Leggendo la cronaca dell’autorevole e amato Ivg.it e media web e cartacei tutto si svolto all’insegna del successo e piena soddisfazione. Persino la dichiarazione del potentato savonese di Forza Italia, Angelo Vaccarezza: “Finalmente la nuova passeggiata a mare di Ceriale rende giustizia a bel territorio che può vantare il Comune e sarà fruibile già per il periodo di Pasqua e i Ponti del 25 Aprile”. Tutto perfetto, dunque. Peccato che l’opera costata oltre un milione e mezzo di Euro (?), abbia qualche problemino di troppo. Con il passare del tempo la ‘piastrellatura’ si tinge di colore ‘nero fumo’. Che succede ? Il collaudo non ha rilevato nulla. Un difetto della ‘pietra gialla di Istria’ ? Una ‘reazione chimica’ dovuta alla posa sul basamento ? Totò direbbe: “…e io pago !” Hanno pagato i cittadini contribuenti con i soldi della vendita della farmacia comunale. E ora che è privata produce pure un corretto reddito.
Nuova passeggiata, dunque. Nessuno vuole pensare male, che ci siano in ballo bustarelle o favoritismi illeciti. Nessuno è sul banco degli accusati. A Ceriale queste cose non accadono. Nessuno pubblico amministratore, nella storia cittadina, è finito in carcere, inchieste ed indagini magari tante, nulla di serio. Anzi, ne sono usciti a testa alta persino con il gran bubbone T 1 di Andrea Nucera, un imprenditore con giri d’affari miliardari (o milionari con l’Euro) che ha saputo custodire molti segreti, a leggere le migliaia di pagine giudiziarie accumulate, le intercettazioni dove a volte protestava per certi trattamenti rispetto ad altre mega operazioni. Quel silenzio che a volte è una formidabile ‘garanzia’. Inutile girarsi attorno, Nucera è destinato a tornare in patria, non morirà da esiliato negli Emirati che pure ospitano un bel gruppetto di uomini d’affari alle prese con la giustizia e conti in sospeso.
Il ‘mistero’ delle piastrelle vistosamente ‘macchiate’ di scuro l’aveva tempestivamente sollevato il consigliere di opposizione Luigi Giordano. Uno che ‘lavora’ a tempo pieno nel ruolo di controllore e gli avversari lo tacciano per ‘monello’ che non gli va bene nulla, sempre da ridire, da mugugnare, con tanto tempo libero. In realtà sarebbe il risultato di un’informazione carente e parziale che non da conto di chi è stato eletto per svolgere un ruolo di collaborazione e di controllo, si muove tra la gente, in mezzo alla strada si suole dire. Chi lo critica non ha vissuto gli anni delle opposizioni vere e preparate, come si vedeva a Loano ai tempi del dr. Maurizio Strada, di Antonio Rodano, esponenti di destra, o ad Albenga con l’ing. Ennio della Torre, il consigliere Rumazza e l’avvocato Donato Cangiano, papà dell’attuale sindaco Giorgio.
Veniamo ai fatti di Ceriale, almeno quanto è stato possibile verificare finora. “Dopo una settimana dall’ultimazione lavori nel tratto tra la spiaggia dei pescatori e la pineta – dice Giordano, da noi interpellato – notando le piastrelle che gradualmente si coloravano di scuro, sono andato all’ufficio tecnico, dall’architetto Rubagotti, facendogli presente la vistosa anomalia. Mi è stato risposto e spero di aver capito bene, che si trattava della reazione chimica della Pietra d’Istria a contatto con il basamento. Comunque si poteva pulire e rimediare. In mia presenza avevamo fatto un sopralluogo con il fornitore di piastrelle e ci aveva assicurato che entro 7-8 mesi sarebbero tornate bianche perchè era una caratteristica della pietra, naturalmente previa lucidatura. Sono passati altri 7 mesi, le piastrelle sono come prima. Avevo proposto di trattenere una quota del pagamento se così non fosse stato. Niente, hanno pagato lo stesso. Non sono un tecnico, né un esperto, mi si parla di pietra porosa che subisce gli agenti esterni”.
Succede che l’anziano cronista si trovi a camminare sulla nuova passeggiata, la ammiri e scriva mesi or sono che con la pineta sistemata con arte ed intelligenza e che oggi si è guadagnata un premio nazionale a pieno titolo, rappresentano un fiore all’occhiello della città, dell’Amministrazione del sindaco Ennio Fazio. Una, due, tre volte e con sempre maggiore frequenza, si incontrano cerialesi: “Che brutta immagine le piastrelle macchiate … e le nuove panchine di legno presto scolorite….Forse la vecchia passeggiata non era tutta la buttare…Qui qualcuno ha sbagliato”.
