Protagonismo a tutto spiano per alcuni big del governo regionale, dal presidente Toti all’assessore Giampedrone, nei giorni dell’allerta meteo (arancione e rosso) che ha seminato preoccupazione e disagi (tanti negozianti hanno segnalato la latitanza dei clienti, alimentari e prodotti freschi inclusi, invenduti). Telegiornali, mass media che narravano in lungo e in largo del presidio ‘anti-alluvione’ nella stanza di regia a Genova. Una dichiarazione dopo l’altra, interviste, previsioni, appelli, suggerimenti. Come si procede sul fronte delle opere e dei lavori ? La Cia Liguria, con il presidente Aldo Alberto, parla di problemi che si trascinano insoluti da decenni.Viene spontaneo chiedersi, ma se gli assessori regionali hanno tanto tempo da dedicare alla visibilità mediatica, quando trovano gli spazi per dedicarsi all’ufficio, alla burocrazia, alla stanza – pensatoio delle scelte, delle decisioni strategiche, dell’avvio concreto a soluzioni attese da anni ?
Un po come accade, leggendo le cronache, per il ruolo dell’assessorato all’agricoltura ricoperto dall’ex sindaco leghista di Zuccarello, Stefano Mai. Messo in ‘croce’ da associazioni agricole per i gravissimi ritardi, anche nei finanziamenti dei ‘piani agricoli’, dai mancati risarcimenti a danni alluvionali. E lui che replica, sdegnato, ribalta le accuse. Si difende e da la colpa al governo di Roma. Proclama la sua perfetta diligenza e capacità nel ruolo politico che ricopre. Nella Lega Nord c’è chi pensa di candidarlo al Parlamento, alle prossime elezioni politiche di primavera. Lasciare libero quella ‘poltrona’ che a quanto si legge, si ascolta, si percepisce, non crea consensi alla Lega, partito che vede tra i sostenitori gran parte del mondo agricolo. Un tempo era il serbatoio Dc, ad Albenga anche del Pci di Angioletto Viveri, oggi è favorito il partito della Padania, delle dure battaglie di Matteo Salvini.
Il documento diffuso dalla Cia, non è peraltro il primo in chiave critica, parla soprattutto delle condizioni in cui si trovano la piana di Albenga ed altre aree della Liguria, a serio rischio allagamenti. A partire dalle terre coltivate. E Dio sa quali disastri e quali sconvolgenti conseguenze abbiano provocato, mettendo letteralmente sul lastrico famiglie di agricoltori. Con pignoramenti causa impossibilità di onorare le esposizioni con le banche, beni immobili e terreni messi all’asta. Con alcuni casi davvero pietosi come aveva segnalato su trucioli.it, il libraio- scrittore Gerry Delfino.
Qual è la situazione idrogeologica della pianura più estesa della Liguria? Qual è la politica di prevenzione attraverso interventi di ripristino ? Cosa si è fatto fino ad oggi attraverso i finanziamenti erogati e non solo annunciati ? Certo, l’eredità del passato non si può ignorare, ma di fronte al susseguirsi dei disastri (frane ed allagamenti) cresce di pari passo la sfiducia e degenera pure il buon senso. Questi politici, ritenuti pure abili nell’illusionismo, sono davvero adatti, all’altezza di governare ? Capaci di prendere decisioni magari impopolari, ma nella direzione della svolta, del fare, della soluzione di problemi e attese non più procrastinabili ?
La Cia: superata l’allerta senza particolari danni, il rischio rimane
COMUNICATO STAMPA – Non vogliamo fare i menagramo, o come dice qualcuno i gufi, ma da un rapido giro di orizzonte sul territorio possiamo dire che eventi piovosi di forte intensità (la tragedia di Livorno insegna) ci troveranno ancora una volta largamente impreparati.
Interventi di pulizia degli alvei dei maggiori torrenti (neppure tutti) ci sono stati, ma ciò che manca, in maniera evidente, sono interventi sui rivi che alimentano le aste torrentizie principali. Da lì molto spesso provengono i materiali (ramaglia, tronchi o, peggio, rifiuti ingombranti abbandonati) che concorrono a creare difficoltà al deflusso delle acque, spesso occludendo gli alvei.
“È evidente che situazioni a rischio, che potevamo definire eccezionali, oggi sono sempre più frequenti al punto da doverle ritenere “ordinarie” o comunque “frequenti” – commenta Aldo Alberto, presidente Cia Liguria -. Tale condizione deve essere assunta come base per definire interventi precisi di manutenzione territoriale”.
Non vogliamo restare nel vago, pertanto citiamo alcuni casi emblematici che testimoniano l’inadeguatezza delle azioni finora messe in campo o comunque l’eccessiva lentezza con la quale si realizzano.
