C’eravamo sbagliati ? Quando l’autorevole sindaco, Ennio Fazio, al gazebo della Lega, alla vigilia delle elezioni politiche, aveva annunciato che il centrodestra avrebbe scelto il prof. Nicolangelo D’Acunto, personalità nel mondo dell’Universita italiana, fama internazionale, forse non sapeva o non immaginava che dietro le quinte si muoveva un broker finanziario assai introdotto nel centro destra: Rodolfo Quilici che attraverso Ivg.it (il giornale on line che ha fatto ‘vincere le elezioni all’on Franco Vazio e al centro sinistra ?) ha potuto annunciare la sua candidatura alla guida di Ceriale e in quota centro destra. D’Acunto addio ? Come l’avevano sconsigliato parenti e amici: “Lascia perdere, non buttarti nella mischia con la tua caratura, Ceriale non ti merita e rischi di perdere”. Chi invece si presenta fiducioso è proprio Quilici. Perche? Ha già ottenuto l’imprimatur dai vertici provinciali e regionali ?Ecco le sue parole a Ivg.it: “Ho in mano (non ha detto in tasca ndr) una lista di professionisti, commercianti, operatori turistici ed agricoltori che hanno chiesto di poter contribuire con il proprio apporto e la propria professionalità all’amministrazione del paese. La mia candidatura ha dato entusiasmo a tante persone che erano sfiduciate (di Fazio e C. ? ndr) e che in precedenza non sono mai scese in campo. Oggi queste persone hanno trovato slancio con obiettivi di cambiamento e rinnovamento”.
Neanche una parolina sui risultati o meno delle passate esperienze della giunta di centro destra capeggiata da Fazio e Marinella Fasano, Maineri, nessun cenno al ruolo della ‘candidata rosa’ che ha sbattuto la porta e si è dimessa alla vigilia elettorale. Lady Marinella che non ha ritenuto utile rispondere alle domande, forse irriverenti, formulate per iscritto da trucioli e dal suo vecchio cronista che in oltre mezzo secolo di attività di provincia qualcosina ha imparato a conoscere della vita pubblica cerialese. Scuola di buona educazione con almeno un: “no grazie non intendo parlare con trucioli.it, rispondo solo ai giornalisti non prezzolati e seri, indipendenti”. Si è ripetuto del resto quanto era accaduto, nei mesi scorsi, con l’ing. Alessandri, assessore schivo e silenzioso, a proposito della nuova passeggiata che risulta vistosamente ‘macchiata’ di nero. Volevamo sapere quali erano le garanzie del ‘fine lavori’ che aveva ricevuto il Comune che ha pagato l’opera con i soldi dei contribuenti. La buona creanza ha insegnato ad Alessandri a non rispondere ? Ignorare ? Non ci perdiamo d’animo. I nostri finanziatori che pagano lautamente il blog, consentono di tirare avanti ed essere ‘ìrriverenti’ quando è il caso. Per ora, da Ceriale, mai ricevuto una smentita e men che meno una querela. Siamo solo fortunati.
La novità ultima, di cui tutti o quasi parlano, è che la buona stella ha fatto sbocciare la candidatura a futuro sindaco del dr. Quilici. Da consulente finanziario, non possiamo credere che la ‘rosa di aspiranti’ che ha in mano sia quella di clienti investitori. Trucioli aveva suggerito, anche per Ceriale, una lista unica, sul modello positivo, nei risultati, di Laigueglia col sindaco Maglione. Uniti e coesi nell’emergenza, pur senza rinunciare alle singole opinioni politiche e partitiche. Ceriale che si trova ad affrontare l’emergenza economica e sociale. Senza più un albergo degno di questo nome ( e i due rimasti, piccolini, meritano la medaglia d’oro per la resistenza ). Un centro storico che non riesce a risollevarsi, mentre in ogni città turistica ‘il budello’ è diventato il salotto buono: vedi Alassio, Loano, Pietra Ligure, Finale, Varazze, persino Vado, Celle; idem ad Albenga con un fiorire di locali, di aperture, di vita. Ceriale che deve dire grazie alla famiglia Murialdo per la presenza estiva delle Caravelle (oltre un’ottantina di posti di lavoro), il Mercatò (70 dipendenti) e Lidl (23) con un progetto di ampliamento, lontani dalla zona centrale e dal lungomare.
