Chilometri di parole, ginepraio di polemiche, tutti cronisti, giornalisti, storici, opinion leader più o meno noti. Peccato che qualche particolare non secondario si sia perso per strada o ignorato, oppure taciuto ai lettori. Non sarebbe la prima volta. Ricordate il ‘silenzio perfetto’ sulla tragica e misteriosa morte della funzionaria comunale di Noli precipitata al San Paolo? Ebbene, a Noli, il giorno dell’inaugurazione della targa in memoria di Giuseppina Ghersi, con un presidio spettacolare di Forze dell’ordine (37 in divisa, meno di una dozzina in borghese), non c’è stata l’annunciata benedizione. Non è cosa abituale, eppure zitti, a partire dall’autorevole Rai 3 Liguria. Solo una lettera su Ivg.it di Roberto Nicolick: “…Assenza inspiegabile e poco chiara di un qualsiasi ministro del culto…”. Perbacco, il parroco neppure invitato e non s’ha da dire ! E chi ha preso l’iniziativa della targa ? Il Secolo XIX e ‘compagni’ ripetono: “…Il consigliere Pollero…”. Che interpellato da trucioli.it conferma la delibera di giunta: “…La proposta l’ha scritta Nicolick ed io l’ho caldeggiata “. E quest’ultimo, a sua volta, dice a trucioli: “Verissimo, non mi hanno citato quale primo promotore, va bene lo stesso”. E degli 11 consiglieri comunali, 3 solo i presenti alla cerimonia ? Non fatelo sapere.
Andiamo per ordine, iniziando dalla frase più ‘intelligente e comunque che dovrebbe far riflettere’ amici e nemici, duellanti. L’odio è una brutta pianta e di seminatori è zeppo il mondo, scritta da Alessandro Marenco, operaio scrittore appassionato di storia in quel di Carcare (vedi i libri Coltiva, cucina e ama o Rablon e le altre storie). Testuale : “…..Magari invece che fare lapidi, gli amministratori potrebbero cominciare a incaricare storici propriamente detti chiedendo loro di proporre un serio progetto di ricerca (non di destra o di sinistra, quelle sono le conclusioni. La ricerca, fatta bene, non ha colore politico) da pubblicare e discutere apertamente. E soprattutto senza retorica piagnona o esaltante. “ I periodi, punteggiatura inclusa, non corrono, ma il senso è chiaro.
A Noli un primo vero vincitore c’è stato e lo si apprende dal suo linguaggio, non sconosciuto a chi lo ricorda giovincello con simpatie missine, poi Dc – come papà consigliere comunale e lo zio – infine fautore del Popolo della Libertà, modello Silvio Berlusconi, e il convertito Claudio Scajola. Era raggiante, il rag. Angelo Vaccarezza, già iscritto all’albo dei pubblicisti, già speaker ad una delle prime tv del ponente savonese, già consulente finanziario e ormai politico di professione. Era sorridente, a tratti teso, sempre guardingo, con qualche chilo di troppo, ma soddisfatto, appagato, nel vedere quel centinaio e più di persone accorse alla cerimonia di ‘inaugurazione’ (scoprimento della ‘lapide della discordia’ ) in ricordo e onore di una giovanissima vittima della guerra, della barbarie. Uccisa dai partigiani rossi. Delitto impunito come ce ne sono stati tanti altri tra tedeschi, San Marchi, camice nere fasciste, tra chi si batteva per la liberazione dalla dittatura e una montagna di vittime, morti in tutte le guerre, in Patria, oltre i confini, persino nell’Africa coloniale. La Rai di Stato, nei giorni scorsi, ha mandato in onda un servizio sulle stragi compiute in Etiopia dagli italiani, si parlava di 10 – 15 mila innocenti, tra esecuzioni sommarie, fucilazioni e stupri, opera di ‘uomini del regime’, con e senza divisa.
IL RINGRAZIAMENTO AL VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE SONIA VIALE, LEGHISTA, EX SOTTOSEGRETARIO DI STATO – Il Capogruppo di Forza Italia, Vaccarezza, ex presidente della Provincia, ex sindaco di Loano per due mandati, timoniere e gladiatore di razza, oltre a super tifoso Sampdoriano, ha ringraziato per la presenza “Sonia Viale…da oggi devo dire che la stimo di più…grazie al vice presidente della Provincia, Luana Isella, mia concittadina, grazie al consigliere provinciale Eraldo Ciangherotti, il mio appello è ritrovarci ogni 30 aprile a recitare una preghiera sulla tomba di una ragazzina che ha diritto di non essere dimenticata e torneremo a parlare di sofferenze….dopo quello che in questi giorni abbiamo letto sui giornali è sempre più difficile non dimenticare ed è il nostro impegno….”.
