Venerdì 5 settembre la giornalista del SecoloXIX Silvia Andretto firma un articolo dal titolo: “Dopo vent’anni d’attesa il progetto inserito nel Piano della Costa. DISCO VERDE DALLA REGIONE AL PORTICCIOLO DI SPOTORNO. Duecentocinquanta posti barca in località Serra. Critici i Bagni Marini”. Si dà per certo che venerdi 12 settembre sarà formalizzato in Regione tale passaggio con l’inserimento delle prescrizioni dettate dall’ente e finalmente, dopo vent’anni d’attesa …. (Spotorno) vedrà concretizzarsi anche la sua darsena. Dal dizionario De Agostini “darsena” è la parte più interna e più sicura di un porto…”
L’unica persona che rilascia dichiarazioni è il Consigliere di maggioranza Vitellaro; tra l’altro viene specificato che si tratta solo del porto sul territorio di Spotorno. Una prescrizione che la dice lunga, ma molto lunga…, pare sia quella che la Regione impone una distanza dalla struttura non inferiore a 200 metri dalla poseidonia che vuole assolutamente salvaguardare. Lascio al curioso di turno , oppure al nuovo interessato all’operazione, la facoltà di recarsi sulla zona della discarica e guardare verso il mare, per valutare ad occhio la distanza minima della prateria. Capirà…
Certamente sarà già stato valutato (o no?) come fare sfociare a mare senza inconvenienti il torrente Torbora, visti i vincoli imprescindibili derivanti dai piani di bacino sempre più restrittivi dettati dalla Provincia. Lo stesso ente che ha licenziato ed attuato, con il progetto della rotonda, anche il sottopasso ancora oggi “inagibile”, conglobando due grossi tubi della fognatura esistenti; se lo vuoi percorrere devi inchinarti… vedere per credere. Non si tratta di uno scherzo! Chi paga per l’errore? Ma pantalone! Forse che i lavori che dovevano terminare entro il 02/09/2012 non prevedevano l’utilizzo del transito pedonale monte – mare attraverso il sottopasso dell’Aurelia…? Una realizzazione finanziata dalla Regione con D.G.R. 1443 del 29/11/2002 in previsione di un accesso ad un porto che non si sarebbe mai potuto costruire. Ora, in attesa di una onerosa necessaria variante in corso d’opera…che pagherà la comunità ligure, si continua a menar il cittadino per l’aia dello spreco (vedi le due foto esplicative).
E’ auspicabile che finalmente la possibilità di una realizzazione effettiva sia ben valutata ed accertata a 360 gradi dalla Regione, prima di inserirla nel nuovo Piano della Costa. Indispensabile requisito di serietà amministrativa da parte dell’ente superiore è quello di evitare il ripetersi del negativo passato tutto da dimenticare.Occorrerebbe invece un discorso veramente serio con i politici della Regione Liguria per risolvere una bruttura che a suo tempo la stessa aveva permesso lasciando mano libera alle discariche di materiale terroso proveniente dai trafori di ferrovia ed autostrada. Non promesse elettorali irrealizzabili, se è vero il vincolo dei 200 metri; da solo basterebbe a rendere impossibile l’idea progettuale. Certo, se non ci fosse quel vincolo ormai consolidato dell’area occupata dalla maxi rotonda da poco funzionante, quanta area marina in più per la darsena sarebbe a disposizione? Perchè costruire anzitempo una struttura volutamente legata ad un porto irrealizzabile? Queste sono domande rimaste sempre senza risposta.
ADDIO AD UN CALCIATORE NOLESE
Gli ultimi amici di un tempo sportivo che fu, hanno salutato fuori dalla chiesa un buon calciatore della Nolese anni dopo-guerra. Rodolfo Urbani, classe 1930, ex autista di autobus di linea in provincia; amava la sua Noli dove tornava sempre volentieri intrattenendosi a chiacchierare con parenti ed amici. Personalmente lo ricordo con affetto, non potendo dimenticare il suo modo cortese di colloquiare.
Carlo Gambetta
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