Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ceriale e Pietra Ligure, funzionari nel mirino. La Fasano: mi hanno boicottato. Carrara: perché i nostri dirigenti sono un lusso e le scuse di Luciano al parroco monsignore


Marinella Fasano si è dimessa sbattendo la porta, non solo. Le cronache dei media e social, in particolare l’informatissimo e temibile Ivg, alle prese con una salutare pioggia di pubblicità elettorale che darà agli inserzionisti più che una soddisfazione (soldi ben spesi per il bene della comunità e dei bilanci dell’editore Matteo Rainisio, raggiante); ebbene queste cronache hanno taciuto che la Fasano ha scritto, nella lettera di dimissioni, parole dure contro uffici e funzionari comunali che l’avrebbero spesso ostacolata. Mentre a Pietra vanno in scena persino le pubbliche scuse del presidente del consiglio comunale a un parroco monsignore che non le manda a dire quando è tirato per la talare: tra i pochi rimasti ad indossarla nella diocesi degli ex tradizionalisti del vescovo emerito Mario Oliveri. Un disguido da lettera – raccomandata ‘rifiutata’ chiamava in causa il sacerdote, senza che ne avesse colpe. Severa anche la reprimenda del capogruppo di opposizione Mario Carrara: “I dirigenti ? E’ un lusso che non ci possiamo permettere, quanto guadagnano loro si potrebbe suddividere tra i dipendenti”.

L’assessore Marinella Fasano all’inaugurazione del monumento Ai Nonni

Del caso Ceriale, con Marinella Fasano la più attiva e popolare durante i due mandati da sindaco di Ennio Fazio, abbiamo scritto più volte,  attribuendo tra i motivi  delle dimissioni la collocazione di spettacoli viaggianti nell’area campo da gioco di basket (lei favorevole) attigua alla pineta di levante. Notizia che è stata ripresa dalla Stampa, con Giò Barbera. Non disponendo dei potenti mezzi informativi di Ivg, eravamo convinti che la causa di dimissioni si limitasse – e non è poco comunque- al fatto che la lady di ferro non fosse stata prescelta a candidato sindaco. Del resto non era ricorsa a giochini, l’aveva detto più volte in modo esplicito. Nel momento in cui usciva dalla rosa dei papabili il vice sindaco Maineri (che ha addirittura traslocato, da candidato vincente, nella lista civica di centro sinistra di Luigi Romano, ex vice sindaco di Piero Revetria) e l’assessore- ‘silenzio’ Alessandri, toccasse a lei essere proposta a primo cittadino in rosa della storia di Ceriale.

Invece Fazio, presumibilmente con il consenso del leader e capo indiscusso nel savonese Angelo Vaccarezza, pare non abbia avuto remore. Il candidato ideale per il futuro centro destra, per il buon governo di Ceriale, capace di gestire e portare avanti la sua eredita, è il prof. D’Acunto che trucioli, come abbiamo  scritto, ha scoperto essere non solo un docente universitario, una personalità conosciuta ed apprezzata, nel suo campo, in Europa e nel mondo. Non avrà, è vero, una grossa conoscenza del territorio, né della macchina amministrativa (è stato consigliere comunale negli anni ’90, con alcuni sbilanciamenti a sinistra e poi a destra); la sua caratura e cultura possono rappresentare un tesoro per Ceriale. Dovrà sacrificarsi, dedicare più tempo al Comune rispetto all’insegnamento nell’Università, nelle conferenze all’estero; insomma, è pur sempre un cerialese, figlio di emigrati siciliani, di talenti non comuni. Sul suo nome, nonostante siano stati tenuti in disparte i militanti di Forza Italia e i pochi leghisti di Ceriale (candidano l’ing. Milani e della quale abbiamo scritto), c’è stato l’avallo del gruppo dominante in Regione, ovvero Toti – Rixi, Fratelli d’Italia. Coalizione finora vincente in tutte le competizioni comunali che si sono tenute in Liguria.

Perdere Marinella Fasano non sarà certo indolore, l’unico dispetto che potrebbe giocare è mettersi in gioco con una lista concorrente, con l’obiettivo di ritagliarsi almeno il ruolo di vice sindaco. Sarebbe, come avevamo annunciato, la terza lista,  candidato sindaco Quilici, consulente finanziario, a sua volta pendolare. Non sappiamo al momento se si tratta di un congiunto del dr. Quilici oculista e che sarebbe risultato, a suo tempo, affiliato ad una loggia massonica della zona. Estraneo, utile dirlo, alle inchieste che la magistratura aveva esteso a tutte le logge, eravamo negli anni ’80. Spesso accade che la fratellanza si tramanda di padre in figlio, di nonno in nipote, per l’obbedienza di Piazza del Gesù è prevista anche l’adesione delle donne in logge separate, altre volte miste. Se così fosse il candidato Quilici potrebbe contare quantomeno sulla non belligeranza di quelle forze che hanno spesso ruoli ramificati.

