56 anni di attività, tra le più ‘longeve’ di Borghetto S. Spirito, certamente la più conosciuta ed apprezzata, affidabile, due generazioni. Papà Marino Oddone che si è ‘arreso per sempre’ nel 1992 ed ha lasciato l’arduo timone al figlio Giuseppe. E ora i giorni della svolta. L’edificio principale dell’attività commerciale lascia il posto a box auto. Una decina e udite, udite, già tutti venduti. La bandiera Oddone però non viene ammainata, l’attività prosegue nell’altro stabile, esposizione ridotta, resta la grande scelta di mobili per giardini, terrazzi, spiaggia. Il motivo della riduzione di spazio: troppe spese e la crisi non è ancora finita. Leggi anche: quando il sindaco Vacca annunciava il tunnel tra Borghetto e Ceriale. Dopo tanti anni è diventato il ‘tunnel dei sospiri’. Ma oggi in Regione c’è la giunta dei suoi amici, non ci sono più scuse, se ci credeva. Non è mai troppo tardi, dalle parole ai fatti dicono le persone serie.
Borghetto che nonostante tutto ha visto negli ultimi mesi diversi cantieri edili in attività. Ha visto finalmente recuperare l’ex hotel Majestic (già Royal) sulla piazza principale. 29 camere, salone da pranzo, cambio di gestioni e proprietà, fino al fallimento e vendita all’asta. Ora sono alloggi, ma con un curiosa sorte del piano nobile, piano terra che solitamente fa gola alle attività commerciali e agli uffici. A Borghetto soprattutto agenzie immobiliari. Ebbene è stato consentito, risparmiando sugli oneri, che al piano strada fossero realizzati box per auto. A quanto pare tirano più degli alloggi. La conferma arriva da Giuseppe Marino: “Non avevo neppure iniziato i lavori che quando la voce si è diffusa le autorimesse, dieci, sono andate a ruba, meglio così”. E il motivo della dismissione di una parte dell’area espositiva ? Ancora Marino: “Inutile nasconderlo, abbiamo avuto tempi migliori, è pur sempre una sfida, occorre restare sul mercato con serietà ed impegno. Sono 26 anni che mando avanti l’azienda dopo la morte di papà. Non è cambiato nulla, ho solo ridotto le spese e lo spazio che pure non manca”. Il futuro ? “Finchè resisto preferisco essere ottimista, non ho figli, la mia passione è sempre stata il calcio ed il lavoro, la serietà con i fornitori e con i clienti, senza pretendere di strafare”.
QUANDO GINO BARTALI SI FERMAVA A SALUTARE MARINO ODDONE (A SINISTRA NELLA FOTO, NEL GRUPPO C’E’ LA MOGLIE E LA FIGLIA VIVENTE)
Pubblichiamo un articolo di 12 anni fa sulla Oddone story
MARINO NEO PRESIDENTE PROMETTE:
ALTA CLASSIFICA E GESTIONE PULITA
Borghetto Santo Spirito – Tornano i Marino sulla scena calcistica del ponente savonese. Torna una famiglia di imprenditori che hanno al loro attivo 46 anni di serietà commerciale e trasparenza, di successi. Il primo fu Marino Oddone , personaggio assai popolare che prima della morte ha lasciato il timone dell’azienda al figlio Giuseppe.
Papà Marino è stato il fondatore della prima fabbrica artigianale di ombrelloni e sdraio da spiaggia sorta nel ponente ligure e con sede a Borghetto S. Spirito. Nel ’75 e nel ’78 è stato presidente del Borghetto, ma anche della Loanesi. Un uomo di cuore venuto dalla gavetta, un piemontese tenace che aveva iniziato a lavorare giovanissimo facendo il rigattiere.
Ora il figlio Giuseppe, 50 anni, ha accettato la presidenza di una società che può vantare una pagella invidiabile, ma soprattutto coerente con il motto “sport come scuola di vita per i giovani” e “calcio pulito”.
Gli ottimi voti si possono riassumere in pochi concetti. La società sorta nel 1968 non ha debiti, è caratterizzata da una gestione severa ed oculata. C’è un’ottima collaborazione con il Comune. I giocatori non percepiscono stipendi o premi partita. La prima squadra, composta da 24 ragazzi, disputa il campionato di seconda categoria, mentre il settore giovanile può contare su 140 giovani dagli 8 ai 15 anni.
Giuseppe Marino, sollecitato dagli amici ed estimatori, appare entusiasta della sua scelta che non ha secondi fini. L’azienda “Marino Oddone” non ha insomma bisogno del calcio per farsi promozione. Non è interessata ad attività speculative legate al mercato immobiliare che ha caratterizzato e caratterizza alcune presidenze di squadre calcistiche. In qualche caso anche con clamorosi strascichi giudiziari o di bilancio. Fotografia già vista proprio nella nostra provincia.
“Ho accettato – spiega Giuseppe Marino – perchè voglio bene a Borghetto, ho sempre avuto l’hobby del calcio. Ho chiesto ed ottenuto che la conduzione della società avvenga all’insegna della trasparenza e della sana gestione amministrativa. Ho chiarito da subito la somma massima annuale che sono disposto a sborsare di tasca mia (si parla di 10 mila euro n.d.r.), ho subito detto no a tutte le richieste di chi si è venuto ad offrire chiedendo 500-600 euro al mese per giocare in prima squadra. Ho subito detto no ad alcune persone provenienti da altre località che si erano dette interessate a collaborare a certe condizioni. Ho detto a tutti gli amici che gravitano attorno alla società borghettina che l’obiettivo è giocare per divertirsi, far divertire, creare e consolidare un circolo educativo nel mondo dei nostri giovani, delle famiglie”.
Del resto il neo presidente prende in mano una società che arriva dalla terza categoria e pur senza strafare ha l’obiettivo-traguardo della prima categoria. Ha raggiunto un grado organizzativo, soprattutto nel settore giovanile, da far invidia grazie anche all’organizzazione di tornei assai riusciti.
Giuseppe Marino ha preso il posto del presidente uscente Giampiero Zunino, artigiano edile. Il neo presidente è affiancato dal vice, Piero Pirritano e dal segretario Carlo Fantoni. L’allenatore della prima squadra è Vio, il settore giovanile è affidato ad uno staff che ha tra i suoi punti di riferimento gli allenatori Fruzzetti e Gabriele Molli.
“Il mio compito – conclude Giuseppe Marino – non è lo spot “Facci sognare”, ma divertiamoci per educare al meglio gli uomini del domani. Creare alternative all’ozio della strada per tanti giovani. Il mio unico hobby è quello del calcio e di tifoso interista. La mia speranza è di rimare coerente agli obiettivi iniziali, senza strafare, portando sempre in alto la bandiera del calcio pulito. Penso sia un percorso possibile che la comunità di Borghetto Santo Spirito merita”.
Luciano Corrado