Un sindaco che rinnega quanto aveva promesso e sottoscritto, per fortuna non accade tutti i giorni. In un’altra società civile avrebbe avuto il buon gusto di dimettersi con un manifesto affisso sulle mura della città. Ce ne va di mezzo la sua credibilità politica e il buon esempio. A Sanremo, Marco Sarlo direttore dell’unico cinque stelle del ponente (Royal), assessore al turismo in una giunta di centro sinistra, un tecnico (‘fratello muratore’), fa sapere via giornali e social che la tassa di soggiorno è in male minore. Aiuterà il turismo. Quale ? Alberghiero o delle seconde case ? Il mordi e fuggi ? C’è chi non fa distinzione, eppure c’è un abisso. Pensiamo solo ai posti di lavoro non robotizzati in hotel. Ai futuro dei giovani delle scuole alberghiere. Temi sui quali pare sorvolino anche i 5 stelle varazzini che plaudono alla nuova tassa.Anzi, sull’onda dei fans politici (dal centro destra, ai grillini, al centro sinistra) sarà un formidabile trampolino di rilancio del turismo, non è precisato in quale direzione. I ‘rad carpet’ hanno già scatenato l’interesse dei mass media europei e mondiali. Dalla Regione annunciano che l’industria vacanziera sta facendo faville, tutti più: arrivi e presenze, alberghiere ed extra alberghiere, italiani e stranieri. Insomma siamo in pieno boom. Ci manca di sapere un piccolo particolare: quanto è la capacità di spesa pro capite dei turisti 2017. In Aldo Adige e nel Trentino dove non da oggi la tassa di soggiorno si paga con il consenso convinto degli operatori, tra le statistiche gli enti danno anche il monte spesa pro capite. In netta maggioranza sono presenze alberghiere, perchè in gran parte il turismo è scampato alla massa delle seconde case che in Riviera sono veri e propri alveari. Con la rete viaria di mezzo secolo fa, idem sul fronte ferrovia. Non parliamo del disastro entroterra. Qui sono nati gli agriturismo ma nessuno li ha interpellati sulla nuova tassa. Basta andare in uno dei tanti paesi delle nostre valli, anche a pochi chilometri dal mare, per capire che aria tira. Cosa succede anche solo sul fronte del ‘piano casa’, la sorte di centinaia, migliaia di edifici abbandonati e quanti cantieri sono in piedi. Diamo ce ne scampi dalla tragica situazione dell’entroterra montano dove con lo spopolamento continuo, hanno già chiuso e chiudono alberghi, locande, negozi, osterie, ristoranti, bar. Dove non arriva neppure più il giornale, il quotidiano locale e le Poste, come in città, funzionano consegnano a giorni alterni. Per fortuna che c’è la televisione, per i più giovani che resistono i social.
Importante è far passare la propaganda che la tassa cavalca il rilancio del turismo e siamo vicini alla grande svolta. Quel ‘rilancio’ promesso soltanto 11.758 volte, tanti sono i titoli della rassegna stampa, contenente queste parole solo negli ultimi due decenni. Evviva dunque le persone credibili: il sindaco di Varazze, evviva l’assessore – direttore della Città dei Fiori e delle canzonette. Uno che fa turismo anche a Golf i cui usufruitori prediligono gli hotel della Riviera, piuttosto che della Spagna o di altre mete ben più attrezzate e strutturate. Non sappiamo perchè il presidente degli albergatori del comprensorio ingauno e che comprende anche Garlenda (cittadina del golf), titolare di un cinque stelle e che aderisce alla prestigiosa catena dei Relais Chateaux, si ostini a firmare comunicati anti imposizione fiscale (tassa di soggiorno). Forse Alessandra Zunino Segre non ha gli occhiali che indossa il dotto assessore al turismo di Sanremo.
Consoliamoci rileggendo qualche titolo: ‘Case vacanze, affari d’oro ma molte sono abusive, gli albergatori denunciano la concorrenza sleale, a Loano sei case su dieci multate per irregolarità.’ Non è però con la guerra agli abusivi che si risolve la sistematica e continua smobilitazione delle strutture alberghiere tradizionali. Forse ai più è sfuggito, se Savona con il centro destra e con un buco di bilancio ereditato dal centro sinistra (14 milioni di euro) è stata la pioniera nella tassa di soggiorno, con un gettito previsto di 180 mila euro, gioisce l’albergatore di Vado Ligure (una cittadina elevetica) che con il suo nuovo hotel fronte mare è in un comune che non ha aderito alla gabella. E che dire che tra i più tenaci e convinti ‘denigratori’ della tassa ci siano albergatori che gestiscono da una vista strutture famigliari prestigiose.
E L’OSCAR CREDIBILITA’ 2018 AL SINDACO DI VARAZZE
SCRIVONO GLI ALBERGATORI DI VARAZZE
- Il Sindaco Bozzano, in campagna elettorale, aveva manifestato la sua intenzione di non applicare la tassa, inviando una lettera da lui firmata a tutti gli albergatori (alleghiamo la copia alla presente). Riteniamo particolarmente grave e deprecabile questo comportamento. Se infatti è pratica comune e scorretta da parte di molti politici promettere in campagna elettorale di compiere opere ed interventi che poi puntualmente non vengono realizzati, in questo caso si è promesso di NON compiere un atto che invece si è voluto ASSOLUTAMENTE portare a termine durante il proprio mandato.
- Le nostre associazioni di categoria, a tutti i livelli, regionale, provinciale e locale, hanno sempre esternato il loro dissenso sull’introduzione di una nuova tassa di soggiorno.
- L’Amministrazione comunale di Varazze, pur avendo tutti gli anni cospicui avanzi di bilancio, ha deciso senza minimamente interpellarci, di applicare la tassa di soggiorno. Vigileremo pertanto, affinchè l’amministrazione stessa rispetti i patti Regionali e Provinciali sul turismo firmati, che implicano ben precisi impegni da parte dei comuni firmatari.
- IL DIRETTORE ASSESSORE CHE NON TEME LE NUOVE TASSE
-