Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albissola, ma il direttore del giornale non c’entra. Polemiche no, rispettare la storia sì


Albissola, divampano le polemiche per un articolo del Secolo XIX (apparso anche su La Stampa) che ha titolato: “E’ morta Ivana Damiani che aveva fondato il bar Testa….”. Commento di trucioli.it. A ognuno il suo mestiere o se volete professione. Mettere in croce un direttore di giornale perché sull’edizione di Savona è apparsa una notizia sbagliata che rappresenta già una ‘ferita’ alla credibilità, non s’ha da fare. Non perché non si debba criticare un giornalista, ancorché responsabile per la legge di quanto è scritto sul giornale, ma un direttore e in questo caso specifico il capo o vice di una redazione locale non può sempre verificare tutte le notizie. Spesso ha sulle spalle (non il direttore che si occupa soprattutto di altri contenuti) la ‘responsabilità’ di 15- 18 pagine e deve fidarsi. Errore perdonabile comunque lo si valuti, non merita ‘palate di fango’ ad personam. Chi ha fatto questo lavoro, compreso il nostro piccolo hobby di blogger, sa quanto sia facile ‘scivolare’ su una notizia. O per negligenza, superficialità dell’informatore, redattore, corrispondente, collaboratore. Un giornale non andrebbe giudicato da un singolo abbaglio, ma se è coerente con il giornalismo di servizio che significa soprattutto fare i ‘cani da guardia’ del potere, della democrazia e non avere ‘padrini’, suggeritori occulti.

ECCO IL TESTO INVIATO A FIRMA DI PAOLO FORZANO E I COMMENTI  SCRITTI CHE NE SONO SCATURITI

IL SECOLO GIORNALE DI IGNORANZA INVECE CHE DI INFORMAZIONE:::il Bar Testa perché si chiama Testa? Qualche cervello pensante a Il Secolo c’é? Lasciamo perdere il Direttore che è piovuto da altri lidi, ma qualche giornalista albissolese c’è. Conoscono il loro paese? Il Direttore ha chiesto loro?
Ebbene il Bar Testa si chiama così perché lo rilevò Francesco Testa il mitico “Checchin”: fotografo, barista, gelataio eccellente, amante dell’arte.
Nel suo Bar c’era la saletta (attualmente adibita a spaccio gelati verso la strada interna) sempre con qualche mostra d’arte.
Da fotografo documentò una parte della storia albissolese.
Il Bar Testa c’era ben “prima” che secondo la versione de “Il Secolo” fosse “inventato da Ivana Damiani nel 1970! W l’ignoranza del Direttore del Secolo!
I COMMENTI
Come è possibile scrivere un articolo del genere…il locale testimone della grande avventura artistica albissolese che ha avuto importanza internazionale travisato in questo modo.Mi spiace veramente e sono scioccato per la brutta figura incappata dal nostro giornale locale.
Stefano Parodi Roba da matti
Augusto Vincenzo Besio Mi meraviglio poi che non viene neppure nominato Il mitico Don Peppino insieme alla Moglie Emanuela che gesti il bar Testa dal 1968 fino al 1988.. ma che notizie scrivono!!
Gianni Iaccarino Credo che chi difende l’immagine di Albissola (Nicoletta Negro, Antonio Licheri, …) dovrebbe fare un comunicato al giornale …
Patrizia Caligaris Il titolo, non l’articolo, dice che la Damiani fondò il bar. Non siete usi a leggere i giornali? Quante volte il titolo dice una cosa e l’articolo un’altra!
Antonio Licheri Poiché gli articoli non firmati e i titoli sono da attribuirsi al direttore del giornale, credo che la notizia che dovrebbe fare informazione non meriti alcun commento
Tullio Mazzotti Perché esistono i direttori responsabili per legge … funziona così
Alessandra Gemelli Spesso si commette un grave errore nel fermarsi alla lettura dei titoli . Riposa in pace zia.
Raffaella Dorati Ivana♡♡♡♡ …. un colpo al cuore…. vi sono vicina Cinzia e Nadia…. pur essendo fuori… sono con voi…. un abbraccio
Raffaella Dorati ovviamente per l’articolo…. NO COMMENT
Carmen Anní Appunto…ero un po’ disorientata….giusto mettere i puntini sulle I….grazie. Condoglianze sentite alla famiglia della sig. Ivana.
Claudio Maineri Condoglianze alla famiglia e grazie a Paolo per la puntualità nel ricordarci quale sia il grado di preparazione della stampa locale!Hanno fuso due redazioni (la stessa notizia la trovate su La Stampa) con il risultato di raddoppiare “l’ignoranza”
Condividiamo pienamente inoltre il bar esisteva anche prima e si chiamava bar regina (Ilenia che gestisce il web per la famiglia Siccardi dal profilo di Paolo)
Angela Siri Ricordo che i gelati li faceva piccoli, ma erano di un buono!!!
Carla Cavallino Secondo me l’articolo voleva essere un necrologio, un omaggio alla famiglia che tanti di noi Albisola si abbiamo conosciuto ed apprezzato, chi come me gli era affezionata non ha nemmeno guardato il titolo, ma solo versato una lacrima nel ricordare chi non c è più ed ha tanto sofferto, anche per Albisola. R. I. P. Ivana, Mario e Roby.
…sicuramente il giornale voleva fare un omaggio alla persona scomparsa e condivido,ma un giornale locale così importante non può scrivere notizie così false,sbagliate e incomplete su persone e luoghi che hanno dato tanto allo sviluppo e alla gloriosa storia del nostro amato paese.
Silvia Sala · Claudio Maineri e altri 50 sono amici comuni
Mi spiace per la signora Ivana, che conoscevo;mettiamoci in testa che i tempi di Chechin non ritornano !!!!!!
Anna Giusto Hai ragione ricordo ancora Checchin !!! Che giornalisti del cavolo …….
Tullio Mazzotti Titolo e contenuto spesso non corrispondono perché chi scrive il testo non fa il titolo. Ma la responsabilità rimane per legge al DIRETTORE RESPONSABILE … anche io ho visto l’articolo … abbastanza di merda … ricordiamo la persona scomparsa e andiamo avanti
Elio Pescio Beh è il Secolo cosa pretendete….
Antonio Licheri Credo che non si debba inveire nei confronti dell’estensore dell’articolo, ma della superficialità di chi ha fatto il titolo.
Gianni Celano Giannici Profondamente addolorato,RIP.
Mariano Bosco 1937 quando era ancora bar Regina
…scattata dalla terrazza dei miei nonni…sopra “La Familiare”.
Mariano Bosco bar Testa 1950
Mariano Bosco bar Testa anni 60
Mariano Bosco bar Testa anni 60
 Gianni Celano Giannici La prima a sinistra è Milena Milani.
—————i commenti alle ore 14,51————di sabato 7 ottobre 2017—————
cordiali saluti, Paolo Forzano
DALL’ARCHIVIO DE LA STAMPA DEL 29 APRILE 2916