Una Ceriale unita, coesa, con una lista ‘di salute’ pubblica all’insegna della meritocrazia e dei risultati raggiunti nelle professioni, nei mestieri, con altruismo e spirito di servizio come accadeva per le cariche ricoperte dagli avi. Quando il primo cittadino era anche il primo galantuomo e gentiluomo del paese. Rispettato da tutti e al quale tutti si rivolgevano.
E’ successo a Borghetto S. Spirito (fanalino di coda in tutti gli indicatori economici del ponente ligure) dove ci siamo sbagliati, da poveri illusi. Il nuovo centro destra, modello Giovanni Toti, quello che propone a Berlusconi un partito unico tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, vuole avere la supremazia totale in caso di vittoria. Inizialmente aveva intavolato trattative, poi lasciava agli alleati le briciole. A loro volta questi ultimi, con la presenza di un ex leghista illuso (Villa), si sono frantumati in due liste. Quella del dr. Giancarlo Maritano aspirante sindaco e benestante (‘io tifo Macron’). Si consideravano ‘fortunati’ per la presenza in lista di medici di famiglia e farmacista; gli altri credevano di attirare la sinistra illuminata ed i voti grillini. Delusione piena, lo schieramento vittorioso ha incoronato Giancarlo Canepa personaggio sconosciuto fino alla vigilia. Con la forza della fratellanza massonica che pure può contare su una buona rete di sostenitori fidati. E sono stati bravissimi a presidiare i seggi, vecchia usanza dei Vaccarezza vincenti Loano.
Sta di fatto che trucioli.it indovina i risultati elettorali (vedi la nostra rassegna stampa), ma non ci azzecca mai nel sostenere il motto ‘l’unione fa la forza‘, divisi si perde. Ciò che resta dei partiti e dei loro uomini più in alto (quelli degli stipendi più o meno d’oro, visto quanto guadagna la maggioranza dei cittadini dipendenti, ed il reddito di molte attività commerciali ed artigianali, agricole, le pensioni da fame) lottano perchè sulle ‘divisioni del popolo‘ o popolino, ci campano. Lo possiamo testimoniare e documentare. Ma la gente comune, è risaputo, legge poco – siamo penultimi dopo la Grecia – , si informano male; la libera informazione non condizionata dalla pubblicità e dal potere economico -partitico, è una rarità del Bel Paese. Giornali fotocopia, con un unico editore. Berlusca con quattro reti Tv e 16 milioni di telespettatori. Informazione locale che preferisce fare da notaio, pubblica comunicati di questo o quel gruppo, senza masi approfondire, senza mettere a confronto dichiarazioni di ieri e di oggi, senza disturbare più di tanto i manovratori felici e contenti della ‘buona stampa’ ossequiosa e attenta ai suoi bilanci, meglio se amica e distratta, poco curiosa di conoscere a fondo e far sapere. I giornalisti d’inchiesta si sono estinti in questa Liguria ponentina.
E il crescente distacco dei cittadini ? I partiti ormai alla disfatta ? Un paese largamente sfiduciato che diserta le urne al 38 % ? La diffusa incompetenza nei ruoli che ricoprono molti esponenti che governano città, province, regioni ? Queste ultime diventate a loro volta assai voraci e capaci di sperperi, clientele. L’incapacità di selezionare la classe dirigente. Il diffuso sentimento che sia meglio essere governati da un ‘uomo forte’. Il male italiano di aver persino creato un’economia che ruota attorno all’accoglienza dei migranti attraverso le cooperative, rosse e bianche, alcune meritevoli, altre fini troppo faccendiere e bilanci milionari. E proprio sul tema migranti la Lega ( al motto ‘prima gli italiani‘) ha vinto le elezioni superando i ‘moderati’ e cattolici di Forza Italia. E in barba alle raccomandazioni di papa Francesco verso i bisognosi del terzo mondo, l’impegno dei vescovi e dei parroci, della Caritas, di Comunione e Liberazione.
A Ceriale il nuovo ‘messia’ (ben venga !) nelle sue prime dichiarazioni non elenca i problemi grandi e piccoli del paese, il decoro, la legalità, l’evasione fiscale, parla soprattutto della sua visione generale. Dice che la “mia squadra è giovane, innovativa, capace di risolvere i problemi che da troppo tempo penalizzano la città e che hanno reso famoso il paese per i problemi urbanistici ed ambientali”. Il futuro di Quilici ? ” Ceriale diventerà un paese turistico di ottimo livello della nostra bella Riviera”.
