Che triste o divertente leggere le cronache che si susseguono da un paio di mesi sulla futura sorte del consiglio comunale di Ceriale e del sindaco in pectore. Elezioni nella primavera 2018. Non c’è uno, diciamo uno, che si domanda come è possibile abbiano solo e sempre diritto alla scenografia mediatica i Fazio, i Revetria, i Maineri, i Fasano, i D’Accunto. Volti ‘nuovi’ del potere di ieri e di oggi, del futuro ? Citiamo questi personaggi perchè la rassegna stampa, quella cara ai cerialesi veraci o d’adozione, li sta ripetendo alla noia. I bravi e giovani giornalisti non conoscono proprio nessun altro benemerito da accreditare? Per ora no, aspettano alla finestra, non si schierano, non approfondiscono.E trucioli.it, blog di volontari e senza pubblicità, inviato a 8478 iscritti alla new letter settimanale, con punte di visualizzazioni a quota 18 mila, una media sui 12 mila, vuole invece schierarsi informando i cittadini senza obblighi di riverenza o di convenienza pubblicitaria. Solitari forse, ma non infallibili. Come avevamo fatto alle recenti elezioni comunali di Borghetto, tifiamo per una ‘Ceriale Unita‘, contro le divisioni e lacerazioni, personalismi, contro i gruppi di potere più o meno occulto, contro gli interessi inconfessabili. Ma non apparteniamo al pianeta talebano, massimalista, oltranzista, populista dove tutto ciò che fanno gli altri è sbagliato e ciò che facciamo noi è giusto. Il metodo del confronto, del dialogo e della maggioranza che emerge e ha diritto a governare, è la nostra linea maestra. Mai con preconcetto verso gli uni o gli altri, purchè tutti, nessuno escluso, prenda atto che la gerontocrazia in politica e nell’amministrazione ha fatto il suo tempo.
Non che debba essere giudicata e processata, semmai deve distinguersi per motivare forze giovani, competenti, impegnate nel sociale e nella vita lavorativa, nelle professioni. La gerontocrazia che non vuole lasciare, si ritiene insostituibile, almeno così traspare – auguriamoci di sbagliare – leggendo l’intervento riservato ad un ‘grande vecchio’ di vita pubblica cerialese, Eugenio Maineri, dalle colonne de La Stampa attraverso la concittadina Valeria Pretari. La quale ricorda che Maineri, ex missino, ex An, poi Pdl, da sei anni fuori dalla ‘carovana’, ‘può contare su uno zoccolo duro di elettori che gli hanno sempre permesso di raccogliere un numero considerevole di preferenze. E, aggiungiamo, nonostante il grande sacrificio della lontananza che lo obbliga al pendolarismo tra Ceriale e altra regione. Ovviamente spese di viaggio rimborsate. Vuole dire che i cerialesi, elettori e molti proprietari di seconda casa con residenza, ora è consentito dalle legge, devono baciare dove passa il loro vice sindaco per lo sviluppo socio economico che ha saputo dare, con la sua azione lungimirante, alla città, al turismo, all’agricoltura, all’occupazione giovanile. Se tanti lo votano (“e mi continueranno a votare…”) ci sarà pure una valida ragione. E l’alternanza ? Peccato che i vecchi che non vogliono lasciare spazio ai giovani, ripeteva qualche sera fa anche il moderato Tg3 Liguria .
La ricetta Maineri per il futuro governo di Ceriale ? Eccola: ” Non ho nulla contro Revetria (un giovanissimo novello della politica ndr), D’Acunto (ha già governato ndr), i consiglieri Giordano, Nervo e Gallea (confinati all’opposizione ndr), di fronte a scelte condivise e a un programma serio sono pronto a fare anche un passo indietro per partecipare insieme ad un progetto comune “. Bontà sua. Cosa significa che vuole ancora fare il ‘cane da guardia’ a qualche centinaia di chilometri ? Che comunque in consiglio comunale lui vuole rimanerci ? Suvvia ambizioni personali comprensibili, non diciamo che questo è per il bene comune. E fare in modo di unire le forze migliori del paese senza gli steccati dell’ideologia, senza rancorismo (imperante), malcelata supponenza, senza salire in cattedra. Con umiltà, coraggio, prudenza. Non solo verso i ‘potenti’, con un occhio di priorità per la società meno fortunata, verso un incentivo concreto al ritorno della coltivazione della terra, patrimonio insostituibile, con il sole ed il mare della Riviera, lo ripetevano già quanti si battevano perchè Ceriale non copiasse urbanisticamente il massacro ambientale di Borghetto S. Spirito che sta pagando durissime conseguenze e che pesa su generazioni incolpevoli.
