Solo 23 milioni di € per sistemare i vitalizi degli ex consiglieri regionali della Regione Autonoma della Val d’Aosta. Uno affronto che forse doveva restare ‘riservato’, scoperto e reso pubblico da Massimo Giletti che dopo aver lasciato la Rai è approdato nelle truppe, sempre più corazzate, de La 7 di Urbano Cairo, l’editore di riferimento e di maggioranza del Corriere della Sera e presidente del Torino Calcio. Giletti ha scovato alcuni del ‘loro signori’ super privilegiati. Ora non resterebbe che dare la caccia a qualche villa, villetta, casa di lusso nella Riviera Ligure dell’aria marina e sviluppo immobiliare. E capire se magari non si è fatto uso anche del paravento di qualche congiunto. Viene voglia di dire: chi cerca trova altre cocenti sorprese. ULTIMA ORA – In alta Valle Arroscia un cacciatore ha abbattuto un cinghiale di 162 kg, un record nella storia della caccia del ponente ligure. Leggi a fondo pagina l’articolo di Nello Scarato.Ad Alassio, un ex consigliere comunale di Forza Italia, Fabio Lucchini, da 4 anni senza tessera in tasca, ha pubblicato sul suo blog “Alassio Futura’ quella che potrebbe trasformarsi in una catena di sant’Antonio, tra passaparola e denuncia. Nessuno chiede la ghigliottina, ma tutti i nomi e i volti di chi pensava che tutto sommato il silenzio avrebbe portato loro fortuna.
Invece TV LA7, la trasmissione ” Non è l’arena ” condotta da Massimo Giletti, tra i vari punti ha trattato anche i vergognosi ” vitalizi ” dei politici. Gli ex consiglieri regionali della Val d’Aosta hanno prelevato tutte le loro spettanze, anticipatamente, per un ammontare di oltre 23 milioni di euro, con una rocambolesca operazione di bilancio per le casse della Regione, che doveva rimanere segreta, forse per paura che la proposta di legge di revisione e ristrutturazione dei vitalizi del deputato Pd, Matteo Richetti, possa essere approvata anche in Senato, cosa tecnicamente semplice sul piano pratico, ma che al governo guidato da Paolo Gentiloni non sembra interessare molto visto le ormai prossime Elezioni politiche nazionali. GUARDATE LA PUNTATA DI “NON E’ L’ARENA ” RIMARRETE NAUSEATI DAL COMPORTAMENTO DI QUESTI POLITICI VALDOSTANI #lacasta
Questo è il link al servizio giornalistico d’inchiesta:
https://vimeo.com/245298263
ULTIMA ORA – DALLA VALLE ARROSCIA CACCIA GROSSA AI CINGHIALI – DI NELLO SCARATO
Eccezionale abbattimento in Valle Arroscia da parte di un padre, del figlio e del fratello
In una giornata rigida per un inverno già in attività, una squadra di cacciatori che operano nell’Alta Valle Arroscia sul versante che sale fino al Redentore, ha effettuato una splendida cacciata al cinghiale che rimarrà nelle storie ripetute e ripetute nelle simpatiche cene a venire. Nell’Alta Valle, le squadre sono penalizzate dal territorio, a volte impervio e persino impraticabile e dalla carenza di cinghiali , ormai solo numerosi in zona bassa e addirittura sul litorale.
Il fascino della caccia in zona Alpi resta per la fatica di gestire il territorio, per il difficile impiego dei cani che costringono i canai a lunghe escursioni anche fuori territorio per il recupero del preziosi ausiliari e dalle prede che risultano ancore essere di pura razza selvatica e quasi esenti da incroci con suini.
Dobbiamo ancora rilevare che un’ulteriore difficoltà per i nostri amici cacciatori è la massiccia presenza di caprioli che distolgono i cani dal seguito dei cinghiali e che non sono cacciabili, e di camosci anch’essi non cacciabili dalle squadre che portano i cani ad affrontare zone rocciose con difficoltoso recupero e come successo quest’anno , anche alla morte dell’ausiliare. A margine citiamo la presenza ormai accertata e assai pericolosa dei lupi che costringono a comportamenti di aggregazione degli ungulati e alla loro aggressività con conseguenze di ferite anche mortali ai cani. Ma dopo questo doveroso prologo , raccontiamo i fatti eccezionali di questa giornata di mercoledì 29 novembre.
Il freddo, nel mattino ancora buio, è stato notevole ma i cacciatori sono partiti alla volte delle poste fino a raggiungere quasi la Madonna di Fronté. Proprio qui in una vasta macchia di rododendri , i cani liberati nelle vicinanze, hanno stanato le prede: quattro o cinque grosse bestie che si mettevano in movimento verso valle. Alla posta un esperto cacciatore E.B. conclude il primo abbattimento. L’esemplare lascia a bocca aperta E.B che non crede ai suoi occhi! La bestia è enorme , impressionante! Un altro cacciatore G.B. ad una posta più avanti ne abbatte un altro di grosse dimensioni anche questo.
Nel pomeriggio un terzo cacciatore più a valle V.B ne abbatte un terzo di normali dimensioni. Dove sta l’eccezionalità di tutto ciò direte voi!. Bene le bestie vengono portate in sede alla pesa. Il primo risulta 162 Kg. il secondo 97 Kg. il terzo una cinquantina di Chili. Quell’enorme esemplare è un caso assai raro per la mole ed anche per il suo ruolo. Di solito questi esemplari vengono definiti “solenghi” perché s’incontrano solamente da soli. In questo caso il nostro Re del bosco era un monarca in pieno espletamento delle sue funzioni.
Onore al RE!! C’è ancora un fatto che colora di eccezionalità questo giorno: gli abbattimenti sono stati effettuati da un padre, un figlio e un fratello. Genetica? Chissà! Non ci sarà comunque una cena di cacciatori che non si ricordi di questa strana, felice giornata.!
Nello Scarato