Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Miscellanea cairese del ‘700: vecchie notizie poco note


Veniamo a sapere recentemente che… avendo poi certo Stefano Sattamino occupata (a Cairo, nel 1709) la “strada vecchia” nel “campo delle oche” per allargare una sua proprietà “facendo quindi una nuova strada in troppo vicinanza della Bormida, di maniera che crescendo il fiume non si può passare” gli viene fatta l’ingiunzione di rifare la strada com’era prima, salvo il risarcimento dei danni.

 

…Così per certo Mattia Ciria che aveva incominciata una costruzione, addossandosi alle mura del borgo (di Cairo), di proprietà comunale, gli viene concesso (nel 1709) di poter continuare i lavori con la condizione che allo scadere del termine della concessione egli sgombri il terreno occupato d’ogni materiale.

1713, luglio 10. Vittorio Bartolomeo Scarampi affitta al signor Antonio Pizzorno di Giusvalla un’osteria posta nella via pubblica vicino alla chiesa parrocchiale; potrebbe essere nell’attuale via Gaspare Buffa. Il contratto stipulato si intende per una durata di quattro anni ed il canone di locazione annuo pattuito è di dodici doppie.

1718, maggio 17. Il marchese Antonio Maria Scarampi Crivelli affitta per sette anni al signor Gregorio Rossello di Rocchetta il mulino sottano, posto in questo luogo nella vicinanza del fiume Bormida.

1721, marzo 24. Livia Maria, vedova dell’avv. Gio Bartolomeo Ceppo, ed il figlio Arcangelo, vendono a Stefano Antonio Sattamino di Saliceto, un fienile nella contrada dei Minuti.

1721, marzo 27. Arcangelo Ceppo salda un debito del padre Gio Bartolomeo per l’acquisto della casa nella contrada dei Minuti di lire centossessanta di Savoia nei confronti di Giovanni Astesiano. Versa nelle mani del figlio di costui Pietro cinque doppie di Portogallo, due zecchini, uno scudo d’argento, due parpaiole.

1721, giugno 20. Pietro Francesco Piana di Cairo ha tentato più volte di uccidere Giovanni Camoirano anch’egli di Cairo. (Diabolo istigante, quidam dictus Camoiranus vulneratus remansit super fini Cairi et in massaria vocata Manchetto).

1723, agosto 1. Il sindaco Pietro Maria Casareggio ha ordinato che nessuno, nel recinto di Cairo, possa mettere palia folia né altro per far letame, sotto la pena che sarà fissata.

(dal libro segreto del Cajro, parte compilata dal Salmoiraghi)


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B. Chiarlone

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