Quanti sono i furti denunciati in un anno a Loano ? Magari con destrezza ai danni di anziani, persone sole, i più vulnerabili ? Quale la percentuale dei reati con un responsabile assicurato alla giustizia, nelle abitazioni in particolare ? Accadono più di giorno o durante la notte ? Quante volte i malviventi hanno narcotizzato le vittime ? A leggere i giornali cartacei e on line, con cronaca locale, Loano è un’isola felice, non ci sarebbe da allarmarsi, né preoccuparsi. Solo la cronaca di Savona capoluogo, nel 2016 e primi sei mesi 2017, ha riportato una trentina di titoli a tutta pagina e locandine. Loano felix se, come ammette il sindaco stesso, ‘non ha notizie sul numero dei furti’ nella sua città, del resto ‘non l’ho mai chiesti, credo non sia importante ai fini dell’iniziativa di Controllo di Vicinato’ che il Comune ha avviato ed al quale hanno finora aderito le zona di Via Piste e dei ‘musicisti’.Martedì sera, 19 settembre, nella sede del Comando dei Vigili Urbani assemblea pubblica, riunione del Tavolo della Sicurezza istituito dall’Assessorato alla Polizia Urbana, “coinvolti – si legge – cittadini e associazioni del territorio nell’elaborazione di strategie di contrasto al fenomeno dell’insicurezza urbana”. Il sindaco Luigi Pignocca, Forza Italia, nel complimentarsi per la collaborazione ed i traguardi raggiunti, ha auspicato per il futuro “una maggiore presenza di persone agli appuntamenti su tema”. E si perchè, in platea, al di là degli ‘addetti ai lavori’, si fa per dire, di gente comune ce n’era pochina ed i pochi hanno ascoltato in silenzio, senza intervenire, quasi senza chiedere lumi.
Difficile credere che il ‘sonno abituale della società civile loanese’ abbia un colpo d’ala da mattino a sera. C’è da stare tranquilli e sereni anche sul fronte ‘sicurezza’ ? Bisognerebbe domandarlo a chi ha subito un furto, magari più volte. E non vuole ‘pubblicità’. Derubati il giorno del funerale di un congiunto, oppure nell’area di Loano salute, vittime indifese. Ma forse sono davvero pochini i furti a Loano, o nella noma si dice in gergo; non siamo all’allarme sociale. Identico discorso per le attività commerciali prese di mira magari ripetutamente. Insomma quei pochi furti di cui raramente si legge sarebbero davvero un’eccezione. Va ancora meglio sul fronte degli abominevoli stupri. Zero violenze carnali. Nonostante timori e paure che si erano letti di ‘mamme coraggio‘ per l’arrivo dei migranti nell’ex convento di Sant’Agostino, di cui non si è più letto una riga e pare che il loro numero sia diminuito, a meno di una decina.
I più felici dell’Estate sicura 2017 sono i rappresentanti dei Bagni Marini che danno lavoro, dicono, a 300 persone per una stagione da record, da tutto esaurito e si sono fatti carico della lotta all’abusivismo commerciale, con due guardie giurate della società ‘La Pantera‘. Una guerra senza quartiere al commercio abusivo, sia quello di povere chincaglierie, sia quello più insidioso, ramificato, criminoso, della contraffazione di marchi e che coinvolge associazioni mafiose di varia etnia. Ottimi i risultati, ad avviso del comandante Luigi Soro: 18 verbali per esercizio di attività abusiva con sequestro e 6 sequestri di merce contraffatta con relativi fascicoli penali all’autorità giudiziaria a carico degli autori. Nessuno purtroppo ci ricorderà quanto alla fine dell’iter ha incassato il Comune e lo Stato dalle multe e la sorte dei fascicoli penali a carico di imputati irreperibili e nullatenenti.
Il presidente del Sib (sindacato Bagni Marini aderenti a Confindustria), Diego Burastero, ha fatto presente che la collaborazione ed il bilancio dell’attività svolta sul litorale (zone demaniali dello Stato), sono molto positivi. Unitamente ai commercianti, Loano ha organizzato un servizio di sorveglianza privata “per scongiurare la presenza di venditori abusivi e migliorare la sicurezza di turisti e residenti“. Un’azione preventiva, parrebbe di capire, perchè in fase ‘repressiva’ si è fatto ricorso, come supporto, ad un agente della polizia municipale a tempo pieno. Risultati pratici ? Burastero: “Con due vigilanti ed un vigile abbiamo raggiunto un calo dell’ 80 per cento dell’abusivismo, il 20 % restante consapevole di essere controllato”. E’ andato oltre Marco Zappa, altro giovane e volenteroso titolare di Bagni (Kursaal che con i Perelli fanno parte della storia balneare loanese): ” La gente viene in vacanza a Loano piuttosto che in un altro posto perchè cerca e trova sicurezza, tranquillità e noi abbiamo puntato ad offrire ordine pubblico a 360 gradi, alla stregua di un adeguato servizio sanitario….”. Nessun cenno al ‘dopo spiaggia‘, a cosa ne è degli ‘abusivi’ allontanati dal litorale loanese. Si trasferiscono a piedi, in pullman, via treno, a Pietra Ligure, Borgio, Finale; a ponente a Borghetto S. Spirito, Ceriale, Albenga, Alassio. Sotto gli occhi di tutti, di altri operatori balneari. Qualcuno pensa che svaniscono con le loro mercanzie come neve al sole ? Io intanto li mando via, gli altri si arrangino, si organizzino come noi.