Per quale ragione, nessuno ha fatto cenno, nè durante l’orazione (sindaco Niccoli e Vaccarezza), nè dopo, per la mancata benedizione della ‘targa’ in ricordo di Giuseppina Ghersi ? Cosa è accaduto. Roberto Nicolick, un’esperienza da consigliere provinciale e comunale, un divorzio non è chiaro quanto consensuale dalla Lega Nord, commenta in una lettera all’autorevole Ivg dell’editore Matteo Rainisio di Pietra Ligure “Una targa commemorativa alla memoria di Giuseppina Ghersi, seviziata e assassinata da partigiani a guerra finita, è stata scoperta dal sindaco di fronte ad una piccola folla commossa e partecipe, abbiamo visto una cerimonia laica, per la assenza inspiegabile e poco chiara, di una qualsiasi ministro del culto, infatti nonostante una nostra precisa richiesta, nessuno di loro (ministri del culto ndr) ha trovato cinque minuti di tempo per spendere qualche parola ed dare una benedizione ad una targa di una adolescente assassinata….I soliti gufi politici hanno voluto vedere….”.
Di fronte ad un’accusa così grave e forse insinuante lo staff di redattori e collaboratori della corazzata Ivg.it avrà sentito il dovere di interpellare il parroco, don Andrea Giusto che non è un ‘pretino’ alle prime armi ed ha una sua storia in Diocesi ? Non siamo in grado di sapere, sappiamo con certezza che gli organizzatori (il Comune, l’Associazione Giuseppina Ghersi, e neppure Nicolick) si sono messi in contatto con il sacerdote responsabile della parrocchia. Certamente, nel fissare il calendario, avrebbero appreso che alle 10 era programmata la messa di un 60 ° di nozze, che un’ora dopo in frazione Tosse c’erano due battesimi. Escluso che abbiano bussato alle porte della Curia che ha un nuovo vescovo (Marino) ed un nuovo vicario generale (Magnano) al di sopra di ogni sospetto, si direbbe. La chiesa di fronte ai litiganti, comunque, non si è fatta coinvolgere nè prima, nè dopo. Sperando che anche i seminatori di zizzania si convertano al buon senso e la targa a Giuseppina sia benedetta con il silenzio dei giusti.
NOLI PRESIDIATA COME NON ERA MAI ACCADUTO NELLA SUA STORIA – Se escludiamo gli anni tristi e terribili della guerra e purtroppo sono sempre meno i testimoni che possono ancora raccontare, Noli ha vissuto un sabato mattina da ‘stato d’assedio‘. Giorni e ore di impegno per il giovane comandante la stazione dei carabinieri, maresciallo maggiore Ferrari. Tutto è filato liscio, con i rinforzi dell’Arma, della polizia di Stato, della Guardia di Finanza e uomini della Digos. Intervenuti anche quelli impegnati nelle ‘dimostrazioni di piazza’, agenti anti sommossa, con equipaggiamento rimasto nel sacchi e sugli automezzi. Il sindaco, dr. Pino Niccoli, da parte sua, è stato ‘tenuto a bada’ da un angelo custode che l’ha seguito dal municipio al piazzale, all’abitazione. Il sindaco che, come aveva già fatto con le dichiarazioni stampa, ha ripetuto nel suo intervento a braccio: “...Ho saputo pochi mesi fa della storia di Giuseppina da un mio consigliere comunale che mi ha detto se era possibile intestare una targa…mi sono documentato…..”. Trucioli ripropone la delibera di giunta del 20 settembre 2017 in cui si da atto che è stato “ Roberto Nicolick, già consigliere comunale e provinciale a Savona e autore del libro (vedi copia originale a fianco)…. il 27 luglio ha chiesto la concessione del patrocinio non oneroso del Comune per l’opposizione commemorativa…”. Perchè il sindaco insiste e i media gli vanno dietro, nel attribuire l’iniziativa al consigliere comunale Pollero ? Cosa significa la bugia ?
Chicco Pollero a trucioli.it conferma: “ L’idea in realtà l’ha avuta Nicolick che ha scritto al sindaco ed io l’appoggiata e portata avanti. “ Come spiega la divergenza di attribuzioni del sindaco ? Pollero: ” Io sono un ottimo soldato e come tutti i soldati restano ignoti “. Sarà, ma almeno Niccoli poteva darne atto, che c’è di male. Nicolick imbarazza ? Pollero: “Non so perchè il sindaco si comporta così “. E cosa pensa l’ideatore della targa e dunque della manifestazione ? Nicolick a trucioli: “ Perchè non sono stato citato dal sindaco non lo so, chiedetelo a lui. Va bene lo stesso e ringrazio quanti mi hanno confermato la loro stima “.
ASSENTE ASSESSORI E I CONSIGLIERI COMUNALI, ESCLUSI SINDACO, POLLERO E TISSONE – Come ha reagito la comunità di Noli ? Non abbiamo fatto interviste tra la gente comune, ci siamo limitati ad osservare le ‘presenze’ in compagnia dell’ex tre volte sindaco comandante Carlo Gambetta, memoria storica, che aveva scritto per trucioli.it un articolo sul dramma della guerra e che ha consigliato la ‘saggezza del silenzio‘ . L’inopportunità di prestarsi a facili strumentalizzazioni. Non più di una decina, curiosi inclusi, i cittadini nolesi che hanno assistito alla cerimonia, con sindaco e Pollero ed una breve comparsa di Rinaldo Tissone, rimasto peraltro in disparte con due tecnici comunali.
Noli che proprio quel giorno, dal 29 settembre a domenica 1° ottobre, esibiva lo striscione ‘Noli in festa per l’Europa, stand gastronomici, musica, dibattiti”. Noli che festeggiava la ricorrenza annuale del gemellaggio, in tono davvero minore, con la cittadina tedesca di Langenargen, presente Rolf Muller, ex borgomastro. Noli dove l’ex presidente dell’Azienda di Soggiorno, prof. Lorenzo Paggi, già presidente della Fondazione Sant’Antonio, aveva rinunciato a tenere un’assemblea sul tema per non alimentare il clima di esasperazione. Paggi che ha fatto una breve apparizione. Tra i presenti, pare sia sfuggito a molti, il dr. Stefano Bosio, ex consigliere comunale a Savona con Psi, ex candidato sindaco, primario emerito e decano degli ortopedici del San Paolo dove ha trascorso una vita.
LE PAROLE DEL SINDACO – Il dr. Niccoli ha mantenuto quasi un ruolo istituzionale: Il Decimonono ha titolato “Ecco la targa della discordia”. Niccoli ha ricordato Giuseppina: “Vittima della guerra e degli uomini (non ha detto partigiani ndr)…per me i bambini, i ragazzini, non hanno colore, sempre da difendere e non morire. Io non sono ligure, sono arrivato dalla Calabria negli anni ’60 e si parlava di questo cose. Ho saputo solo pochi mesi fa di Giuseppina….Sono orgoglioso che l’unica bandiera presente sia quella d’Italia; gli altri simboli lasciamoli ai nostalgici o irriducibili. Per me è solo un atto d’amore e vorrei fosse ricordato come tale….”. Applausi ed una signora tra il pubblico interviene: ” Vorrei fare un piccolo commento, a 13 anni eravamo tutti bambini…”.
LA RECITA DEL PADRE NOSTRO – E’ stato Nicolick a dare l’avvio alla preghiera più conosciuta della chiesa, assieme all’Ave Maria. E il dominus della giornata, Vaccarezza, ad approfondirne il significato. ” …C’è un muro di omertà, ora c’è un buco in questo muro dal quale comincia ad entrare un po’ di luce… E’ un raggio di luce importante…. Abbiamo accolto l’appello …non siamo qui per odio, per la piazza, per vendetta, ma per un gesto d’amore verso i nostri valori, amore verso il tricolore, amore del ‘Padre Nostro’, del Cristo Crocifisso. Sono i simboli che uniscono e non dividono…”.
Non c’erano le ‘camice nere’, c’erano i ‘camerati’ in maglietta nera e vistosi tatuaggi, peraltro moda diffusa (i tatuaggi), c’erano i seguaci della ‘Estrema Destra’ ( La Superba di Genova), della Fiamma Tricolore con il segretario Attilio Carelli“, gli attivisti di Casa Paund. Nostalgici della dittatura ? Sta di fatto che fa onore a tutti, a di là delle opinioni, la mattinata vissuta con civiltà e rispetto della convivenza tra i popoli. Qualcuno (Mario de Fazio notista savonese de Il Secolo XIX) ha scritto che alla targa è stata aggiunta una postilla ed il testo iniziale era già privo di spunti polemici. In verità non è cambiata una virgola da quanto deliberato dalla giunta comunale, con sindaco, il suo vice Alessandro Fiorito e l’assessore Jessica Bellisio. Lo Stato, a Noli, ha fatto la sua parte e un funzionario osserva che “tra uomini impegnati e automezzi possiamo calcolare una spesa di 15- 20 mila euro”, anche questa è la democrazia.
Luciano Corrado