Si avvicina il giorno fatale. Finora gli unici ad averci messo la faccia sono Luigi Romano che ha confidato al giornalista Luca Rebagliati di essere stato sollecitato “da associazioni, categorie economiche e gruppi di cittadini’, tenendo per se i nomi. Il secondo è Luigi Giordano che non ha ‘santi patroni e protettori’ ad invocarlo e si affida al buon senso dei suoi concittadini. I due Luigi destinati a cospargersi il capo di cenere mentre è in arrivo la stella cometa del ‘centro destra unito e modello Toti’ ? Sarà un annuncio dal pulpito più alto del vertice regionale. Un nome nuovo (dalla testa ai piedi) al quale toccherà rimediare all’eredità Fazio e C. ma ‘nella continuità’. In una Ceriale da anni in stand by, tra ripresine e recessione. Tra dimissioni e diffuso disinteresse popolare.
Ceriale che potrebbe avere qualche sorpresa dalle quote rosa. Toti ha scelto ‘in solitaria’ e a sorpresa, ha dichiarato a Imperia Tv Ilaria Caprioglio, il sindaco di Savona. Che è stato consigliato nella scelta del primo cittadino di Borghetto. Ed altri casi ancora, culminati nel successo elettorale. Insomma un giornalista politico capace di ‘fiuto’. Sarebbe lui a non essere convinto, proprio a Ceriale, di Marinella Fasano, non per demerito, ma per la strategia vincente dei ‘volti nuovi’, del rinnovamento che si vede nella formazione delle liste. Toti e Vaccarezza che possono contare, ormai in modo sistematico, sulla frantumazione degli avversari, sull’assenza quasi ovunque del ‘popolo grillino’ nella corsa in molte città della Riviera zeppa di interessi, conflitti di interesse, contraddizioni, disuguaglianze crescenti tra chi sta sempre meglio (nella scala ricchezza) e chi sempre peggio. Tra i figli-e di papà (non solo ricchi) che in qualche modo trovano un lavoro, una sistemazione e chi deve emigrare, fuori provincia, fuori regione o all’estero. Oppure arrangiarsi con la precarietà.
A Ceriale il centro destra l’ha già individuato il candidato forte e vincente, ma per non bruciarlo vogliono aspettare, praticano l’attesa, la sorpresa all’ultimo momento, per evitare problemi di rivalità troppo accesi.
Trucioli.it aveva accennato a due quote rosa significative, Sabrina Balloni, laurea in economia e commercio, albergatrice, figlia dell’ex sindaco Dc e la signora Noberasco che gestisce con la famiglia il residence Oliveto. C’è chi sostiene che anticipare candidature vuol dire bruciarle. Noi non giochiamo a nascondino in salsa politichese, bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco, poi sarà la corretta informazione e la maturità dell’elettorato a fare il resto. A convincere di tornare alle urne gli assenteisti. Ci sono altre figure che meritano di essere citate, riproponiamo Angelo Fresia, per dieci anni corrispondente de La Stampa dal ponente, uno che ha rifuggito il ruolo di ‘figlio di papà imprenditore edile’ per aprire una piccola attività in proprio, dove ti metti in gioco anche sporcandoti le mani sul lavoro, ai fornelli, dietro il banco e fai le ore piccole, la giornata lunga.
C’è Luigi Romano in corsa con “una lista civica aperta tutti”, ma stranamente senza aver preso accordi, almeno per quanto risulta, nè con il ‘tuttofare’ Giordano che da tempo memorabile continua a tirare il carro dai banchi solitari dell’opposizione, e qualche piccolissimo merito pure l’avrà acquisito per il paradiso terreno. Invece eccolo ripagato con ‘nulla’, persino ignorato nelle pubbliche esternazioni stampa di Romano. Atteggiamenti di renziana memoria, più che da ‘Galli di Renzo’ dei Promessi Sposi.
Finora un grande assente, anche nelle citazioni romanesche, il ‘cavallino di razza’ Piercarlo Nervo che si era conquistato un bel 38% e 1138 voti dalla sua ‘storica reggia’ in quel di Peagna. Nella dimora storica che fu dei Lai e dove c’era il frantoio per la macina delle ulive che utilizzava Riccardo Oggerino. E’ qui che molte famiglie del paese che non possedevano macine autonome, si rivolgevano nella stagione delle olive raccolte a mano una ad una. E l’olio di sansa si vendeva ai poveri.
Romano che in questi anni, a Ceriale, si è visto poco o nulla; sarà rimasto ad osservare, ascoltare, leggere, meditare. Sarà lui a contendersi i banchi della minoranza ? Tenendo conto che è persona a modo e preparata, seppure giocatore solitario e bizzarro dalle sue prime mosse, ben venga il suo ritorno nel parlamentino. Magari con il patrocinio di un Pd ingauno che purtroppo non ha fatto faville con il suo onorevole Franco Vazio.
