Una gang specializzata in furti a chiese (hanno già rubato una pesante statua antica della Madonna) da ora la caccia a mobili antichi in ville ed alloggi di prestigio. Nelle ultime settimane per ben due volte sono penetrati nottetempo nella seconda casa di un facoltoso panettiere di Pieve di Teco, nel mirino un mobile antico e di valore. Dopo il primo colpo andato a vuoto il commerciante aveva preso utili precauzioni. E’ andato a segno invece un furto di antichità nella seconda casa di un geometra sanremese.
Le indagini per far luce sul clamoroso furto al Santuario della Madonna, in frazione Ottano, sono al palo, sono stati coinvolti anche gli uomini dell’Arma specializzati in furti di opere d’arte. Per ora nessuna traccia e nessun sospetto reale verso quale organizzazione sia all’opera nell’intero entroterra dove ha già messo a segno colpi – come quello nella cassaforte del parroco di Pontedassio – che custodiva tesori della parrocchia per un valore di oltre 150 mila euro.
A Pornassio l’ultima impresa ladresca è stata scoperta qualche giorno dopo il furto della statua, ma si ipotizza che possa essere avvenuto addirittura nella stessa notte, il che fa supporre ad opera di banda organizzata, che prepara con cura le sue azioni.
A Case Rosse, una delle frazioni, il mobile d’epoca Luigi XV (?) è stato rubato in una casa da tempo non abitata di proprietà del Geom. Pierluigi Rosso, persona conosciuta residente in Sanremo, famiglia di un certo prestigio. Nella stessa notte è stato tentato il furto in una abitazione accanto a quella di Rosso, abitata saltuariamente nei periodi estivi dal proprietario Giorgio Pignone, affermato e laborioso panettiere a Pieve di Teco, il suo pane raggiunge anche la Riviera ed i supermercati della costa. L’oggetto del furto era un pesantissimo tavolo in legno massiccio di grandi dimensioni in parte smontato dai malfattori, ma lasciato sul posto per difficoltà logistiche o perchè disturbati. Una volta scoperto il furto il Pignone ha provveduto a trasferire il mobile in altro luogo.
In paese si dice che qualche giorno dopo la casa Pignone sia stata rivisitata dai ladri forse decisi a portare a termine il colpo, mai più immaginando che il proprietario era corso ai ripari.
Dopo che si è diffusa la notizia della razzia alla Madonna della Chiazza, si saputo anche che qualche anno fa era stata manomessa e sfigurata una statua della Madonna che si trovava nella chiesa di Ponti di Pornassio. Insomma gli energumeni ubriachi che hanno scaraventato a terra, decapitato, il Bambino Gesù di un presepe nella piazza di Mendatica, avevano avuto altri imitatori, giovani ubriachi viene spontaneo pensare che forse sono della zona e con pessime abitudini. Ad esempio anche quella di guidare in preda ai fumi dell’alcol ed al fatto che in zona i controlli notturni (?) finiscono per incentivare l’illegalità.