Un fabbricato rurale in zona agricola, una variante, i nuovi parametri urbanistici varati dal Comune. L’ex collaboratore di studio del compianto notaio Giacomo Burastero, il dr. Bartolomeo Musso ha citato davanti al Tar della Liguria il Comune di Loano per il rifiuto di una concessione edilizia in zona agricola. Quella zona che tante polemiche e guai aveva provocato con lo scandalo finito in bolla di sapone delle ‘ville’ e villette agricole nella zona di Verzi. Un’operazione che aveva visto in società imprenditori, professionisti, politici e qualche faccendiere di troppo. Nessun reato riconosciuto da sentenza e la gioia di non vedersi contestare dall’allora procura della Repubblica la ‘lottizzazione abusiva’ che, secondo alcune fonti, era l’unico grave addebito su cui puntare.
In data primo agosto è stato notificato al Comune il ricorso del dr. Bartolomeo Musso, rappresentato e difeso dagli avvocati Luigi Piscitelli e Francesco Turrini Dertenois, per ottenere l’annullamento della deliberazione del Consiglio comunale del 5 maggio scorso, avente per oggetto: ‘“adozione di variante di esclusivo interesse locale per la modifica del capitolo V zone agricole, delle norme di attuazione del piano regolatore vigente”. Sempre in attesa del Puc che ormai sarà pure invecchiato, ma che nessuno a quanto pare sollecita. Inoltre, i legali contestano due precedenti comunicazioni – diniego del Comune in merito a motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza di costruire da parte di Musso.
Il Comune ha deciso di resistere e costituirsi in giudizio con l’avvocato Roberto Damonte di Genova, con una spesa prevista di poco meno di duemila euro. Come accennavamo si tratta del progetto per realizzare un fabbricato rurale, in zona agricola. A quanto pare, dopo una prima autorizzazione, non si è provveduto all’inizio dei lavori nel termine previsto. Nel contempo l’Amministrazione comunale ha approvato una variante più restrittiva, con nuovi vincoli e parametri, che di fatto renderebbe illegittimo il fabbricato in quella zona.
A questo punto il dr. Musso contesta sia la decisione del consiglio comunale che ha mutato le condizioni iniziali della sua prima concessione edilizia, sia le comunicazioni dell’ufficio urbanistico che, nell’iter della pratica, ha bloccato il progetto dopo che non si era dato inizio dei lavori. Tra l’altro, Loano ha la fortuna di avere per assessore alla sola urbanistica, il geom. Vittorio Burastero che l”affaire’ delle costruzioni agricole di Verzi l’ha avuto davanti agli occhi per anni. Burastero è anche a capo dell’urbanistica dell’ufficio tecnico del Comune di Pietra Ligure. Come dire, quantomeno sotto il profilo della competenza dovremmo essere nelle buone mani. Poi, ovviamente, ci sono le scelte politiche che competono all’amministrazione di centro destra del sindaco Pignocca e del ‘suo superiore‘ (nella gerarchia del potere politico) Angelo Vaccarezza.
Interrogazione a risposta scritta URGENTE- Oggetto: accumulo di detriti sotto il ponte ferroviario sul torrente Nimbalto
PREMESSO che
-
sottostante il ponte ferroviario sul torrente Nimbalto, la quantità di detriti accumulatisi negli anni, e mai rimossa, ha attualmente ridotto l’apertura delle arcate, e quindi il conseguente defluire delle acque in caso di forti piogge, di oltre il 30 % della potenzialità riconosciuta, peraltro nominalmente utilizzata al fine della determinazione delle attuali aree esondabili inserite nel piano stralcio di bacino
del torrente Nimbalto;
-
nel settembre del 1961, proprio a causa della riduzione dei varchi liberi sotto il ponte ferroviario, si verificò l’esondazione del torrente, che allagò le attività commerciali del centro storico, da piazza Cadorna fino alla porta di Passorino, oltre a danneggiare il ponte stesso con conseguente interruzione dei collegamenti ferroviari