Ad ascoltare ‘radio municipio’, a Ceriale, pare ci siano rimasti male almeno un paio di funzionari, uomo e donna, o forse tre. Non immaginavano che le lagnanze e motivazioni delle dimissioni finissero per coinvolgere i vertici della macchina burocratica comunale e nero su bianco.  “Non lo meritiamo e non corrisponde a verità “, commentano. Del resto sarebbe utile, non per alimentare polemiche, che la Fasano facesse nomi e cognomi (se non l’ha fatti al sindaco), indicando date, fatti, circostanze, visto che i dipendenti sono pagati dai cittadini e devono rispondere del loro operato. Sarebbe un gesto di coerenza, evitando di fare di ogni erba un fascio.

Mons Ennio Bezzone parroco di San Nicolò a Pietra Ligure

LA SEDUTA CONSILIARE DI PIETRA LIGURE seguendo la cronaca di Ivg.it. Il presidente del Consiglio comunale, Antonio Luciano, ha commentato la lettera di Monsignor Ennio Bezzone (parroco di San Nicolò) e indirizzata all’amministrazione comunale. Lettera che avrebbe dovuto essere letta in Consiglio, ma che fino all’ultimo è stata ignorata, rimasta nel cassetto.
Al centro della missiva, la vicenda legata alla mozione intitolata “Degrado dell’ex parco Lux”, presentata nel Consiglio comunale dell’11 dicembre scorso dal consigliere di opposizione Nicola Seppone che lamentava lo stato di incuria dell’area, chiedendo che fosse ripristinata la situazione all’interno del parchetto a pochi passi da Palazzo Golli. A rispondere, per l’amministrazione, fu proprio Antonio Luciano che ha la delega ai parchi pubblici: “Dal 2014 abbiamo già iniziato a sollecitare la proprietà con ordinanze, lettere e raccomandate – commentò allora Lucianoci è ritornata anche indietro un raccomandata, con avviso di giacenza, perché la parrocchia non si è premurata di ritirare la raccomandata e quindi vuol dire che abbiamo una parrocchia che non risponde alle lettere del Comune”.
Presa di posizione che non è passata inosservata, soprattutto a don Ennio Bezzone che in risposta al presidente del Consiglio, ricordava: “L’ex parco Lux non è di proprietà della parrocchia ma delle Ferrovie. Le accuse che mi vengono rivolte, quindi, sono ingiuste”.

Il sacerdote che secondo alcuni non è molto socievole, ma la rettitudine e la determinazione non gli mancano, infastidito e dispiaciuto, ha risposto con una lettera all’amministrazione comunale, chiedendo ne fosse data lettura nella prima seduta utile. E così è stato. Nella parte finale del Consiglio comunale, la missiva è stata letta: “Sono rimasto mortificato da questa situazione che è stata
gestita in modo davvero superficiale – scrive don Ennio Bezzone –, a me non interessano scuse di cui non so che farmene, per quel che mi riguarda tutto finisce qui. Desidero però che il rispetto che do alla vostra amministrazione mi sia restituito nel linguaggio e nei modi di fare”.
Ha spiegato, a sua volta, il presidente Luciano: “Questo disguido è nato perché hanno mandato una raccomandata, che non è stata ritirata, e non hanno avvisato il consigliere delegato di preoccuparsi di contattare il parroco, questa è la dimostrazione della superficialità: io mi scuso
con Monsignor Ennio ma questa è stata una  grave mancanza degli uffici”. Nonostante “l’invito” del parroco, tuttavia, le scuse di Luciano sono arrivate solo al termine della lettura della comunicazione effettuata dal sindaco Dario Valeriani:Io mi scuso con don Ennio, è la dimostrazione di come gli uffici mettano a conoscenza gli amministratori degli atti che gli arrivano” ha ribadito il presidente del Consiglio comunale pietrese. “Una frecciatina – scrive Ivg nel darne notizia – neanche tanto velata e indirizzata ad alcuni dipendenti degli uffici comunali.”.
Anche il consigliere di minoranza Mario Carrara, parlando della mozione che aveva oggetto il pino caduto lo scorso dicembre in via della Cornice, non ha risparmiato pesanti critiche ai dipendenti comunali: “Gli uffici hanno dimostrato
leggerezza, noncuranza e riconfermo tutto quello che ho detto nel Consiglio precedente –  ha affermato Carrara nel suo intervento – per cui questo Comune non ha bisogno dei dirigenti, sono un lusso che non si può permettere, e quello che guadagnano i dirigenti deve essere redistribuito ai dipendenti”.


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