Mezzo secolo fa l’altro parlamentare Bartolomeo Bolla girava le cittadine ed i paesi ricevendo in un giorno che appariva sui manifesti, i cittadini elettori di ogni colore politico. Ad Albenga, poi, l’ufficio della Coldiretti dove andava il sabato, era sempre aperto. E Bolla non era un’aquila, terza media. Alle elezioni aveva il suo zoccolo duro di voti come fu poi, nel piccolo, l’esempio di Emidio Viveri, padre e del figlio Angioletto. Comunque se la sezione cerialese del Pd, modello Vazio, farà ‘miracoli’, non c’è che gioire e prenderne atto.
Trucioli.it non parteggia, non aspira alla pubblicità elettorale, i collaboratori sono volontari e un giornalista si fa carico delle spese vive del blog. Trucioli corre solo per una ‘Ceriale Unita‘, una lista di ‘salute pubblica’ che sappia mettere insieme, unire le forze sane del rinnovamento, della competenza, della meritocrazia. Un bravo commerciante, un bravo imprenditore agricolo, un bravo professionista, un bravo dipendente pubblico, possono essere le persone giuste a guidare l’azienda Comune dove ci vuole capacità, onestà, ma soprattutto assenza di conflitti di interesse e da ‘obbedienze’ siano affaristiche, sia di casta.
Chi non ricorda, ad esempio, quel galantuomo di sindaco di Francesco Merlo, veterinario stimato, Dc, che finì per soccombere alla prime sirene della speculazione edilizia e i primi palazzi sulla spiaggia di ponente, targati imprenditoria partigiana che si faceva sponsorizzare dalla Dc allora al potere !? Chi non ricorda il sindaco l’agricoltore con i calli sulle mani, Delfino, persona semplice, che cadde alle lusinghe di altre speculazioni immobiliari a monte di via Romana. Chi non ricorda Carlo Vacca che dopo aver resistito agli assalti dei ‘benefattori’ di ‘calce e mattoni’ dovette a sua volta soccombere.
E chi ricorda quella sonora sconfitta di un candidato alassino, cerialese d’adozione, Sergio Ferrero, all’epoca medico al S. Corona e poi primario al San Martino, che da democristiano proponeva che lo sviluppo fosse quello di un ‘borgo Mediterraneo’, con pochissimi palazzi e destinati al ‘sociale’. Insomma Ceriale, secondo la sua concezione che non era certo unica, si sarebbe dovuta sviluppare con un turismo d’élite e di qualità; quel turismo che avrebbe via via abbandonato tutti i centri costieri diventati selva e grovigli di cemento schiacciato tra le montagne e il mare; città invivibili per chi rifugge la vacanza dal caos, con nuove generazioni più colte e sensibili all’ambiente, alla tutela di madre natura.
Oggi quelli che con la speculazione dei terreni, della lotta alle aree edificabili credevano di aver realizzato un rendita al sole si devono ricredere. Magari sono già i figli, i nipoti. Ceriale non ha più un hotel degno di questo nome. Vedremo cosa accadrà per il motel sull’Autostrada (fratelli Canale di Borghetto) rimasto in panne per 20 anni. Ceriale vive su un turismo di massa, sull’esempio di altre località. Si pensi a Borghetto S. Spirito. Ceriale dove le uniche attività scampate alla crisi sono i Bagni Marini (che lavorano sui numeri, più case c’è e più clienti arrivano), forse vanno benino gli affari per le agenzie immobiliari, per i Supermercati che non lasciano certo i guadagni in loco, danno perlomeno lavoro. Non brillano neppure più le stazioni di servizio dei carburanti.
Sta lavorando bene, grazie alla professionalità e all’intraprendenza, il Raviolificio San Giorgio, forse l’unica azienda famigliare che impegna una decina di dipendenti ed un buon volume d’affari. A parte il Parco Acquatico Le Caravella di cui abbiamo già parlato e che con la scadenza della concessione (l’area è del Comune) bisognerà fare in modo si tenga conto della peculiarità degli investimenti che sono stati fatti e delle prospettive dei Murialdo, la loro solidità e serietà.
Ora che i danni al tessuto socio economico sono irrimediabili, che c’è la corsa ad abbandonare le terre coltivate è sotto gli occhi di tutti, ora che l’unico investimento alberghiero è in un progetto paralizzato da anni dell’imprenditore Franco Fresia; un secondo residence ed alloggi dovrebbero sorgere nell’area ex hotel Torelli ad opera della famiglia Murialdo, c’è da sperare che il futuro sindaco e maggioranza siano molto più determinati, coesi a sburocratizzare i tempi lunghi.