E chi ha un pizzico di memoria storica ricorderà che il procuratore capo della Repubblica, Francantonio Granero, quando era in carica (fino al 2015) aveva inviato una circolare ai vigili urbani e ai sindaci invitandoli, lo diciamo in parole semplici, ad occuparsi maggiormente di ‘reati e prevenzione di maggiore spessore sociale per l’ordine pubblico, piuttosto che occuparsi di dare la caccia agli abusivi delle mercanzie nelle zone demaniali’. Certo non si può far finta di niente, anche se ‘tollerare’ ed impunità nel Bel Paese è lo ‘sport’ più praticato. Ma i vigili urbani hanno incombenze prioritarie: traffico urbano sempre più caotico, Aurelia in centro semiparalizzata, mercato settimanale da caos urbano, ingolfamento delle vie interne, incidenti, sedare litigi, fare rispettare i divieti ed i regolamenti comunali. Lo Stato deve fare la sua parte. Nella patria, forse unica al mondo, dove esistono cinque forze di polizia, dove i compiti si sovrappongono.
Nessuno ricorda più, ad esempio, che nel porto di Loano c’era la Capitaneria di Porto (ora a sede il comando del ponente), ma anche l’imbarcazione dei carabinieri e di frequente lungo le acque costiere si vedeva arrivare, per controlli, il natante della Polizia, o ancora della Guardia di Finanza. Tutti tacevano come oggi si tace sull’assurdità che i vigili siano chiamati a rincorrere i ‘vu cumprà‘ dove magari ci scappa l’oltraggio, la resistenza, ore a palazzo di giustizia della guardie sottratte al loro compito primario. E per cui i cittadini pagano fior di Irpef regionale e comunale, Imu, e balzelli vari sempre più salati.
Loano che ha avviato, con i primi mesi del 2017, il suo iter e percorso di avvicinamento all’iniziativa del Controllo di Vicinato. Speriamo bene. In Liguria non è ancora molto diffuso, ha ricordato l’assessore alla Polizia municipale Enrica Rocca che ha anche dato notizia della riunione del Tavolo della Sicurezza svoltosi in mattinata in prefettura e “ dal quale è emerso che i reati in provincia sono diminuiti del 15 % “. Risultati lusinghieri, più sicurezza per tutti. Prendiamone atto con gioia. Non abbassare la guardia.
Loano che può vantare l’istituzione “Zona di controllo del vicinato“: via Piste con la referente arch. Marzia Leotta e le strade dei musicisti, a ponente ( via Verdi, via Donizzetti, via Mascagni, via Ponchielli) con Giovanni Viani. Che a loro volta fanno riferimento e si confrontano con la coordinatrice dr.ssa Roberta De Andreis, sottufficiale di polizia municipale. Ed è importante la collaborazione dei cittadini tutti, siano essi residenti o turisti, proprietari di seconde case o vacanzieri in affitto. Col Controllo di Vicinato, si è ribadito, “non si è tenuti a svolgere alcun tipo di ruolo attivo, basta già segnalare situazioni sospette per contribuire a rendere più sicuro il proprio quartiere”.
Quali solo le zone di Loano dove c’è una maggiore incidenza criminosa, dove la gente “ha più paura” ? Il fatto che la zona di via Piste e di via dei musicisti si siano organizzati con il Controllo di Vicinato pare non dipenda dall’impennata di furti o micro criminalità. Mancano riscontri obiettivi, statistiche, abbiamo già detto ed è sempre meglio prevenire. Il sindaco ha giustificato “se a Loano ci fosse una situazione grave da allarme furti lo sapremmo e non mi risulta”. Un tempo il corrispondente dei quotidiani locali più diffusi raggiungeva almeno una volta al giorno la caserma dei carabinieri ( o telefonava più volte) e poteva apprendere cosa era successo, furti inclusi. Oggi l’informazione va a macchia di leopardo e i comandi locali non sono autorizzati a dare notizie che dovrebbero essere a ‘servizio del cittadino’, il diritto di essere informato senza riverenze e ritrosie inconfessabili. Essere informati per conoscere, prevenire, sensibilizzare, collaborare.
