Ci vuole un bel coraggio a fare i galli e ‘cantare’ nel pollaio pre elettorale quando la maggioranza degli alassini si dice nauseata dalle polemiche, dai personalismi oltre ogni limite di decenza ed intelligenza, tra mancanza di lavoro e prospettive per i giovani, tassazione comunale in vetta alla classifica provinciale come ha documentato Ermes: 2.042€ pro capite (nel 2015), seguita da Celle Ligure (1.456). Alassio con affitti da paese capitalista ricco, sacche di emarginazione e di privilegi che solo la diffusa omertà contribuisce a mettere in sordina. Alassio che non ottiene la Bandiera Blu della Balneazione, nonostante il 90 per cento del suo business sia dovuto al mare e alla spiaggia; nessuna giunta, di centro destra soprattutto, ha realizzato il Depuratore, l’abc della buona amministrazione. Anzi si è impantanata in una micidiale causa.
Alassio dove volano gli stracci e ci si accapiglia su chi ha ‘diritto’ a candidarsi sindaco, al di là delle competenze, dei risultati raggiunti nella vita privata come cittadino impegnato in questa o quella attività, questa o quella professione. Non disturba, non imbarazza, non ostacola presentarsi si con una carta di identità immacolata, ma da saltimbanco: ex leghista, candidato con l’allora sindaco (Avogadro) maestro elementare eletto tra i più giovani senatori della Repubblica; poi cambio di casacca con il pidiellino sindaco Marco Melgrati, quindi Villaniani e poi a sinistra con Piera Olivieri; non fa una grinza se nonostante tutto non sei mai stato eletto. Pare quasi un titolo di merito nella corrida alassiniana, oltre a non aver convinto il M5S a dar vita ad una lista autonoma. Le ragioni non mancano, Alassio è una mina vagante. Ci sono personaggi che in altre località sparirebbero dalla scena pubblica, qui osano le aquile, i mattatori.
Poco importa ai vari toreri in campo ascoltare chi racconta sottovoce da un hotel prestigioso del comprensorio albenganese: “Il cuore di Alassio è il mare, arrivano clienti inglesi, tedeschi, russi che, informati dal mondo di internet dell’assenza della Bandiera Blu, chiedono di recarsi a fare il bagno a Ceriale; inutile girarci attorno, non è più il mare di una volta e la problematica degli scarichi fognari avrebbe dovuto rappresentare una priorità assoluta, non oggi, ma ieri, anni fa. Eppure leggiamo le baruffe e si ignorano i problemi veri, le conseguenze che ne derivano. Si parla di Alassio con il sindaco che benedice la Tassa di soggiorno, ignorando che l’obiettivo era di uniformare il protocollo di intesa sul territorio, non creare situazioni diverse e disomogenee a macchia di leopardo. Ebbene Laigueglia ed Andora non aderiscono, Albenga deve ancora votare. Che senso ha un patto del turismo su queste basi ?”.
“Volano gli stracci tra gli aspiranti sindaco….”. Non una parola sull’ultra decennale ‘dramma parcheggi’, la ‘caccia continua’, l’esplosione tutta alassina di mini auto. Parcheggi seconda priorità in assoluto. I pretendenti rissosi hanno mai ascoltato un albergatore di Loano o Finale, piuttosto che di Pietra Ligure o Borgio, di Diano Marina, cosa capita ai loro clienti che vogliono recarsi a visitare Alassio ? Ebbene agli ingressi della città nessun cartellone luminoso (c’è a Savona) ma anche in molte località turistiche italiane che indichi i parcheggi e lo stato dei posti liberi. Una volta arrivati inizia la peregrinazione da ponente a levante, da mare a monti, senza trovare un posto. Poi ci sono i Suv, grosse auto che non è facile parcheggiare.
Gli automobilisti italiani magari si arrangiano, gli stranieri sono educati alla disciplina dei loro paesi dove l’auto in divieto o viene multata sistematicamente o ‘prelevata’, o ancora ‘bloccata’ con le ‘ganasce’ e finiscono per tornare indietro. Non si può costruire un park dall’oggi al domani, almeno si provveda ai ‘parcheggi a rotazione‘. Urge, inoltre, proseguire nell’impegno del servizio di rifiuti urbani e soprattutto la costante pulizia della città, che significa decoro complessivo. Si seguA l’esempio civile e virtuoso della Svizzera, dell’Austria, della Germania. C’è il tema del verde cittadino da recuperare ed ampliare, valorizzare. L’importanza della legalità, non solo nella lotta ai mendicanti e ai venditori abusivi delle spiagge.
Quando si potrà leggere che ad Alassio ha prevalso, nella formazione delle liste, il rinnovamento, con volti nuovi e giovani che pure non mancano, persone della società civile che non abbiano conflitti di interesse e non debbano essere riconoscenti ai ‘caporali‘ siano essi partitici, siano sotto l’influenza di ‘caporali’ di loggia più o meno occulti, ma gran maestri delle ragnatele.
Le prossime elezioni politiche rappresentano il primo banco di prova di una città. Saprà rivoltarsi ? Mandare un segnale forte contro i ‘soli noti ed ignoti’ ?
