Facebook: dai pensierini di Livio Di Tullio e da un rapido scambio di messaggi mi è venuta in mente questa riflessione: Di Tullio l’uomo che era da un’altra parte! LUI non c’era! Leggi anche : Lettera al sindaco e ai consiglieri comunali sul sottopasso della Torretta.
In vari incontri pubblici sull’Aurelia bis Di Tullio ha dichiarato che:
– l’Aurelia bis se l’è trovata. Che dire? Gliel’hanno regalata? LUI non c’era!
Ma anche dai pensierini (suoi) riportati sotto traspare la stessa conclusione.
– incontro con Chiamparino: non lo ha saputo in tempo! LUI non c’era!
– parte della comunità ha smarrito i fondamentali: ma lui, mentre quella smarriva, LUI non c’era?
– bitume e navi Costa, terribile spocchia dell’autorità portuale: ma LUI? LUI non c’era!
– il rapporto tra la città ed il porto deve cambiare: ma non è LUI ad andare alle riunioni del comitato portuale al posto di Berruti? Lui c’era, oppure LUI non c’era?
– sottopasso della Torretta, non me l’ha forse chiesto LUI 2 anni fa? Ma LUI c’era, o LUI non c’era!
– porto Margonara: ma LUI c’era, o LUI non c’era!
– porto Margonara: oneri urbanizzazione con prosecuzione passeggiata degli artisti fino a Savona: ma LUI c’era, o LUI non c’era!
– ……. eccetera eccetera: LUI non c’era?
– ….mentre serve tanta passione e quella ce l’abbiamo: LUI c’e!
Fine riflessioni di Paolo Forzano!
Da Facebook: Livio Di Tullio
11 novembre alle ore 23:40 · Modificato · FB
Pensierino n.1: non ho saputo in tempo della visita di Sergio Chiamparino. Peccato. Avrei partecipato volentieri.
Savona esiste perché esiste la Valle Bormida e, da lì, il Piemonte, Torino, il Nord ovest e poi la Francia e l’Europa. Altrimenti sarebbe restata un piccolo villaggio e non sarebbe mai diventata quella che è stata . La svolta fu la ferrovia, con la quale Torino Capitale cercava il suo accesso al mare. La ferrovia portò l’acciaieria e la fabbrica ferroviaria. Una è scomparsa, l’altra c’è ancora e si chiama Bombardier. Il legame non si era mai interrotto, basta ricordare le vie del sale, ma quella della ferrovia fu la svolta per Savona e fu il porto, dopo secoli di fame. Fu lavoro e ricchezza. Fu cultura e crescita. Furono i valori che ancora oggi condividiamo nella nostra Comunità, aldilà delle nostre differenze politiche e sociali.
La prima ondata d’investimenti fu piemontese, il centro storico ottocentesco ha la stessa pianta di Torino. Anche la prima ondata d’immigrati fu piemontese, giunsero dalle montagne intorno a Mondovì e dall’alta langa. Straccioni e morti di fame, in fuga dalla miseria, ma si rimboccarono le maniche e oggi ritroviamo quei cognomi tra tanti savonesi.
Pensierino n.2: quando sento, anche fra noi Savonesi, tanta superficialità nel parlare del nostro Porto, del fatto che non si può essere “campanilisti”, del “chissenefrega se andiamo con Genova” oppure leggo “ chi difenderà Savona dal porto?”, prima di tutto penso che se una parte della nostra Comunità ha smarrito i fondamentali, sia compito nostro – di noi Amministratori – assumersi la responsabilità di fermare la giostra delle parole anche se questo può costare in termini di consenso e quieto vivere.
Nella nostra Città ci sono molti pensionati e ne sono contento, perché contribuiscono in modo decisivo alla nostra Comunità. Sostengono i loro figli, tengono in piedi le reti del volontariato, contribuiscono allo sviluppo culturale e sociale, ma non possiamo essere tutti pensionati. La maggior parte dei Savonesi ha bisogno di lavorare e il Porto, compatibile con le aspirazioni di sviluppo turistico e sostenibile della nostra Città, è fondamentale .