Pare assistere ad una gara a scarica barile, dall’alto al basso. Fino a quando non accade il fattaccio o ci scappa il morto. Allora divampano polemiche e sterili lacerazioni. Come sarebbe sacrosanto che sulle aree demaniali, dove si pagano fior di tasse sia da parte del Comune, sia delle concessioni private, sia lo Stato attraverso la Capitaneria di Porto non a militarizzare spiagge e Stabilimenti balneari, ma svolgere prima di tutto prevenzione e quando è il caso costante repressione. Invece capita di assistere al puntuali e rigorosi controlli ai Bagni, al rispetto del metraggio al centimetro, lasciando ai vigili e molto raramente ad altre forze di polizia rincorrere gli ‘ambulanti abusivi’, ormai un piccolo esercito di disperati e sfruttati che con l’acquisto di decine di negozi da parte di extracomunitari, soprattutto del Sud est asiatico, trova parecchie complicità senza andare troppo lontano.
Che dire del commerciante italiano che non riesce a sopravvivere, tra fisco e caro affitti, sostituito dal ‘provvidenziale inquilino’ del bazar. Non in periferia, ma sul lungomare, nei salotti commerciali dei centri storici. E questo sarebbe ‘fare turismo’ di qualità ? Creare le condizioni per investimenti alberghieri capaci di favorire un’industria turistica degna di questo nome, dove non è il numero che conta, ma la capacità di spesa di chi fa vacanza. E volano per un bene prezioso come il pane: posti di lavoro per giovani, per le donne, per le future generazioni: E non siano stipendi occasionali, precari e stagionali.
Quell’economia turistica ‘sana’, si direbbe, che caratterizza molte altre zone del pianeta e del nostro Paese. In Alto Adige c’è la gara tra imprenditori – albergatori da una parte, istituti di credito dall’altra a realizzare nuove strutture alberghiere all’avanguardia, con lo stimolo dei comuni e delle Province (Bolzano e Trento). In questa nostra Riviera che ha perso, oltre la metà dei posti letto alberghieri (non parliamo dell’entroterra); che ha perso oltre 5 mila occupati nel settore dell’ospitalità, non si neppure arrestata la corsa ‘palazzinara’. Oggi gli immobili si presentano più aggraziati rispetto al passato. Ma un palazzo una volta ultimato, ad là dei cottomi a operai stranieri, non offre posti di lavoro.
Loano non è certo un’eccezione, né la peggiore nel panorama miope della ‘speculazione’ immobiliare; senza andare lontano, ad esempio, l’opulenta Boissano, con l’area verde che la caratterizza, non ha attratto fino ad oggi una sola iniziativa di carattere alberghiero – occupazionale. Colpa degli albergatori ? A Loano l’area alberghiera è stata sbandierata per 20 anni, promessa e rivisitata in prossimità delle elezioni (persino con l’annuncio via La Stampa di un 5 stelle all’ex Ospizio Marino), non mancano gli amministratori di lungo corso che c’erano ieri e ci sono oggi. Il primatista Piero Pesce, socialista, pidiessino, indipendente, da Loano è accorso a dar man forte alla comunità di Boissano, ricco della sua quarantennale esperienza e memoria storica.
Loano che ha tiepidamente risposto all’assemblea del ‘Tavolo della Sicurezza‘, alla mappatura degli impianti di videosorveglianza di privati. Su 500 ‘inviti’, tante sono le attività, il comandante – dirigente dr. Luigi Soro ha reso noto che hanno risposto 180 e di queste 30 positive. “Una percentuale piuttosto bassa – commenta – e ci auguriamo sia implementata”. Soro, garbatamente, ha pure toccato il tasto dolente della ‘videosorveglianza’ che è stata trattata in modo molto critico e documentato durante un’assemblea dello scorso inverno dal gruppo di opposizione consiliare ‘LoaNoi’: 400 mila euro spesi in 10 anno (2006 – 2016) e molte ‘telecamere’ fuori uso, oppure rivolte verso muri, senza alcun riscontro con la loro ‘produttività’ in caso di eventi criminosi.
Di recente, la vigilia di Ferragosto, la rapina con il ‘taser’ all’imprenditore (cardiopatico) Pino Del Balzo, in centro città e un bottino liquido di 40 mila €. Un’arma che rappresenta una svolta nel mondo della criminalità savonese e ligure, un salto di qualità. Purtroppo si è saputo che l’impianto di videsorveglianza comunale nei pressi della Banca Carige non era a regola d’arte. Un flop. Il comandante Soro ha tuttavia chiarito che non bisogna fossilizzarsi su una telecamera, ma sul complesso. Ciò che non si vede con un ‘occhio elettronico’ si rivela e si scopre magari a centinaia di metri, quando il malfattore si sente al sicuro.