Leggendo le caratteristiche tecniche della Pietra d’Istria, molto diffusa soprattutto nelle città dell’Adriatico, si apprende: “...roccia calcarea di sicuro impatto estetico, caratterizzato dal colore bianco avorio, molto resistente agli agenti atmosferici e in particolare all’erosione del vento o alla salsedine…vede accentuata la propria bellezza col passare del tempo. La sua colorazione naturale può subire sensibili variazioni nei tratti carrabili, si scurisce a causa della grafite dei pneumatici, si crea così un alone scuro che altera il colore, difficile rimediare al fenomeno…”. O ancora si apprende: “Con il suo colore sobrio e luminoso conferisce all’ambiente il tocco classico e vissuto. Le piastre con diverse strutture superficiali devono essere posate con un controllo costante da parte del posatore che i stampi siano miscelati correttamente e prelevando le mattonelle da diversi pallet”.
A Ceriale non c’entrano affatto i passi carrai e allora quali conclusioni trarre ? Pare superfluo ricordare che siamo in presenza di un’opera pubblica, finanziata con fondi comunali, in cui sono state fatte regolari gare, con piena legittimità degli esecutori e pare senza contestazioni nell’iter amministrativo e inaugurata. L’opera è stata suddivisa in tre lotti. Non vogliamo addentrarci nella disquisizione se il progetto fosse il migliore possibile in quanto a fruibilità, scelta di materiali, assenza di nuovi parcheggi a pettine di cui c’è tanto bisogno per rilanciare il commercio e gli esercizi pubblici, non aver interessato (estendendosi) l’area verso la spiaggia, creato aiuole con spigoli potenzialmente insidiosi, ideato grandi panche che col rivestimento fino al suolo rendono difficile persino la pulizia.
Il nodo da sciogliere ? Ci troviamo in presenza di un’opera pubblica realizzata a regola d’arte ? Non siamo veggenti dal sapere quale sarà la prossima giunta, ma far finta di niente non giova di fronte ad un lungomare nuovo di zecca che presenta un vistoso e brutto ‘impatto estetico’ che nessuno vorrebbe ritrovarsi a casa propria o nel giardino. E allora ? C’è da augurare che chi ha il dovere politico, morale e giuridico, chiarisca, soprattutto provveda. Sciolga interrogativi e dubbi, dia certezze, non probabilità, prima che sia troppo tardi. E’ vero, neppure l’opposizione con un geometra ed un avvocato, e lo stesso Giordano, ha fino ad oggi presentato mozioni o interrogazioni. Messo nero su bianco. In effetti non è un discorso di lana caprina, bisogna sapere se Ceriale si deve tenere una passeggiata, appena rifatta, piastrellata di ‘nero’. E paga pantalone !
Per quanto si riesce a sapere il terzo ed ultimo lotto che va dalla piazza del Bastione alla sede dell’ufficio tecnico (già azienda di soggiorno) è stato aggiudicato per circa 700 mila € alla impresa Bergamini (Emilia Romagna) la quale ha ‘delegato’ per la messa in opera l’impresa Fratelli Garofalo di Albenga. 22 erano le ditte partecipanti. Il progetto risulterebbe dello studio tecnico Salvatico – Badoino – Vaccaro. E’ il tratto di passeggiata meglio riuscito rispetto agli altri due e presenta meno problematiche. Il secondo lotto (620 mila € c.a) va dalla Pineta alla spiaggia dei pescatori ha visto 15 ditte partecipare alla gara. Direttore dei lavori l’arch. Maurizio Arnaldi, membro di commissione edilizia in Comuni dell’entroterra. Questo lotto è stato appaltato, quale migliore ‘offerta’, all’impresa Manfredi di Pieve di Teco (si tratta di un nipote del compianto onorevole e sottosegretario Manfredo Manfredi). Il primo lotto è di circa 300 mila euro (arch. Spada) ed ha ottenuto il certificato di regolare esecuzione.
C’è da augurarsi che ognuno non abbia difficoltà a tutelare il buon nome professionale del suo operato, porte aperte dunque ad ogni utile e corretto chiarimento. La materia è un pochino ostica ai non addetti e al cronista. C’è da auspicare che il primo referente politico della nuova passeggiata, il taciturno assessore ai Lavori Pubblici, ing. Andrea Alessandri, 41 anni, possa essere un libro aperto, senza fare da parafulmini (il suo curriculum professionale cita, tra l’altro, la ristrutturazione ed il recupero del sottotetto di un immobile di via Roma, a Ceriale, di proprietà dell’ex sindaco ed attuale primo cittadino di Vendone, Pietro Revetria, per un importo di 100 mila euro nel 2005, ma anche prestazioni per enti pubblici quali i comuni di Ranzo, Toirano, Bardineto, Balestrino, Vezzi Portio, Andora, Casanova Lerrone, per Gian Michele Ascoli di Ceriale, per l’OPS Spa di Albenga, Torrefazione Pasqualini di Villanova, l’azienda Giuseppe Berra, il Banco di Desio e della Brianza di Albenga, Nino Flor e tanti altri). Insomma non si tratta dell’ultimo arrivato, di un novello. Il papà è un benemerito della comunità e della iniziative socio promozionali della frazione San Giorgio, della storica sagra del Michettin, del teatro dialettale.