Nella Piana di Albenga, è ormai arcinota la situazione degli affluenti Rio Carenda, Rio Carendetta e Rio Fasceo del Comune di Albenga. Qui, nonostante l’approvazione di tutte le Autorità competenti in larga parte ora in capo alla Regione e dopo un iter di due anni dalla presentazione (siamo a tre dall’alluvione del 2014), mancano le coperture finanziarie e quindi non si è andati oltre la progettazione e gli interventi di minimo ripristino.
Ed ancora, questa volta nel territorio genovese, ricordiamo il Leira a Voltri, le cui condizioni nella parte più critica – la foce – sono quelle della foto scattata lo scorso 8 settembre (in allegato).
“Potremmo trovare situazioni simili in altri torrenti e rivi della nostra regione. Ribadiamo che la nostra preoccupazione è data dall’assenza di una programmazione di “bacino” che intervenga sull’intero sistema di regimentazione delle acque, governandone il deflusso a partire dalla rete a monte, i rivi minori e la regimentazione del suolo – prosegue Aldo Alberto -. Vorremmo vedere accolte le parole del Presidente Mattarella che ha sottolineato, con grande forza, come queste situazioni siano da considerare una priorità. E forse anche – aggiungiamo noi – una priorità sul piano di quegli investimenti pubblici che potrebbero dare grande impulso all’economia e alla domanda di lavoro.
In questo senso, continuiamo a ribadire che un lavoro importante potrebbe essere fatto utilizzando l’opera delle imprese agricole: ci sono gli strumenti normativi, ma sembra mancare la volontà di farvi ricorso”.
Non vorremmo ritrovarci nelle prossime settimane a sentire “soloni” parlarci di prevenzione e di ruolo del presidio umano in campagna… La stalla va chiusa prima e non dopo, quando i buoi ormai sono scappati.
9 SETTEMBRE 2017
MALTEMPO: REGIONE LIGURIA, CONFERMATA ALLERTA ROSSA SUL CENTRO DELLA REGIONE FINO ALLE 8 DI DOMANI MATTINA. ASSESSORE GIAMPEDRONE, “RIMANE SITUAZIONE DI CRITICITA’, NELLE PROSSIME ORE PERTURBAZIONE NEL LEVANTE LIGURE. SALA OPERATIVA APERTA PER TUTTA LA NOTTE”.
Caduti oltre 3500 fulmini in circa 6 ore, venti fino a 90 chilometri orari.
GENOVA. È confermata fino alle 8 di domani mattina, domenica 10 settembre, l’allerta Rossa diramata dalla Protezione Civile per la zona centrale della Liguria. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, facendo il punto sull’evolversi della perturbazione che ha interessato il territorio.
“Al momento viene confermata una situazione di criticità in tutta la Liguria – ha spiegato l’assessore Giampedrone – con l’allerta Rossa per la zona centrale della regione e Arancio per il levante e il ponente. Nell’ultima parte della serata si sono verificate precipitazioni importanti su Genova e sul Tigullio dove, tra Portofino e Rapallo sono caduti tra i 40 e i 50 mm di pioggia in circa mezz’ora, provocando disagi e allagamenti in qualche abitazione e attività commerciale. Per effetto dei venti sembra, fortunatamente, che la gran parte della perturbazione si sia scaricata in mare: se si fosse scaricata a terra avrebbe potuto provocare ingentissimi danni. Ora quel fronte si sta spostando verso levante dove potrebbe creare disagi: per questo – ha proseguito – manterremo il livello massimo di attenzione per tutta la notte con la sala operativa aperta per consentire un monitoraggio costante e garantire, in caso di necessità, l’intervento tempestivo sul territorio per mettere in sicurezza le persone e le cose. Per altro – ha aggiunto l’assessore regionale alla Protezione Civile – non è escluso che possano formarsi anche nelle prossime ore nuove celle temporalesche anche intense sulla parte centrale della Liguria, come sta accadendo ora proprio nella zona di Busalla. Questa perturbazione, autorigenerante, molto compatta e con un fronte molto ampio, non ha le caratteristiche tipiche di una perturbazione di fine estate quanto, piuttosto, di una perturbazione autunnale o invernale”. Per quanto riguarda i prossimi aggiornamenti, l’assessore Giampedrone ha spiegato che “domani mattina alle 9 faremo il punto con il Dipartimento nazionale di Protezione Civile perché dalle prime ore della mattinata la perturbazione inizierà a spostarsi verso la Toscana e il Lazio, esattamente come avevamo previsto già da ieri”. Tra i dati significativi registrati da Arpal, sono caduti oltre 3500 fulmini in circa 6 ore e i venti hanno toccato i 90 chilometri orari.
Alle 11 di domani mattina, domenica 10 settembre, è previsto un nuovo punto stampa al quale parteciperà anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.