Lascia senza parole poi il distacco che in una dichiarazione stampa e via radio viene attribuita al condottiero sommo della vita cerialese, Ennio Fazio, un ragazzone sempre in trincea da quasi mezzo secolo: ” Le pretattiche elettorali ? Cosa accade oggi a Ceriale in vista delle elezioni ? La cosa non mi appartiene (sic! ndr). Non voglio schierarmi, voglio finire il mio mandato e realizzare le ultime cose. Sono soddisfatto di quanto sono riuscito a fare”. E a leggere i manifesti può decorarsi grazie al tesoretto risparmiato di un milione e mezzo di euro destinato, annuncia, a lavori pubblici. Ha fatto solo il suo dovere direbbero i nostri vecchi. C’è bisogno di opere pubbliche che creino lavoro. Intanto una legge impedisce anche a Fazio il terzo mandato.
Lui incalza: ” Un’altra è la legge di casa e mia moglie non vede l’ora che io finisca di fare il sindaco per potermi dedicare di più al lavoro, ma soprattutto alla famiglia”. Umanamente comprensibile il discorso personale, da non credere quello sul ruolo civile di una persona come lui che dovrebbe impegnarsi perchè la sua città finisca in buone mani, o almeno le migliori possibili. Oneste e pulite preferibilmente. Con tutta l’autorità che gli deriva dagli anni di governo e vittorie elettorali che, non dimentichiamolo, hanno provocato pure ferite sanguinanti. Assolutamente da mettere all’angolo e non riproporre, non giova. Anche se è bene far tesoro del passato per non impantanarsi nel futuro.
Ennio Fazio che speriamo di ritrovare, da semplice cittadino, alle commemorazioni funebri, alle feste religiose, devoto dell’eucarestia alla quale si avvicina ogni Santa Messa. Non sappiamo invece se frequenta il confessionale un po’ passato di moda, molto praticato, ad esempio, tra i fedeli della chiesa della Madonna di Pontelungo, ad Albenga. Fazio, ammirevole esempio di cattolico praticante. Accolga l’invito di chi lo vorrebbe ancora impegnato affinchè anche Ceriale possa finalmente avere un’amministrazione ed un governo con forze giovani, nello spirito del rinnovamento che predica ed esercita papà Francesco. Si impegni affinchè gli interessi di potere, trasversali, massonici, elitari o meno che siano, assistano da osservatori, ma non attori del governo cittadino. Il sindaco faccia in modo che Ceriale non diventi il ‘mercato’ elettorale di questo o quel padrino della politica provinciale, regionale e con aspirazioni magari romane. Aspirazioni legittime che però non devono inquinare le scelte di chi sarà eletto ad amministrare la comunità locale.
L’onestà culturale e l’intelligenza critica (non c’entra il titolo di studio) impongono di auspicare un tavolo di confronto all’insegna della discussione, nella guida maestra della coesione. Nonostante gli anni e le esperienze amare, da anziani testimoni dei tempi, restiamo lottatori di speranza e cani da guardia. Ceriale ha un’opportunità, un’occasione di non diventare un protettorato di destra o di sinistra, di aprire le porte a quel rinnovamento e volti nuovi che tutti a parole acclamano e pochi mettono in pratica. C’è da auspicare che questa ‘collaborazione’ veda impegnati anche quel mondo dei M5S che a livello nazionale viene dato come primo partito ed è difficile credere che a Ceriale non abbia un seguito. Senza ignorare un’altra realtà, quella femminile, delle stesse massaie, pensionate, spesso impegnate nel lavoro e nel sociale, colte e giudiziose, magari meritevoli per quanto hanno fatto fino ad oggi in silenzio per il loro paese. Ceriale deve lottare per crescere con un occhio di riguardo ai più deboli, creare in primis opportunità di lavoro ed occupazione giovanile. E basta spendere energie negli scontri interni o esterni, basta frantumazione da polemiche, battaglie da chi vuole fare il primo della classe.
Luciano Corrado
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL CONSIGLIERE DI OPPOSIZIONE LUIGI GIORDANO