Ivg.it non chiede se nel ‘bello‘ inserisce la muraglia di palazzoni, brutti e goffi, vuoti 300 giorni all’anno, che caratterizzano il fronte mare di gran parte della costa ligure e che l’edilizia selvaggia è la prima fonte della generale dequalificazione turistica. Avevamo un turismo di qualità, in qualche caso d’élite, oggi siamo alla massa. Avevamo una stagione di lavoro, in Riviera, che iniziava a Pasqua e finiva a ottobre, oggi ci sono luglio e agosto, week end affollati, code chilometri sull’Autofiori, Aurelia percorribile a passo di lumaca. Gli hotel hanno il primato nazionale della fuga di albergatori, delle dismissioni e trasformazioni in alloggi. Solo il ponente (Savona e Imperia) in 30 anni ha perso il 70 per cento delle strutture alberghiere che assicuravano preziosi posti di lavoro ed un indotto per le attività commerciali. E il turismo alberghiero in montagna è addirittura sparito, andate a Bardineto se non ci credete. La lista è lunga. In compenso leggiamo da 20 anni che c’è un progetto per un quattro stelle li, un cinque stelle là. Fumo negli occhi direbbe il democristiano Casini: “Io preferisco quelli che prima fanno e poi danno l’annuncio”.
Cosa propone il ‘futuro sindaco’ di Ceriale che certamente conosce il territorio come le sue tasche ? “E’ mia ferma intenzione risolvere tutte le problematiche del paese e di chi ci vive con una sinergica collaborazione interna al Comune e con gli uffici della Regione per realizzare progetti e migliorare il turismo, l’entroterra, le campagne”. Più di così cosa possono volere gli elettori cerialesi ? Dovrebbero baciare dove passa il loro concittadino ricco di idee ed entusiasmo.
E si devono mettere il cuore in pace, accettare la sconfitta, i vari Luigi Romano, Luigi Giordano, in buona compagnia di Maineri. Giordano, in verità, è l’unico che in questi anni, dai banchi della minoranza consiliare, si è visto girare come una trottola da un angolo all’altro di Ceriale, frequentare assiduamente gli uffici comunali, mantenere un buon rapporto con i dirigenti e gli impiegati, quasi tutti, qualcuno escluso; fare interrogazioni ed interventi, comunicati stampa. Giordano che, a suo modo, è sempre stato un libro aperto nella collaborazione con il ‘vecchio cronista’ di provincia, ex peagnolo o peagnin, cresciuto con i ‘ragazzi’ degli anni ’40 e ’50, quando le strade non erano asfaltate, si giocava con le biglie, il mezzo più comune era la bicicletta. A Ceriale il campeggio della Pineta era l’attrazione per migliaia di vacanzieri tedeschi, con le prime auto della Volkswagen che giungevano in Riviera. Quando il centro storico era tutto un fiorire di negozi e il Bar Napoleon, con il mitico ‘Baffo’, era la meta preferita per birra e vino a fiumi. I camping lavoravano a pieno regime. Erano le stagioni dei primi latin lover cerialesi. La rabbia delle ragazze del posto che si sentivano trascurate.
Ma qual è la priorità di Quilici finanziere dei risparmi ? Sempre dall’autorevole Ivg apprendiamo “Tutelare e sviluppare l’anima verde di Ceriale. Le campagne e le attività agricole a queste connesse”. Si mettano il cuore in pace i palazzinari, porte sbarrate. E finalmente c’è qualcuno che rimedierà alle centinaia di appezzamenti di terreno fertile incolti ed abbandonati. I talebani verdi siano felici, spalanchino il loro cuore. Cosa che non ha saputo fare l’agricoltore- floricoltore Ennio Fazio, ora sarà realizzabile ? Prepariamoci alla svolta, alla resurrezione di Ceriale, con la vigile presenza di cronisti valorosi. Noi, umili blogger e con una mezza dozzina di lettori, non daremo fastidio, ci allineeremo alla saggezza dei saggi, dei condottieri esperti in vista di un traguardo sudato, difficile, ma alla fin fine radioso. Per ora ci accontentiamo di preoccuparci del piccolo decoro urbano, delle piccole cose, di curare un semplice ‘biglietto da visita’ di Ceriale. Le ‘cartoline’ che si possono ammirare a ridosso della piazza principale, della chiesa parrocchiale, del Municipio, della ‘città vecchia’.
Luciano Corrado