C’è da sperare che la futura squadra, capace di fare squadra, possa intraprendere un percorso attivo e fattivo per uscire dall’inferno – labirinto della T 1 – palazzi Nucera. Qui non occorre un benefattore, ma bisogna convincere possibilmente un fondo di investimenti (che pure ci sono e si muovono sulla base di ricerche di mercato) ad entrare nella proprietà. Il Comune rinunci a qualcosa, si faccia garante di un progetto che corra in fretta. E’ ormai un’area strategica ed bisogna fare in modo si realizzi un cordone ombelicale con il centro storico che deve tornare a rivivere, a produrre reddito ai proprietari degli immobili. Non con il piccolo cabotaggio, con iniziative lungimiranti e realizzabili. Non serve il libro dei sogni. Bisogna che il Comune non demorda nel complesso residenziale “Villaggio Santa Maria Belfiore” di Peagna, dove ora sono ospitati i migranti. In passato la Curia era sta soggiogata dall’offerta di un imprenditore di Savona che era disposto a comprare ad un buon prezzo. Si diceva sicuro che il Comune avrebbe cambiato la destinazione d’uso secondo le sue aspettative. La Curia vendeva si, purchè non si trasformasse l’area in un’operazione immobiliare speculativa. L’obiettivo per la Diocesi è un complesso per ospitare magari anziani, ammalati, in grado di offrire opportunità di lavoro stabili. Non da mordi e fuggi.
Un ultima semplice considerazione. Visto che il centro destra non vuole abbandonare la linea che lo vede vincente quando si presenta unito, a Ceriale si abbia almeno l’accortezza di duellare in coppia. Un centro destra senza una Lega Nord presente ed attiva, con un movimento 5 Stelle alla finestra, non parte con la vittoria in tasca come accaduto a Borghetto. Non c’è bisogno di una campagna elettorale all’americana. Portiamo anche a Ceriale l’esempio di quel sindaco del Tigullio che aveva sbaragliato altri due concorrenti con una lettera di una pagina. Non prometteva mari e monti. Cinque cose che si impegnava a realizzare nel suo mandato, anno dopo anno, scadenza dopo scadenza e cinque cose che non avrebbe mai accettato. In caso di inosservanza ecco le sue ‘dimissioni in bianco’ nella mani di un notaio. Ebbene contrariamente a tutti i pronostici della vigilia quel candidato è stato premiato dai cittadini. Stanchi di baruffe e contrapposizioni, guerre personali e personalismi.
Gli arroganti non dovrebbero avere diritto di cittadinanza in Municipio. Purtroppo da vecchi cronisti di strada e con mezzo secolo di giornalismo sulle spalle né abbiamo visto troppi, tanti e a Ceriale non sono un’eccezione. Non hanno neppure imparato l’educazione di salutare la persona più anziana che incontrano. Non hanno imparato che l’educazione alla legalità, soprattutto dei giovani, gli uomini del domani, si mette in pratica e si tramanda facendo il proprio dovere ed imponendolo a chi è demandato e pagato. I vigili urbani, prima di tutto. Invece il desolante spettacolo viene tollerato e giustificato. In centro come in periferia. Educazione scolastica ? (l.cor.)
L’ANGOLO SETTIMANALE DI LUIGI GIORDANO
Il programma politico a cui, forse, farò parte, dovrà nascere e costituirsi con un insieme di persone che desiderano mettere a disposizione della comunità di Ceriale le loro esperienze, rendendo ancora più importante e unica la loro vita al servizio degli altri. L’esperienza ci insegna che l’unica arma che abbiamo è la consapevolezza di poter valorizzare le potenzialità che tutta la comunità cerialese ha. Prima ancora delle categorie, prima ancora delle associazioni, dei gruppi, esistono gli uomini, e le donne, ossia le persone. Ed è su questi rapporti umani che costruiremo progetti e programmi da realizzare, insomma prima vengono i cittadini! Non so se sono stato abbastanza chiaro. Da questa consapevolezza creeremo fatti, concretezza e sicurezza, che cambieranno la vita quotidiana. Il nostro paese cambia, la nostra vita si rinnova, si trasforma. Perciò, come ogni altro paese civile, non possiamo localizzarci, confinarci nell’ambito di un recinto di pettegolezzi, pressapochismo e mero disinteresse. Con un progetto, come dicevo sopra, di esperienze e saperi comuni, saremmo all’altezza di creare un’atmosfera che circondi Ceriale e i cittadini, se non in una ricca città, senz’altro in un paese bello, sereno e sicuro. La mia adesione ad una lista per Ceriale esclude un progetto politico amministrativo irrazionale e acefalo. Solo un progetto come ho accennato sopra o come ho già esposto in altre occasioni può determinare la mia partecipazione, ossia un progetto particolare per tutte le categorie, e universale per tutti i cittadini. Solo questa unione di intenti è vincente sul conservatorismo di liste politiche camuffate a liste civiche.
“…. nel mio piccolo, rinnovo gli auguri a tutti: Sindaco, assessori, consiglieri, operai, impiegati , dirigenti e soprattutto ai cerialesi….. stamattina mentre passavo in comune per porgere gli auguri ai dipendenti ho notato una netta divisione tra semplici dipendenti (operai e impiegati) che festeggiavano in sala consiglio tra loro, mentre al piano di sopra dirigenti e amministratori brindavano in disparte..a Ceriale si fa eccezione…anche le festività natalizie degli auguri separano… Ognuno arroccato nel proprio fortino…. A me non importa sapere cosa sia successo e cosa ha provocato questa separazione, anche se penso di saperlo….a Ceriale anche questo semplice saluto di augurio per tutti è saltato.. ha vinto la separazione…”.
Luigi Giordano
PER NON DIMENTICARE LE ULTIME ELEZIONI COMUNALI