, ha risposto all’interrogativo di trucioli sulla sua sorte; citando Miami, la sua “seconda casa” dove ama rifugiarsi di tanto in tanto. Dopo che era stata descritta una brusca rottura con la sindachessa di Savona, Ilaria Caprioglio.

Volti felici e sorridenti, il giornalista Bosco con Sara Foscolo neo eletta al parlamento (foto Silvio Fasano).

E’ stato l’informatissimo e glorioso sito di Uomini Liberi (fratello di trucioli savonesi) a dare l’annuncio. Eccolo conciso: Cristiano Bosco se ne va sbattendo la porta. Dimissioni dell’addetto stampa Cristiano Bosco; pare ci sia stata una lite furibonda con il Sindaco Caprioglio. Come avevamo scritto qualche giorno fa, andrà a Roma. Con Ripamonti o Bruzzone? “.

Non è un mistero che il più informato e quotato ‘scrittore’ rimasto a Uomini Liberi e Trucioli Savonesi sia l’ex sindacalista- compagno Bruno Spagnoletti, una vita spesa nella Cgil quando a Savona regnavano il Pci, la cooperativa portuale, la Federazione comunista (fino a 43 impiegati), le cooperative rosse. E il solo a voler ‘leggere’, indagare negli affari e nei conti milionari del Pci savonese (con tanti libretti al portatore nelle banche) era stato il procuratore della Repubblica di allora, Renato Acquarone. Un galantuomo, molto preparato, finito prima nel tritatutto dello stesso Pci, poi nelle faide con colleghi magistrati. Le carte di quelle vicende, unite alle inchieste sul Depuratore consortile (costato una sacco di miliardi), su “appalti e gestione calore’ del Comune e di edifici scolastici, sul Nuovo Palazzo di Giustizia, hanno rivelato molte ‘verità scomode’, politicamente, compresa una contabilità nera. Anche se la conclusione giudiziaria finale ha visto assoluzioni piene o in qualche caso insufficienza di prove, quando ancora esisteva e qualche prescrizione. Ma neppure il tanto discusso e sbandierato libro di Bruno Lugaro (Il fallimento perfetto) ha avuto strascichi e conseguenze. Chi doveva querelare e tutelarsi ha desistito dopo velate minacce di querele e richieste danni. Infine tutto dimenticato o quasi. Savona, tuttavia, ha almeno voltato pagina con la saggia e sana alternanza che prima non conosceva. I risultati, se ci sono, si vedranno prima o poi.

Anche se ad ascoltare l’avvocato ‘anziano’ Luciano Chiarenza, ex presidente della Camera Penale e candidato non eletto di CasaPound, a comandare la città resistono, “quattro o cinque famiglie”,  pare non abbia fatto nomi all’intervistatore politologo del Secolo XIX, Mario De Fazio, ma se l’abbia chiesto, non lo sappiamo. Pare che, tra queste famiglie, qualcuno abbia venduto casa a magistrati, come aveva riportato un isolato Dario Freccero ‘promosso’ dalla redazione di Savona a Genova. Tutti zitti.

Ecco Bruno Spagnoletti, a Palazzo Sisto, ha un’informatrice pesante, importante ? La moglie o compagna di vita, è stata chiamata in quota Lega al capezzale delle macerie lasciate dalle due giunte del sindaco commercialista Berruti. Si tratta del dr.ssa Maria Zunato già funzionaria comunale, ora in meritata pensione (Sviluppo economico e Attività produttive, Industria, Artigianato, Commercio, Energia, Politiche attive del Lavoro, Demanio, Azioni per il risparmio energetico, Progetti per l’Innovazione). Del resto, ammesso che sia lei l’uccellino, non è un segreto d’ufficio. Non possiamo credere che Uomini Liberi abbia inventato l’accaduto di sana piante, per fare un dispetto a chi ? La credibilità di Spagnoletti nessuno osa metterla in discussione, basti pensare ai 5 – 6 mila lettori che lo seguono ogni settimana nelle sue analisi da politologo o ricostruzioni storiche. Un infortunio giornalistico ? Certo è che la chiara smentita del giornalista Bosco ed ammissione delle dimissioni non dovrebbero lasciare dubbi. Eventuali bugie avrebbero le gambe corte.

Per la giunta Caprioglio, il cui potere e forza appare più che consolidato con i ‘passaggi’ di consiglieri nel suo gruppo, con una ottima visibilità grazie anche all’ufficio stampa del Comune, al suo presenzialismo, la sostituzione – surroga più importante, oltre all’ufficio stampa, sarà quella di Paolo Ripamonti, accorso da Laigueglia- Alassio (agenzia immobiliare), con residenza a Garlenda, per dar man forte al primo governo di centro destra della storia di Savona, dopo la parentesi del sindaco galantuomo Gervasio. Forse  il primo ‘fratello massone’ nella città dove i maestri venerabili e le logge hanno sempre esercitato un discreto potere. Anche se a volte in lotta, come documentò l’inchiesta degli anni ’80 con il ciclone Teardo. Poi alcune logge furono sciolte, a Savona e provincia, altre ricostituite. Sta di fatto che la presenza dei ‘liberi muratori’ all’Asl, ospedale San Paolo (con un venerabile), in alcune realtà professionali, imprenditoriali, e commerciali (ente porto incluso) continua ad avere un peso. Purtroppo almeno nella sanità rimane più di un dubbio sul conflitto di interessi. Sappiamo, ad esempio, che alcune scelte che furono fatte ai danni del Santa Corona, con il depotenziamento di reparti e primari, hanno avuto il risultato di ‘favorire’ primari e reparti del San Paolo. Pure il S. Corona ha i suoi ‘fratellini’, il suo ‘venerabile’ e teatro di altre lotte. A cominciare dalle conseguenze e dai benefici di certe liste d’attesa. E’ arrivata la Lega che di ‘fratellanza’ se ne intende, da La Spezia a Ventimiglia e una rappresentanza nel nuovo parlamento.

Ripamonti aveva la delega alle Politiche della sicurezza, Polizia urbana, Politiche agricole e della pesca, Azioni per lo Sviluppo Locale e Partecipato, Edifici scolastici, Azioni per l’Agenda Digitale. Si era distinto soprattutto nella lotta al commercio abusivo, ai questuanti e mendicanti che continuano a presenziare in molte zone della città anche centrali. Ripamonti che aveva dato ordini precisi al comando di polizia urbana e che aveva dichiarato guerra a ‘sosta selvaggia’, in doppia fila, facendo persino scendere in campo, la prima volta nella storia della città, il nucleo radiomobile della Compagnia dei carabinieri, con centinaia di multe. Prevenzione e dissuasione. Con quali risultati si vedrà. Ora può consolarsi, come ‘vicino di casa’ a Garlenda ha il concittadino Cristiano Bosco sempre sorvegliato da una mamma attenta e premurosa. Con un cuore imbattibile. Uomini Liberi l’ha dimenticato, ma Bosco faceva il lavoro che ai tempi Berrutiani erano affidati ad un team di collaboratori assunti ad hoc. Con Bosco il Comune di Savona ha risparmiato parecchi quattrini. Diamone almeno atto.

 


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