Pensierino n.3: è indubbio che le due vicende del bitume e dei fumi delle navi Costa abbiano lasciato un segno negativo. E trovo insopportabile la spocchia dell’Autorità portuale quando i Cittadini pongono problemi reali. Ma, credetemi, se questa pur necessaria riforma nazionale della portualità, in Liguria si riduce alla semplice annessione di Savona a Genova, quel genere di problemi sono destinati ad aumentare e non a diminuire .
Il punto non è difendere l’Autorità portuale, ma preservare l’autonomia di una Comunità nel decidere, pur in un quadro nazionale e regionale di riferimento, quali sono gli obiettivi che intende perseguire, assumendosi i rischi e ricevendone i benefici .
Un esempio concreto, senza tanti giri di parole: in ogni Porto è prevista una sola Compagnia di portuali. Quella di Savona, con tanti sacrifici e fatica, ha i conti a posto. Quella di Genova ha qualche centinaio di persone in esubero. Quando ci sarà la nuova piattaforma a Vado Ligure, ci lavoreranno i nuovi assunti Vadesi e Savonesi oppure gli esuberi di Genova, se il Porto diventa uno solo e le compagnie pure? Dispiace metterla così, ma almeno è chiaro a tutti che non parliamo affatto delle poltrone ma di cose concrete .
Pensierino n.4: mi dispiace non essere d’accordo con il Governo. Come atteggiamento generale non ho pregiudizi e sostengo, su alcune cose che fa sono d’accordo, su altre ho delle riserve oppure non sono d’accordo. E mi dispiace pure non essere d’accordo con il mio Partito. Ma mi conoscete. Se penso che il Governo sta facendo qualcosa di sbagliato per la mia Città io non ho dubbi. Sto con la mia Città, non con il mio Partito. Se qualcuno si arrabbia, anche a Savona, pazienza. So di poter contare su il sostegno della base così come di tanti Cittadini. Certo, possiamo perdere, ma se pensiamo che una cosa sia giusta tradiremmo noi stessi se ci facessimo convincere del contrario. E poi siamo capaci a negoziare, preferiamo sempre un accordo ad una guerra. Ma, nell’accordo, i problemi che poniamo devono essere risolti .
Pensierino n.5: il rapporto tra la Città e il suo porto deve cambiare. E deve cambiare perché il Porto è una risorsa e, per costruire un futuro e una speranza per la nostra Comunità, ne abbiamo bisogno. L’impianto del bitume non credo si farà più. Ad ogni buon conto (e perché vogliamo essere sicuri), nelle prossime settimane avvieremo una serie di iniziative amministrative che abbiamo studiato in questi mesi.
La firma del protocollo con Costa, Autorità Portuale e Comune pone le basi per rendere le attività crocieristiche compatibili con il territorio. Restano ancora problemi da affrontare, a partire dall’erosione delle spiagge tra Via Cimarosa e le Fornaci (problema di cui si deve occupare anche la Regione), poi il sottopasso pedonale alla Torretta e la logistica di Costa Crociere, la sistemazione del nostro fronte mare – da Zinola fino a Albisola Marina – possibilmente senza essere costretti da norme amministrative a dover fare il Porto della Margonara, le funivie e il San Giacomo. Le questioni sono molte, ci ritornerò sopra presto. Però una la voglio dire: ce la faremo a portare la passeggiata degli artisti da Albisola Marina fino alla Torretta? E possiamo sognare che il muro della Margonara diventi la più estesa opera artistica che conosciamo? Penso di sì, con il contributo di tutti, con serietà e con l’ottimismo. Senza piangerci addosso perché tanto non serve a niente. Mentre serve tanta passione e quella ce l’abbiamo.
Paolo Forzano: Livio almeno due anni fa tu mi chiedesti di progettarti un sottopasso alla Torretta, cosa che io prontamente ho fatto. Non mi hai neppure ricevuto per presentartelo! Adesso nei tuoi “pensierini” ci metti pure il sottopasso alla Torretta! Bene! Vorrei ricordarti che in Egitto in un anno hanno raddoppiato il canale di Suez!
