Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Noli…e ora di che parliamo ?


…e ora di che parliamo?

Dopo le lunghe discussioni sul restauro del castello e su altri beni culturali nolesi nulla è stato scritto ancora sul complesso monumentale di S.Paragorio, restaurato dal D’Andrade dopo il terremoto del 1887 e successivamente oggetto di importanti interventi tra cui uno negli anni novanta del secolo scorso. Si tratta di un complesso monumentale di grande interesse storico ed archeologico risalente alle origini del Cristianesimo e di estrema importanza se viene studiato di concerto con le altre strutture paleocristiane ed altomedievali esitenti in zona (prima di tutte S.Lorenzo di Varigotti).

Attualmente è aperta al pubblico solo la chiesa di proprietà ecclesiastica che è affidata all’intelligente gestione della sezione Sabazia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, di cui sono consigliere.

Purtroppo per lunghe ed annose ragioni burocratiche di mancati espropri, di complesse pratiche di identificazione degli spazi di proprietà dello Stato e di privati l’annessa area archeologica romana e altomedievale ove si trova un importante battistero ad immersione viene aperta dalla competente Sovrintendenza saltuariamente ed in particolari occasioni nonostante in questi anni il Comune, con il consenso della Parrocchia, abbiano cercato di proporre forme di gestione che permettessero l’accessibilità all’area mantenendo l’unitarietà di indirizzo gestionale nell’Istituto Internazionale di Studi Liguri.

Noli, giugno 2011, consegna il ‘premio alla carriera’ ad Alessandra Frondoni

In questi quasi otto anni grazie anche al contributo della Fondazione De Mari e all’intelligente contributo della dott.ssa Alessandra Frondoni, già archeologa autrice delle ultime ricerche sul complesso, si è potuto:

a) organizzare il percorso di visita;

b) mettere in sicurezza in apposito locale i marmi che potrebbero un domani ritrovare posto in chiesa;

c) rimodulare la copertura dell’area archeologica creando delle zone di maggiore circolazione d’aria;

d) adeguare tutta la cartellonistica sia della chiesa che dell’area archeologica esterna;

e) esporre in apposita teca i bacini islamici,che costituiscono una sorta di unicum storico e che sono stati sostituiti da copie sulla facciata;

f) fornire la nuova chiave di lettura dei resti di affreschi esistenti all’esterno e all’interno.

La chiesa e il prato antistante l’area archeologica sono stati per quattro anni sede nei primi due del Festival Internazionale del cinema archeologico e per altri due del Festival Internazionale della nuova storia, di cui il sottoscritto è stato fra gli organizzatori e componente del relativo comitato scientifico.

Queste manifestazioni, insieme ad altri avvenimenti, sono stati ovviamente resi possibili dalla collaborazione della Parrocchia e dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri.

…E in città? In questi ultimi anni le brochure illustrative e il materiale prodotto sulla chiesa dall’Istituto sono finiti sul sito comunale mentre ogni estate Bagni marini e alberghi erano riempiti, grazie alla collaborazione del Comune, del materiale promozionale e degli orari di apertura della Chiesa.

…E ora?

Vi sarebbe ancora molto da fare….ma toccherà ad altri agire per giungere ad una accordo con la Sovrintendenza ed aprire l’area archeologica e soprattutto per utilizzare eventualmente la chiesa e/o il prato antistante per manifestazioni, che saranno ritenute forse più idonee di quelle fino ad oggi effettuate e concluse con il concerto e la premiazione dei Fratelli Caruso nel giugno 2014.

Danilo Bruno

 


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