Ha riaperto dopo due settimane di lavori accelerati no stop (magari l’esempio fosse seguito nelle opere pubbliche!) l’Incoop di Loano, presente dal lontano 1994, in centro città, sull’Aurelia. Loano che i media liguri hanno di recente definito una Las Vegas da prima in classifica provinciale nel gioco d’azzardo, forse non dando il giusto risalto alla presenza di una sala Bingo che brilla in Liguria per capacità gestionale, reddito ed attira clienti da altre province, perfino Basso Piemonte. C’è la Loano turistica delle seconde case, degli anziani che risparmiano, pensioni da 800-900 € il mese. Loano che vede iscritti tra i soci Coop 2.437 persone. Una città dove la Coop si è ritagliata una clientela affezionata, mettendo a frutto le tendenze commerciali con significative novità per i consumatori. E sapere che l’attività occupa 16 dipendenti di cui solo 2 a tempo determinato. E ‘responsabile del negozio’ è Franco Peuto.Nel comunicato stampa Coop si ricorda che nel negozio di 500 mq di superficie si è riformulato l’offerta del punto vendita con una priorità: “Più prodotti sulla base delle richieste dei consumatori e ridimensionamento di quelli meno ricercati”. Tra le novità, importanti anche nel contesto socio agricolo della pianura ingauna, la bancarella dei ‘prodotti del territorio’. Incentivo e valorizzazione dell’agricoltura a km zero, piuttosto che a quella importata da mezzo mondo. Abbiamo già fatto rimarcare più volte quanto resti bassa la ‘promozione’ reale della produzione agricola locale di nicchia. Non bastano proclami saltuari a mezzo stampa e tv. Abbiamo già documentato con fotoservizi cosa accade nei mercati settimanali e su bancarelle rionali dove, ad esempio, nella stagione dei carciofi, una delle eccellenze, non è facile trovare il ‘nostrano’ locale. Stesso discorso per il cuor di bue di Albenga, gli asparagio violetti, pesche, albicocche, per le coltivazioni in pieno campo piuttosto che in serra dove non è uso la stagionalità. Una situazione che ha visto la più fertile pianura ligure perdere le sue caratteristiche agricole originarie, prima spostando la produzione sui fiori, poi nei vasi, nelle erbe aromatiche e ora un debole ritorno all’agricoltura dei nonni, mentre continuiamo ad essere invasi, nei supermercati, ma anche nei negozi di frutta e verdura, disseminati ovunque e molti passati a gestioni di asiatici, di prodotti che arrivano persino da altri continenti. Come non bastasse basta percorrere le strade tra Ceriale, Albenga, Villanova, Garlenda, Ortovero e rendersi conto del numero di appezzamenti incolti ed in continua crescita, mentre l’assessore all’Agricoltura regionale, Stefano Mai, continua a pontificare grazie ai media ‘camerieri’ e compiacenti. Proporre il Marchesato del Comune di cui è stato sindaco, Zuccarello.
Ecco che allora il richiamo Coop di offrire frutta e verdura locali, coltivate dalla Cooperativa Ortofrutticola di Albenga (non certo immune da miopia ed un passato in grigio scuro anche nei bilanci) merita tutta l’attenzione possibile. Più complesso il discorso del pesce fresco che, dice la nota stampa Coop, continuerà ad essere disponibile. solo nei week end, in una bancarella mobile. A Loano è presente un mercato del pesce in porto, con 18 pescatori professionisti, di cui 14 iscritti alla locale associazione. Il pesce nostrano ligure è sempre più raro ed i costi al consumatore non sono alla portata di tutte le tasche, ‘pesce azzurro’ del nostro mare incluso. Oggi il mercato più gettonato è il pesce fresco d’allevamento, anche qui bisognerebbe fare distinzioni sulla base della provenienza e dei mangimi utilizzati dagli allevatori.
Tra le novità Incoop c’è pure un ampliamento di assortimento della gastronomia e macelleria, migliorata la proposta dei preincartati, quali salumi, formaggi, pasta fresca, sughi pronti. Cambia la distribuzione del pane di giornata affidata esclusivamente al distributore self service. Pane che nel complesso della cultura italiana e dell’informazione non vede troppe distinzioni. Pensiamo alla panificazione con farina doppio zero che non è il massimo per la salute quando se ne fa largo consumo. Al 95 % del grano importato. Pensiamo al pane in cui manca un effettivo controllo sui ‘miglioratori’, l’Asl non fa più controlli preventivi, tutto è affidato all’autocertificazione, in una provincia che ha visto l’esplosione di nuove aperture di panifici e punti vendita, con prezzi che partono da meno di due € il chilo, per il tipo comune, fino alla media provinciale dei 4,50 €. E’ stato inoltre razionalizzato, nota il documento stampa, la zona dei parafarmaci, ampliando la proposta dei ‘salutistici’, come quelli senza glutine.
La InCoop che si adegua negli orari e giorni di apertura andando incontro alle abitudini di residenti e turisti. Apertura domenicale e festivi, seppure con un’interruzione pomeridiana. Infine una promozione rivolta a coloro che vogliono diventare Soci della Cooperativa; in omaggio un buono sconto del valore di 5 € da spendere ciascuno su una spesa minima di 25 euro. Resta attivo il Punto Soci, domenica escluso.