Difficile immaginare che una futura coalizione di maggioranza possa fare a meno dell’ing. Alessandri, uno che, tra l’altro, non si espone, lavorar tacendo, non pare abbia avuto contrasti con il sindaco e può contare sui buoni rapporti con chi viene additato come ‘vorace di poltrone’, vedi le dichiarazioni dell’ex segretario della Lega Nord, Andrea Bronda che l’hanno promosso a presidente della Pro Loco di Toirano senza echi stampa. Nel suo mirino c’era l’immancabile Piero Revetria.
QUEL BIGLIETTO DA VISITA DIMENTICATO: IL DECORO SUI MURI CITTADINI
Non abbiamo nulla contro gli operatori culturali, gli scrittori che si fanno in quattro per promuovere i loro libri, conferenze, iniziative. Stesso discorso per Pro Loco ed associazioni del volontariato. C’è però una regola fissa di rispetto delle norme e dei regolamenti comunali (oltre che delle leggi dello Stato, della Regione, della Provincia) a cui tutti dovremmo attenerci. Sono le buone o le cattive abitudini di buona creanza, rispetto del decoro, della cosa pubblica. Se non è lecito imbrattare le mura. Non è lecito affiggere manifestini e manifesti ogni dove. Non è solo un problema che l’affissione si paga e chi la paga, è una questione di rispetto e sano principio verso il decoro. Favorire l’impunità, la tolleranza (i leghisti nei loro proclami sono maestri nel predicare ‘tolleranza zero’, ma quando governano….) non giova al biglietto da visita di una cittadina, ancor più turistica. A Ceriale, non da oggi, cabine, postazioni, muretti, dal mare all’interno, sono spesso ricoperti di ‘affissioni’ abusive, fuori dagli spazi consentiti. Dovrebbero provvedere in primis i vigili urbani, farsi parte diligente assessori e consiglieri. Se non si riesce ad
intervenire nelle piccole cose, c’è da chiedersi a quale cattivo esempio debbano assistere i cittadini, anche quelli che l’educazione civica (materia abolita nelle scuole) la praticano ogni giorno e si sentono beffati dai tanti comportamenti illeciti, poco consoni, irrispettosi.
Ceriale che attende anche una parola definitiva alla promessa del sindaco Fazio ( e la stampa ne diede conto con risalto) che sull’inchiesta giudiziaria del ‘caso Nucera’ “qualcuno deve risarcire i danni per l’immagine della città”. Fazio era stato categorico: “ Se quel danno all’immagine di Ceriale veniva contestato a me e me ne veniva chiesto il risarcimento, adesso che è emerso con sentenza passata in giudicato che io non c’entravo proprio nulla, quel danno di immagine resta e bisogna che chi l’ha cagionato lo risarcisca.”. Un’azione di rivalsa, spiegavano i quotidiani locali, nei confronti della Procura della Repubblica che ho ha indagato “ingiustamente e servirebbe ad evitare successivi guai con la Corte dei Conti”. Il sindaco lo aveva detto anche durante la manifestazione popolare post sentenza a cui avevano aderito esponenti politici di destra e sinistra, sindaci, amministratori, ex parlamentari. Fazio era tornato sull’argomento, ma fino ad oggi non si è visto nulla, non si è più saputo nulla. Se hanno rinunciato è giusto si dica e l’opinione pubblica ha il diritto di sapere e conoscere la motivazione. Non per sentito dire, ma con un comunicato ufficiale. (L.Cor.)
INTANTO LE LE AUTO POSSONO SOSTARE SULLA STRADA IN DIVIETO, COME ACCADE E CONTINUA AD ACCADERE NEGLI SPAZI DELLA FERMATA DELL’AUTOBUS, LATO MARE, A POCHI METRI DAL PALAZZO COMUNALE E PROPRIO SULL’INCROCIO SEMAFORICO PIU’ FREQUENTATO.
E IL MANIFESTO DEL SINDACO INDIRIZZATO AI CARI CONCITTADINI: L’INDEBITAMENTO PRO CAPIRE DEL COMUNE E’ PARI A 653 EURO, TRA I PIU’ BASSI D’ITALIA E NEL CORSO DEL MIO MANDATO HO PROVVEDUTO AD ESTINGUERE DUE MUTUI PER COMPLESSIVI 1 MILIONE 582 MILA EURO. NESSUN NUOVO MUTUO E’ STATO ACCESO E POSSIAMO VANTARE UN AVANZO DI AMMINISTRAZIONE DI 5 MILIONI E 300 MILA EURO.
LASCIAMO IL GIUDIZIO AI CITTADINI COMUNI, AGLI IMPRENDITORI, A CHI HA DIMESTICHEZZA CON GLI INVESTIMENTI ANCHE ATTRAVERSO I MUTUI, SOPRATTUTTO QUELLI IN CONTO CAPITALE, NON UTILIZZATI PER LE SPESE CORRENTI, MA PER INVESTIMENTI E MEGLIO SE CREANO OCCASIONI DI LAVORO, COME POTREBBE ESSERE UNA CASA DI RIPOSO PER ANZIANI. TRA L’ALTRO IN QUESTI ANNI CHI HA UN MUTUO A TASSO VARIABILE FA UN AFFARE IN QUANTO I TASSI NON SONO MAI STATI COSI BASSI. COMUNQUE A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE