In un qualsiasi paese civile non è necessario essere processati, condannati o assolti, per farsi da parte quando un pubblico amministratore finisce coinvolto in una vicenda che non riguarda la sua vita privata, ma il rapporto con l’ente che amministra. C’è da gioire per i garantisti se il tribunale del riesame, presieduto da Caterina Fiumanò che già aveva scagionato Melgrati per la Grand Hotel story, sancisce che non c’è stata lottizzazione abusiva nello stabile già di proprietà della famiglia Zioni; reati che sarebbero stati commessi quando lei esercitava il ruolo di vice sindaco ? Ora c’è chi scommette che la Procura della Repubblica, con il Pm, Cristina Buttiglione, avrà difficoltà a ‘mandare giù il rospo’, ovvero vedersi disconoscere il proprio operato e degli inquirenti. Passato al vaglio del Gip attraverso il sequestro conservativo ? Da qui il probabile ricorso alla Suprema corte perchè l’esposto (non anonimo) era stato anche inviato all’Agenzia delle Entrate, alla Guardia di Finanza e alla Corte dei Conti.
Negare che Alassio è già clima elettorale, sarebbe disconoscere che la terra esiste e l’asino non vola. Immaginarsi, poi, se una vicenda abbastanza delicata dove sono in ballo interessi ed una materia che ha sempre scottato, e coinvolge un personaggio della stazza e della caratura, sotto ogni profilo, di Monica Zioni, sulle scena pubblica da oltre 20 anni, quasi sempre sul trono e al comando, bravissima nel promuovere ogni suo passo nella veste di pubblico amministratore, può non suscitare un pandemonio. E così si legge sui web e facebook che i firmatari dell’esposto, un ex consigliere comunale (Parodi), un consigliere comunale capogruppo (Galtieri), uno avvocato, l’altro albergatore, dovrebbero pagare i danni alla Zioni ed al Comune per aver provocato tutto sto casino.
Si aggiunga che Secolo XIX, Stampa ed IVG avrebbero “regalato molta disinformazione sulla decisione del Tribunale del Riesame , poichè si è scritto con molta superficialità ‘ che “non vi è reato” e ciò non corrisponde assolutamente a verità”, sostiene un legale che ha seguito la vicenda e che per motivi di opportunità non vuole apparire.
E prosegue: “Infatti la competenza del Tribunale del Riesame concerne le impugnazioni delle c.d. “misure cautelari coercitive”. D’altra parte la querelle “Al Sole” ex albergo, ha visto 7 avvisi di garanzia: siamo quindi nella fase delle indagini preliminari. La quale si chiuderà con rinvii a giudizio o non rinvio a processo. A conferma di ciò, le indagini proseguono. E non subiscono condizionamento dal pronunciamento del Riesame savonese. Non sappiamo, inoltre, se l’ufficio del Pm ricorrerà in Cassazione”.
E gli esposti all’Agenzia delle Entrate, alla Corte dei Conti, alla Guardi di Finanza che sorte hanno avuto ? Il professionista misteriosamente tace, anzi ‘no comment’ e invita a tenere bassi i toni della polemica. Altrimenti pare di intuire succede come ai tempi del record di avvisi di garanzia (e sequestri) della ‘Melgrati story‘. I mass media sparavano titoli e locandine a go gò su Melgrati inquisito, Melgrati interrogato, Melgrati sotto processo, alle corde e poi la giustizia ha sancito che la verità processuale è quella dell’innocenza. Solo in un caso (querela per diffamazione al Pm, G.B. Ferro), Melgrati per evitare una possibile condanna ha chiesto scusa e pagato spese e una somma in beneficenza.
Dunque attenzione, è vero che la storia dell’ex hotel Sole non finisce con la rimozione dei sigilli. Monica Zioni resta un consigliere comunale nel ‘mirino della giustizia’, in attesa sia fatta piena giustizia, magari attendendo tempi biblici. Nel frattempo l’esperienza dice che i candidati inquisiti, sospettati, a volte chiacchierati, alle elezioni raddoppiano i consensi. E Alassio che ‘benedice’ spesso e volentieri, alle elezioni, i gerontocratici delle poltrone, per la signora Zioni è come avere una polizza assicurativa. Lei del resto prima di fare qualsiasi passo in quella pratica edilizia avrà chiesto consigli, a tecnici, ad esperti. Non sappiamo se aveva contattato l’arch. Melgrati, a cui va riconosciuto il primato in Liguria di procedimenti penali e di assoluzioni, con quale formula esatta non possiamo precisare. Non sappiamo se anche un legale l’ha confortata. O ancora qualche tecnico comunale di sua fiducia. ERA IN PERFETTA BUONA FEDE SI POTREBBE CONCLUDERE. Conosciamo le motivazioni della sua ribellione a chi la vorrebbe ‘mettere in pensione’. Dimenticando che ogni città, paese, nazione, si merita gli amministratori, i sindaci, il governo, che merita. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. In Sicilia, ad esempio, i mafiosi per chi hanno votato ? Per chi voteranno ? Chi faranno eleggere ? E in Italia i corrotti ed i corruttori per chi tifano? E gli evasori fiscali non per necessità, chi hanno sempre premiato alle urne? Suvvia l’aria della Baia del Sole è purificata dal salino del mare e dalla brezza. Le casse comunali resisteranno da ogni depauperamento. Monica Zioni lo urli con tutta la sua forza.
E GLI ANNI DELLE BATTAGLIE PER IL GRAND HOTEL….