Scriveva l’imperiese professore universitario e dell’Accademia della Crusca, Vittorio Coletti, domenica scorsa: “…Rispondono al malessere della globalizzazione con la malattia della disgregazione. Ignorano bellamente ciò che insegna la realtà. Vogliono l’autonomia alla siciliana, la cui classe dirigente si permette, a spese altrui, lussi (vitalizi, stipendi d’oro, assunzioni clientelari) che le regioni che ne foraggiano il debito non si consentono. Abbiamo visto gli sprechi e gli eccessivi privilegi dei politici in Val d’Aosta autonoma e che il presidente dell’autonoma Alto Adige guadagna più del presidente degli Stati Uniti. Un pessimo uso dell’autonomia che ora invocano anche altre regioni, Lombardia, Piemonte, Liguria. Come dire: diamo a tutti la licenza al malgoverno; ognuno si (mal)governi a casa propria. Davvero deprimente ed immorale, Nessuno che abbia la lucidità di riflettere sul fallimento generale delle regioni in Italia, che hanno moltiplicato i costi (Liguria inclusa, oltre all’Irpef regionale ndr) e non migliorato i servizi; che osservi come, a livello locale, la classe dirigente (amministrativa, politica) sia perlopiù peggiore di quella nazionale, perchè i criteri di selezione in periferia sono quasi sempre clientelari ed approssimativi di quelli del centro…”.
Qual è il criterio a cui aspirano i duellanti dello scenario politico – amministrativo alassino ? I più tacciono o meglio non si espongono. Concordano e assecondano i vecchi deleteri metodi di scelta dei futuri amministratori comunali ? Nessuno o troppo pochi hanno il coraggio di mettere nell’angolo i mediocri, politica ed affari, chi semina paura e rancore, disgregazione sociale, allontana dal voto tanti cittadini.
Alassio che dovrebbe chiedersi a che punto è arrivata la sua classe dirigente e perchè ‘comandano’ o voglio comandare sempre gli stessi e c’è tanto accanimento, si accapigliano. Perchè c’è ancora chi incoraggia la frammentazione e non l’aggregazione. Perchè, come primo comandamento, non si parla che senza lavoro per i giovani non c’è cittadinanza, non c’è avvenire. Altro che far la guerra agli extracomunitari che nell’economia del lavoro alassino occupano centinaia di posti in mansioni umili (dagli alberghi, ai ristoranti, pizzerie, alcuni Bagni Marini, nei cantieri edili e stradali, nell’assistenza come badanti agli anziani) e che dire di chi subentra in affitti di locali che per i cittadini italiani sono proibitivi ed i locatori non sono certo stranieri. E si parla di commercio e made in Italy.
FUOCHI E FIAMME SULLA SCA – Il consigliere comunale di opposizione Angelo Galtieri ha depositato alla segreteria del Comune richiesta di accesso agli atti riguardanti la Sca, pare un altro dei pasticci della giunta Canepa, anche se si spera non sia così essendo pur sempre un ente pubblico, da pochi giorni con un solo presidente l’avvocatessa Emanuela Preve, già presidente della Commissione edilizia. A spingere Galtieri sarebbe stata l’assemblea andata deserta della stessa Sca il 29 settembre 2017. Non è finita, ha depositato richiesta di accesso sulla vicenda Acqua Azzurra – Severn Trent – Comune di Alassio.
Leggi la delibera del 2016 di incarico al legale nell’ambito della realizzazione e gestione depuratore reflui urbani nel Comune di Alassio. Diffida al pagamento delle spese sostenute per progettazione. Si tratta di 444 mila euro che Acqua Azzurra, dopo non aver presentato la fideiussione bancaria dell’importo di 9 milioni 450 mila, esclusa dall’appalto chiede che il Comune gli riconosca per spese di progettazione.
COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO CANEPA
AL VIA I LAVORI PER L’IMPIANTO DI PRE TRATTAMENTO REFLUI A SANT’ANNA
La soddisfazione del Sindaco Canepa: “Il territorio attendeva da decenni quest’opera importantissima”
Hanno preso il via in questi giorni i lavori per la realizzazione dell’impianto di pre trattamento reflui a Sant’Anna, ad Alassio. Lo scorso novembre era stato firmato il contratto tra la SCA Srl e la Technik Bau srl Consorzio Stabile con sede a Bolzano, per l’affidamento dell’opera.
L’impianto – sito interamente sotto terra e dunque privo di impatto visivo – verrà realizzato in località Sant’Anna dopo il porto turistico, e rappresenta il primo impianto di trattamento dei reflui urbani mai realizzato sinora ad Alassio. La consegna dell’impianto è prevista per l’inizio della prossima primavera.
“Esprimo grande soddisfazione. Il nostro territorio attendeva da decenni quest’opera fondamentale”, commenta il Sindaco di Alassio Enzo Canepa. “Promessa mantenuta: un passo in avanti decisivo per la depurazione che nessuna amministrazione comunale prima d’ora era riuscita a realizzare”.