«Ci vediamo da Testa»: lo storico bar di Albissola si rinnova

In estate serate con dj e orario continuato

Una nuova pagina si è aperta per il Bar Testa di Albissola Marina. Terminata nel dicembre scorso la gestione di Abele Biagioni, il celebre locale è passato di mano a una giovane famiglia. Dopo i lavori di ristrutturazione, c’è stata la riapertura con parte dell’arredo rinnovato con attenzione e rispetto alla storia del Caffè, le cui pareti sono arricchite da fotografie in bianconero che riportano agli anni d’oro di un paese che, tra gli Anni Cinquanta e Sessanta, era solitamente frequentato da famosi artisti, cantanti, attori e sportivi. Ora al timone ci sono Gabriel, la moglie Radia e suo fratello Carlo. Obiettivo: mantenere la tradizionale clientela e nel frattempo attirare i giovani. Per l’estate sono previste serate con dee jay e, tra luglio e agosto, novità con l’orario continuato. Alla famiglia l’esperienza non manca, dopo gli anni di gestione del Bar Levey di Sassello e dell’omonimo spaccio situato nell’ospedale di Savona.

Al mastro gelataio Franco Galantini, l’incarico di offrire il meglio della sua arte. I dolci artigianali giungono dalla pasticceria Caviglia di Vado Ligure. Bruna Magi, scrittrice e giornalista, albissolese che fa spola con Milano dove lavora, frequentatrice del locale, ricorda: «“Ci vediamo da Testa” significava incontrarsi nel cuore del mondo creativo: idee e opere d’arte nascevano lì, tra un caffè e un aperitivo. Ricordo il mistero seduttivo di Quasimodo, l’allegria irresistibile di Sassu, l’ironia di Lucio Fontana, il genio dei tagli che amava le Madonne del Perugino». E aggiunge: «Un mondo perduto? No, oggi loro sarebbero i primi a dire che ogni giorno è l’ideale per cominciare una nuova impresa».

MASSIMO PICONE

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