Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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‘Il cuore a Ormea’ per turisti distratti. Chiusa la storica pasticceria Sappa. A Viozene…


Estate 2013 ad Ormea. Con i suoi 1740 residenti, da secoli piccola capitale dell’Alta Val Tanaro. Una stagione di sorprese per vacanzieri, proprietari di seconde case, pendolari del fine settimane e delle domeniche al ristorante, nei prati, tra i boschi, in attesa dei funghi, dei mirtilli, delle fragoline di bosco, dei lamponi.  Rimasta orfana della storica ed un tempo ‘santuario’ della golosità piomontese, Antica Pasticceria Sappa nella centralissima via Roma. Dopo 83 anni ha chiuso i battenti, in cerca di un nuovo gestore professionista. Ci sono altre importanti novità sul fronte locali pubblici. Soprattutto a Viozene e Upega (Comune di Briga Alta colpita dal ritardo nell’appalto del rifugio, bar- ristorante La Porta del Sole ).

Iniziamo con le notizie di Ormea e della principale frazione. Viozene metà escursionistica prediletta. Mentre il periodico di informazione dell’amministrazione comunale “Il Pizzo d’Ormea” diretto  da  Mirco Rizzo, capo redattore Anna Maria Novara, presidente del Comitato di redazione il dr. Gianfranco Benzo, sindaco, si è fermato all’8 giugno del 2012, accadono fatti importanti per la comunità ormeasca.

La pasticceria Sappa di Ormea aperta nel 1930 ha chiuso i battenti

Nella latitanza dell’informazione cartacea e web, il paese con tanti padri storici illustri (citiamo solo Cagna) si ritrova all’esordio della stagione estiva, attesa come la manna dal cielo – l’anno scorso è stato un boom , mai visto tanta gente-, privo del suo bar-pasticceria più rinomato (Antica Pasticceria Sappa). Un blasone meritato se si pensa che il locale, realizzato nel 1922, è stato aperto nel 1930, narrava in modo straordinario l’eccellente giornalista-scrittore de La Stampa, Sandro Doglio.  Una penna magica che adorava l’Alta Val Tanaro e la promuoveva su uno dei più diffusi quotidiani d’Italia di proprietà della famiglia Agnelli.

Furono Elena e Giuliano Sappa precursori di  una maestria che ha dato lustro ad Ormea per molti anni. Anche quando dal 1934 al ’62 la pasticceria aveva raggiunto l’apice della magnificenza artigianale.  Qui ha lavorato colui che veniva considerato il migliore pasticcere di Torino, poi dirigente della Gallup.  Nel 1939 era dai Sappa per la stagione estiva, quando ricevette dal prefetto del capoluogo piemontese un telegramma affinchè raggiungesse Addis Abeba quale pasticcere del vice re d’Italia.

Tra i due figli, eredi Sappa, oggi il dr. Orazio Sappa (vedi foto e brillante curriculum…)  è al lavoro per seguire opere di manutenzione, con la speranza di trovare una famiglia capace di affrontare l’ impegno professionale di rilancio. Le ultime gestione non erano purtroppo brillate, senza per questo attribuire colpe. Forse, oltre alla crisi generale, può incidere l’affitto dei locali, le spese di gestione, la stagione di lavoro sempre più breve.

Ad Ormea ha invece riaperto i battenti, dopo un periodo di chiusura e cambio gestione, un altro storico locale Osteria del Vapore, oggi bar -trattoria, che aveva origini alla fine dell’800 con Giovanni Vinai.  Negli anni ’60, grazie ad una semplice, ma ottima cucina locale, divenne il ritrovo privilegiato dei villeggianti e dei giovani rivieraschi a ‘caccia’ di belle fanciulle ormeesi. Con pranzi e  cene domenicali affollati.

NOVITA’ A VIOZENE 

Il paese preferito delle Alpi Marittime, Viozene ha mantenuto tutto il suo fascino ed attrattiva. Qui sorgono alcune ville anni’8o e ’90 che meriterebbero la ‘cartolina’, di proprietà di illustri personaggi della riviera imperiese. Qui dopo tanta pastorizia e la migrazione  -transumanza invernale nei centri della costa savonese, sono fioriti gli alberghi. Hanno resistito, rispetto ad altre località, limitrofe come Mendatica, Cosio d’Arroscia, Rezzo, la stessa Pornassio.