Si è letto parecchi giorni dopo che era stato arrestato, con le opportune misure di riservatezza decise dal magistrato, il pregiudicato Gaetano Barbieri, 56 enne, sicuramente noto a chi ha svolto servizio a Loano, come al maresciallo in pensione Remo Chiola. Arrestato perchè un cittadino coraggioso, sentendosi pedinato rincasando nel cuore della notte, con in braccio il figlioletto, non ha esitato a fare il suo dovere. Barbieri, in attesa si accertino le sue presunte responsabilità, risultava nella lista – del 10 agosto 1984 – dell’allora procuratore della Repubblica Michele Russo, proposto al tribunale di Savona per le misure di prevenzione con altri 36 pregiudicati del ponente savonese. Una gioventù turbolenta a Borghetto e Loano. Lista che trucioli.it aveva ripubblicato in solitaria, come sempre, non per mettere alla gogna chi ha pagato il suo debito con la giustizia; alcuni di quei nomi tornano in inchieste di mafia ed arresti, tra tutti l’asserito capo della ‘ndrangheta ligure -piemontese Carmelo Gullace, peraltro ammalato e con la moglie in carcere per associazione mafiosa.
Barbieri che potrà dimostrare la sua innocenza, pare fosse armato ed abbia cercato di liberarsi delle armi, aveva continuato da libero cittadino a frequentare Loano, amici e locali. E che dire degli ambulanti napoletani che vendono frutta e verdura, con tanto di altoparlante, in passato perfino con sosta abituale davanti all’ufficio di un assessore leghista, e che a loro modo danno la caccia all’unico cronista che osa ostacolarli, fotografarli: “Tutti ci lasciano vivere, tu caro figliolo ci stai rompendo il c. e fai una brutta fine, non ti minaccio, intendo dire che alla fine ingrassi troppo…”.
Di cosa parlano i signori di ‘Estate sicura‘. Dei ‘vu cumprà‘ o dei Barbieri, degli affiliati di camorra che utilizzano venditori organizzati di prodotti agricoli forse non sicuri e che sono di stanza abituale a Ceriale, abitudinari a Borghetto, Pietra, Finale, Spotorno, Vado, entroterra e che sono corsi ai ripari per l’incauto fotografo, organizzandosi con furgoncini coperti ? Che gli stessi quando hanno cercato di ‘mettere piede’ in quel di Imperia si sono visti bruciare tre ‘camioncini’ e sorta analoga in quel di Sarzana.
Benvenuta “Zona controllo del vicinato” purchè, come abbiamo ascoltato alla trasmissione di Bruno Vespa la sera stessa dell’assemblea di Loano, “siano i numeri, i dati aggiornati, la statistica che consente di conoscere e giudicare, prevenire, avere il controllo del territorio nel suo insieme”. Fino ad oggi abbiamo conosciuto un apparente ‘Loano Felix’, la mancanza di notizie o date con contagocce, se non per le ‘brillanti operazioni di contrasto’ sulla spiaggia. Nonostante e non siamo dello stesso avviso, la 7 (oltre due milioni l’audience), in prima serata, nel programma della Gruber, scrittrice, conduttrice televisiva, l’autorevole giornalista decano Giampaolo Pansa abbia ripetuto: ““Di Maio candidato premier del M5S? Se immagino l’Italia guidata da lui, i casi sono due: o mi viene da ridere o mi viene da piangere…Questo è un Paese che sta sull’orlo della guerra civile. Persino i carabinieri si sono sputtanati da soli con la vicenda degli stupri di Firenze. Di Maio cosa può fare? Ammettiamo anche” – continua Pansa – “che Grillo raggiunga un numero sufficiente di voti per formare un governo monocolore. Ma Di Maio che fa? Mette la testa sotto la lama del boia?”.
A Loano la lama del boia non è ancora arrivata e abbiamo avuto l’occasione di conoscere e scrivere di un ‘boia’ vero, Luciano Luberti: il diavolo lo tenga all’inferno, ad Albenga ha fatto strage di partigiani ed innocenti, stuprato. Scampato per decenni alla giustizia. A Loano, altra neve al sole, è passata in sordina quella foto che ritraeva un sindaco (non Pignocca) che posava sorridente con uno spietato omicida che ha trascorso 14 anni in carcere per aver trucidato, a Loano in via degli Alpini, un giovane padre di famiglia colpevole di un banale sgarro. Dopo avergli sparato, con un complice, hanno infierito travolgendolo in retromarcia. Sarà stata un’imprudenza farsi fotografare da pubblico amministratore e dal politico di rango, almeno potevano seguire le scuse, ho sbagliato. Invece ignoti hanno preferito avvertire chi aveva osato pubblicare: ‘Quella foto ti costerà cara….’. (L.Cor.)