12 novembre alle 13:47
Livio Di Tullio: caro Paolo , io Ti ho chiesto di farmi “un disegno” della tua idea per avere uno spunto di riflessione . Come sai , un progetto è ben altra cosa ed in ogni caso i progetti non li affido io, ma i dirigenti dell’Amministrazione con le procedure regolari di gara o di incarico . E li possono affidare , per opere di importo stimato sopra i 100.000 euro , solo se queste hanno una copertura economica. Stiamo trattando con l’Autorità portuale perchè si faccia carico sia della progettazione che della realizzazione , posto che il sottopasso si rende necessario per l’attraversamento dei turisti costa ( e quindi mi pare giusto lo paghi AP ) .saluti. Livio
Paolo Forzano: a parte che non mi hai mai ricevuto per parlare del mio “disegno” (ben altra cosa rispetto ad un progetto) (direi poco rispettoso questo tuo comportamento, vista la tua richiesta! ma lasciamo perdere, oggi la modalità dei rapporti personali si è evoluta) sono passati due anni per le tue riflessioni. Mentre tutto il mondo galoppa, Livio Di Tullio che fa? Riflette due anni su un microscopico progetto che sarebbe cruciale per la viabilità cittadina? Hai tratto qualche conclusione? Paolo!
Comitato Casello Albamare il Presidente, Paolo Forzano
Sindaco del Comune di Savona,
Assessore Urbanistica del Comune di Savona,
Presidente Del Consiglio del Comune di Savona
Port Authority Savona,
e p.c. Consiglieri del Comune di Savona
Il Comune di Savona ha richiesto alla Port Authority di Savona di realizzare uno studio di fattibilità per un sottopasso pedonale in area Torretta. Mi rallegro che questa richiesta sia stata fatta, un’opera indispensabile secondo il Comitato che rappresento, opera che togliendo i frequentissimi attraversamenti pedonali toglierebbe buona parte del “tappo” della Torretta. Così lo chiamammo nove anni fa, e così lo è ancora oggi, sicuramente peggiorato dall’incremento del flusso pedonale dovuto a Costa Crociere che oggi sono presenti a Savona per ben 176 giorni annui.
Nove anni fa consigliammo di invertire i sensi di marcia di via Paleocapa e di via Berlingeri, consentendo di abbassare l’intrigo viabile di piazza Leon Pancaldo da 52 punti di conflitto a soli 9 punti di conflitto, un’operazione che avrebbe dato un grande sollievo a questo incrocio critico. Il comune finora non ha ritenuto questa operazione prioritaria, ma suggerirei almeno di assegnare i “dare precedenza” come in una rotatoria normale, un’operazione minima ma efficace. E’ difficilissimo, per chi è in rotatoria e vuole andare in via S.Lucia, attraversare il flusso proveniente da Albissola e questo provoca in cascata il blocco della rotatoria ed anche il blocco del flusso che scende da via Berlingeri, con conseguenti code fino a piazza Diaz.
Torno alla posizione del sottopasso, che noi abbiamo posizionato sul percorso più naturale e più breve che percorre chi vuole andare dal ponte pedonale sul porto verso la città, ovvero via Paleocapa: questo sicuramente dovrebbe essere il criterio di scelta base. La nostra locazione prende anche atto che la rampa di accesso lato mare, lato banchina portuale, praticamente è già esistente, basta adattarla leggermente, ed inoltre tra via Paleocapa e via Gramsci occupa uno spazio minimo, sfrutta già una pendenza esistente per la rampa, ed usa un’area non utile se non a scopo parcheggio moto.
Posizionando il sottopasso di fronte alla Camera di Commercio si crea un percorso più lungo di circa 100 metri, meno appetibile, ma inoltre ci sono altri risvolti negativi quali la maggior altezza dell’Aurelia sul livello del mare che impone che il sottopasso sia almeno un metro sotto il livello del mare. Un’altro fattore “contro” è il consumo di banchina portuale: bisogna realizzare una rampa che scenda di circa 3 metri con una occupazione di superficie elevata in una banchina stretta ed a scapito dei pochi posti auto attuali.
Come sempre a Vostra disposizione, porgo cordiali saluti
Comitato Casello Albamare il Presidente Paolo Forzano