Il calo delle presenze non ha molto intaccato il tessuto alberghiero, pur ferito. Il colpo a sorpresa, inatteso, è invece sopraggiunto, come una mazzata,  il 21 gennaio 2013, un lunedì intorno a mezzogiorno.   Mauro Sappa, titolare dell’albergo “Del Tiglio” si è recato all’appuntamento quotidiano con le galline. Una volta nel pollaio è stato colto da malore. La moglie preoccupata perchè non faceva ritorno, ha chiesto aiuto  a Gilberto Dolla, contitolare del vicino albergo-ristorante  Miramonti. Lui non ha perso tempo e ha raggiunto Sappa, giaceva ormai esanime. Invano ha cercato di rianimarlo, poi col cellulare ha chiamato il “118”. Appena terminata l’agitata conversazione, rispondendo alle domande ed ai consigli dell’operatore, si è a sua volta, accasciato al suolo, fulminato da infarto.   E’ toccato ad un medico dell’elisoccorso confermare il decesso di entrambi. Una tragedia per le famiglie e per la comunità di Viozene.

Il Tiglio è chiuso. Le due figlie, una diplomanda alla scuola forestale, l’altra si dedica alle api a Niella Tanaro, pare vogliano trasformarlo in bed and breakfast.  Problematica per ragioni famigliari la sopravvivenza come albergo del Miramonti. In paese restano attivi la ‘locomotiva’ La Tramontana, le due sorelle Somero ed il fratello.  Il Mongioje ha, sua volta, affrontato diversi cambiamenti, pur con la stessa conduzione famigliare.

IL LIBRO DI CARLA BOLLINI: Il CUORE A ORMEA 

Nella copiosa storia delle pubblicazione su Ormea bisogna aggiungere l’ultimo arrivato. Approfondiremo nel prossimo numero.  Per ora ci limitiamo a presentare l’autrice, Carla Bollini, nata e vivente in provincia di Cuneo. Sempre impegnata alla scoperta dei piccoli borghi, un grande amore per gli animali e la natura. Anestesista ospedaliera, frequentatrice di Ormea da giovanissima.  Edizioni Color&more, la dr.ssa Bollini ha dedicato il libro (119 pagine, 14 euro) “A mio padre e alla sua Ormea: le plus beau coin del nos Alpes”.

Nella prefazione il sindaco Gianfranco Benzo scrive: “Un libro è sempre un’occasione di festa…Raccontando  i viaggi e le vacanze nel paese dove nacque il padre, si immedesima nella atmosfere, descrive luoghi e personaggi, coglie e percepisce persino i rumori e gli odori  della piccola città di montagna...”.

Il primo cittadino, manager e già dirigente d’azienda in campo internazionale, laureato in agraria, richiamato più volte a reggere le sorti del suo paese, fa un cenno verbale a San Faustino  del quale Ormea ospita alcune soglie, patrono dei single, gli eterni ricercatori dell’amore.  Il caso vuole si festeggi il giorno dopo San Valentino (14 febbraio) festa degli innamorati. 

RIFUGIO LA PORTA DEL SOLE DI UPEGA (BRIGA ALTA)

Il nostro blog trucioli.it aveva pubblicato a metà agosto 2012 l’anticipazione sulla chiusura e le vicissitudini della conduzione ed chiusura dell’unico locale pubblico di Upega, peraltro nel periodo estivo ed soprattutto agostano affollata di gente. In particolare genovesi, proprietari di  seconde case.  Si era parlato delle problematiche con il Comune, proprietario dell’immobile. Il malumore della famiglia imperiese che si era aggiudicata l’appalto-gestione, la rinuncia, i dissapori con il sindaco.

Upega, la bacheca dell’Alta Val Tanaro e il cartello de rifugio privo di informazioni utili

Ad inizio estate, in un sabato di giugno, oltre a trovare un’Upega desolatamente deserta, porte sbarrate e nessun ‘avviso’  di informazioni (apertura, chiusura) su La Porta del Sole. In Comune a Briga Alta, un gentile impiegato risponde di non essere in grado di fornire utili notizie. Il numero di telefono fisso del locale indica ‘utente inesistente‘, il cellulare del precedente gestore risulta spento.  “Non sapiamo nulla – aggiunge l’impiegato – il bando si è concluso da poco, ma siamo ancora alla fasi contrattuali“. Possibile che anche nel più piccolo (o quasi) comune d’Italia, salito alla ribalta della cronaca di Rai Uno  perchè per 33 elettori erano state presentate 3 liste, non si riesca ad affrontare con buon senso un tema basilare? Bisogna aspettare, all’italiana, l’ultimo momento? A che logica risponde arrivare in piena stagione estiva con l’unico locale di Upega chiuso?

Si parla  dell’interesse e dell’ingresso di Nico, ex gestore del ristorante La Partenza di Monesi (proprietà famiglia Porro di Colle di Nava), poi della pizzeria di Nava, infine dato in arrivo ad un agriturismo di Cosio d’Arroscia dove pare sia rimasto un week end. In attesa di Nico, Upega aspetta e spera.

 

Upega, un sabato di giugno con il parcheggio deserto in centro paese. Una desolazione!

 

 


L.Corrado

L.Corrado

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